Eisoptrofobia, paura di vedersi riflessi allo specchio

L'eisoptrofobia è una paura limitante sofferta da un settore nascosto della popolazione. In questo articolo presentiamo questa realtà clinica e le variabili che la favoriscono.
Eisoptrofobia, paura di vedersi riflessi allo specchio
Cristian Muñoz Escobar

Scritto e verificato lo psicologo Cristian Muñoz Escobar.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Gli specchi riflettono l’immagine del nostro corpo, ma non dimentichiamo che la percezione e la valutazione dello stesso vanno ben oltre a ciò che questi oggetti ci restituiscono oggettivamente. Non essendo gentili con se stessi, alcuni vedono un’immagine alterata dalla loro psiche. Nelle righe che seguono parliamo della eisoptrofobia.

Si tratta della paura irrazionale e intensa che una persona prova quando vede in uno specchio la propria immagine o qualcosa che le provoca panico o terrore. Indipendentemente dall’oggetto che causa l’intensa paura, l’ansia è il fattore comune e scatenante della eisoptrofobia.

La superstizione è un altro aspetto di questa fobia che la persona collega al proprio destino e agli anni di sfortuna che seguirebbero allo specchio rotto. Si può anche esssere convinti che un riflesso dello specchio possa danneggiarlo, il che intensificherebbe le idee irrazionali.

La persona che soffre di eisoptrofobia sa che la paura che soffre è assurda, ma non può evitarla a causa della sua stretta relazione con le credenze culturali. Quando si guarda allo specchio, crede che possa accadergli qualcosa di brutto.

In qualche modo, nell’osservare il proprio riflesso, è in gioco anche lo sguardo dell’altro, ovvero teniamo presente la percezione che crediamo che l’altro abbia di noi, della nostra corporeità e delle nostre azioni. Non ci accorgiamo che questa immagine non è la rappresentazione assoluta di ciò che si è realmente e si può diventare.

Donna che si guarda allo specchio con paura.

Caratteristiche della eisoptrofobia

La eisoptrofobia può presentarsi all’improvviso, a partire da uno stato di calma o ansia. Trattandosi di una fobia specifica, il DSM 5 espone alcuni dei sintomi più comuni:

  • Accelerazione della frequenza cardiaca.
  • Sudorazione
  • Nausea e vertigini
  • Sensazione di fiato corto
  • Perdita del senso della realtà.
  • Sentirsi fuori di sé.
  • Evitare lo specchio.
  • Aumento dell’ansia
  • Paura intensa

I sintomi di cui sopra non offrono la diagnosi per identificare la fobia; forse solo le sue caratteristiche. È dunque importante che qualsiasi diagnosi venga effettuata da uno specialista con formazione ed esperienza.

Alcune persone sono più inclini a sviluppare una fobia, motivo per cui cercheranno di evitare oggetti che potrebbero essere temuti; nel caso della eisoptrofobia si vuole evitare lo specchio o ciò che rappresenta in relazione al riflesso proiettato.

Il ruolo dell’evitamento

L’evitamento è un comportamento intrinseco e normale che ci allontana da un possibile pericolo per evitare una situazione angosciante e svolge un ruolo cruciale nel consolidamento delle fobie. In definitiva, è questo comportamento che alimenta la paura e la acuisce.

Le cause della eisoptrofobia possono essere trovate negli eventi traumatici, le cui emozioni e sentimenti saranno spostati allo specchio, contrassegnato come oggetto di fobia.

Oltre a ciò, le idee irrazionali hanno cambiano e condizionano percezione e sentimenti sul riflesso che lo specchio ci presenta. Il tutto si ripercuoterà sull’immagine di sé.

Donna con molta paura.

Intervento in caso di eisoptrofobia

Uno degli interventi più efficaci è l’esposizione graduale all’oggetto temuto. La durata dell’esposizione dipenderà da variabili come l’intensità della paura o il suo grado di generalizzazione. Il risultato sarà positivo a seconda di come il terapista spiega e propone l’esercizio.

Lo psicologo deve avere l’impegno del paziente a stare di fronte allo stimolo fobico in modo che non sfugga ad esso, con la ferma intenzione che l’ansia scompaia.

Incoraggialo a interagire con lo stimolo, in questo caso, lo specchio, per quanto possibile, per ridurre la sua ansia, fino a quando non si è ridotta considerevolmente o scompare del tutto. I passaggi da seguire per far scomparire la fobia sono i seguenti:

  • Esposizione allo stimolo reale, allo stimolo virtuale ea quello immaginato.
  • Modellazione dell’esposizione allo stimolo.
  • Rilassamento di fronte a stimoli fobici.
  • Ristrutturazione cognitiva.
  • Desensibilizzazione dello stimolo fobico.

Si consiglia di pianificare l’intervento tenendo conto del ritmo e della perseveranza del singolo paziente, al fine di riconquistare la propria stima e acquisire fiducia in se stessi.


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