Eiaculazione precoce: definizione e trattamenti

L'eiaculazione precoce può essere trattata con la terapia psicologica o farmacologica, oppure entrambi. Per prima cosa è importante escludere cause di natura organica, in modo da poter poi intervenire.
Eiaculazione precoce: definizione e trattamenti

Ultimo aggiornamento: 27 giugno, 2021

L’eiaculazione precoce è un disturbo per cui l’eiaculazione prodotta dall’attività sessuale avviene prima di quanto l’uomo vorrebbe. Si tratta di un problema che si può affrontare dal punto di vista psicologico e farmacologico. Diversi studi hanno dato risalto a una serie di trattamenti adatti all’eiaculazione precoce.

In questo articolo parleremo di come affrontare questo problema che, secondo il DSM-5, colpisce circa il 20-30% degli uomini tra i 18 e i 70 anni. Innanzitutto, daremo una definizione del concetto, per poi dare spazio ai trattamenti più accreditati.

Cos’è l’eiaculazione precoce?

L’eiaculazione precoce (o prematura) è la disfunzione sessuale più comune tra gli uomini. Almeno, questo è quanto affermato da uno studio di Peralman del 2006, secondo cui il problema interessa circa il 16-23% degli uomini.

Il DSM-5 lo descrive come un modello persistente o frequente, in cui l’eiaculazione prodotta dall’attività sessuale di coppia avviene entro il minuto successivo alla penetrazione vaginale e prima di quanto avrebbe voluto l’uomo.

Secondo uno studio di Fernández (2014), si tratterebbe di un disturbo che non viene diagnosticato a una prima visita, e ciò per diversi motivi. Allo stesso modo, l’incidenza aumenta con l’età.

Soffrire di eiaculazione precoce.

Trattamento per l’eiaculazione precoce

Per quale trattamento si opta in presenza di questa disfunzione sessuale? Secondo alcune linee guida ufficiali, i tre trattamenti più efficaci e testati per l’eiaculazione precoce sono:

  • La tecnica dello stop-start.
  • La tecnica della compressione (o dello squeeze).
  • Terapia farmacologica.

Affrontare le cause scatenanti

Oltre a queste tecniche, dobbiamo sottolineare l’importanza di valutare caso per caso attraverso un’anamnesi esauriente e questionari su possibili disfunzioni sessuali pertinenti allo scopo di scoprire le cause del disturbo e di iniziare a lavorarci su.

Lo sottolineiamo perché le tecniche menzionate, per quanto efficaci si siano dimostrate, interverranno sui sintomi del disturbo.

Ecco perché, quando le cause hanno a che fare con la sfera psicologica (ansia, depressione, insoddisfazione nei confronti del rapporto di coppia..), allora bisognerà procedere con le tecniche psicologiche adatte. Detto ciò, cosa prevede ciascuna delle tecniche elencate? Come funzionano?

1. Tecnica dello stop-start di Semans (1956)

La tecnica dello stop-start di Semans (1956) si fonda sulla consapevolezza del “punto di inevitabilità eiaculatoria” dell’uomo; di quell’istante, cioè, in cui l’eccitazione va dalla risposta sessuale maschile all’eiaculazione inevitabile o incontrollata.

Mediante questa tecnica l’uomo riesce ad allungare i tempi del coito sempre più, perché impara a riconoscere meglio le sensazioni genitali ed extra genitali (relative ad altre aree del corpo) che portano a questo punto.

Riuscirà così a non raggiungere il livello di eccitazione a cui segue inevitabilmente (e prematuramente) l’eiaculazione; ovvero riuscirà a evitare che avvenga contro la propria volontà.

2. Tecniche di compressione (o squeeze) di Masters e Johnson (1970)

Un altro trattamento dell’eiaculazione precoce è rappresentato dalla tecnica della compressione o dello squeeze, di Masters e Johnson (1970). In questa tecnica di compressione la donna (o l’uomo, il partner sessuale, ecc) stimola l’uomo fino a fargli raggiungere la completa erezione e anche fino a fargli provare una minima sensazione che anticipa l’eiaculazione.

A questo punto, il partner sessuale eserciterà una leggera pressione con la propria mano sul pene. In questo modo la risposta del maschio sarà la perdita immediata dell’urgenza di eiaculare e di parte dell’erezione.

Questo ciclo di stimolazione e “compressione” verrà ripetuto in successione. lo scopo è far sì che il tempo di erezione senza eiaculazione aumenti gradualmente.

Nella seconda fase (o secondo esercizio) di questa tecnica la stimolazione sarà endovaginale (nel caso di una coppia eterosessuale), senza modificare la tecnica di compressione manuale nell’imminenza di eiaculazione.

Alla fine, il lasso di tempo tra l’erezione e l’eiaculazione sarà tale da permettere alla partner di raggiungere l’orgasmo.

Rapporti sessuali appaganti.

3. Terapia farmacologica

Attualmente il trattamento farmacologico dell’eiaculazione precoce si basa sulla somministrazione di farmaci antidepressivi. In particolare, vengono prescritte la fluoxetina (antidepressivo SSRI) e la clomipramina (antidepressivo triciclico).

In assenza di una causa organica in grado di spiegare il disturbo, il trattamento di elezione è la psicoterapia. A questo proposito, la terapia farmacologica viene prescritta agli uomini che non hanno mostrato segni di miglioramenti con i comuni trattamenti di terapia sessuale.

Eiaculazione precoce: conclusioni

Abbiamo presentato i trattamenti al momento più efficaci e validi per intervenire sull’eiaculazione precoce che, come visto, si concentrano sui sintomi. Tuttavia, è sempre importante risalire alle cause del disturbo, in modo da trattarle correttamente.

Come afferma uno studio di Sarquella et al. (2014), tra le cause più comuni di questa disfunzione troviamo: ansia, pressioni di natura religiosa, bassa autostima, timore di una gravidanza, sintomi di depressione, insoddisfazione nei confronti del rapporto di coppia o assenza di erotismo.

Bisognerà procedere con un approccio multidisciplinare da parte di professionisti specializzati in questo ambito.


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