Errore di GI Joe: ne soffrite?

Pensate che alla luce di una consapevolezza su qualcosa le persone possano cambiare il proprio atteggiamento? GI Joe era un personaggio dei fumetti -e poi un cartone animato- che era solito ripetere che "sapere qualcosa significa aver già vinto mezza battaglia". Siete d'accordo?
Errore di GI Joe: ne soffrite?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 24 marzo, 2023

Se c’è un problema che definisce l’essere umano, è l’illusione della conoscenza. Siamo quelle persone che spesso, avendo acquisito qualche conoscenza teorica, pensano di poter conquistare il mondo. Più tardi, la realtà e le sue intricate sfide ci regalano un bagno di umiltà. L’apprendimento autentico è dato dalla pratica e non solo dai libri. Oggi parliamo dell’errore di Gi Joe.

Potremmo dire che viviamo in quel mondo dove ci sono molti ignoranti che credono di sapere tutto (effetto Dunning-Kruger) e dove i più competenti spesso credono di non esserlo (sindrome dell’impostore). Questa tremenda ironia ha sempre definito l’essere umano e in qualche modo ostacola anche il progresso e il contributo alla nostra società.

La saggezza, la conoscenza e ogni competenza si basa sull’esercizio quotidiano di chi applica la propria saggezza nelle situazioni più disparate. Non basta leggere o anche solo avere un titolo per agire correttamente e nemmeno per essere felici. Questo crea un errore interessante che è stato definito dalla dottoressa Laurie R. Santos e Tamar Gendler, e che porta un nome molto originale…

A volte, pur sapendo cosa è meglio per noi, non lo realizziamo. Sapere qualcosa non significa aver vinto metà della battaglia

Ragazzo che studia l'errore di GI Joe
La conoscenza di qualcosa non sempre ci fa applicare logicamente o con successo.

L’errore di GI Joe: che cos’è?

GI Joe era, inizialmente, un fumetto creato da David Breger per i soldati americani che combattevano in prima linea durante la seconda guerra mondiale. Successivamente, è diventato un cartone animato di successo negli anni ’80 che insegnava ai bambini una lezione. Alla fine di ogni capitolo usava sempre la seguente espressione: “ora sai e sapere è aver vinto metà della battaglia”.

Come negarlo? Quella frase aveva un gancio, e segnò un’intera generazione. Quei soldati esperti volevano che i bambini interiorizzassero idee come non fidarsi degli estranei o non attraversare la strada al semaforo rosso. Ora, anni dopo, Laurie Santos, una scienziata cognitiva, e la filosofa Tamar Gendler, entrambe della Yale University, hanno coniato un termine ispirato a questa serie.

L’errore di GI Joe sottolinea che la conoscenza non è sempre utile. In altre parole, a volte la conoscenza non significa aver già vinto metà della battaglia. A volte, non ci permette nemmeno di avere tra le mani il 10% di vincita. Un esempio sono i fumatori. Tutti loro sono consapevoli degli effetti dannosi di questa abitudine, ma questo non li aiuta a smettere.

A volte è più facile acquisire conoscenze che applicare l’apprendimento in modo pratico

A volte sapere qualcosa serve a poco

La conoscenza non sempre ci consente di raggiungere il successo o di mediare le giuste decisioni. Non tutte le informazioni che ci arrivano o che acquisiamo vengono utilizzate in modo appropriato. Sappiamo che praticare sport e seguire una dieta equilibrata influirà sulla nostra salute e sulla nostra aspettativa di vita. Tuttavia, buona parte della popolazione è sedentaria e mangia in modo inadeguato.

È molto probabile che un GI Joe in quegli anni consigliasse ai bambini di mangiare verdure, ma è più probabile che molti guardassero gli spettacoli facendo spuntini con cibi ricchi di zuccheri. Tutti riceviamo informazioni corrette che non sempre seguiamo, e non lo facciamo perché ciò che realmente ci condiziona sono le abitudini.

Studi di ricerca, come quelli svolti presso l’Università di Utrecht, approfondiscono proprio questo tema. Tutti vogliamo migliorare il nostro stile di vita a lungo termine, ma lo scarso autocontrollo e la forza delle abitudini spesso ci impediscono di raggiungere questi obiettivi. Cioè, sapere cosa fa bene non garantisce che a un certo punto faremo il passo per realizzarlo.

La mente razionale e i suoi pregiudizi

Un chiaro esempio di come funziona l’errore di GI Joe sono le fobie. La persona che ha paura di volare sa che ci sono poche possibilità che l’aereo precipiti, ma la paura persiste. Inoltre, metterci in auto comporta un rischio maggiore, ma nonostante questo non ha paura di mettersi al volante e guidare per ore. Sapere qualcosa non impedisce alle nostre paure di dissiparsi.

Abbiamo un altro esempio di questo errore nelle campagne di marketing. Sappiamo tutti che tra le 11.99 e le 12.00 c’è solo un centesimo di differenza, ma quelle cifre che finiscono con “99” avranno sempre un’intenzione di acquisto più alta. Sapere che la nostra mente razionale è in realtà dominata da infiniti pregiudizi non ci impedisce di continuare a innamorarci di loro.

Dalla conoscenza alla pratica, ciò che conta è l’azione

Non importa che abbiate dieci lauree e due dottorati; conta come svolgete la vostra professione. Né importa quanti libri sulla felicità leggete ogni anno; Importa cosa fate con le informazioni che ottienete. L’errore di GI Joe ci dice che la conoscenza non è una mezza battaglia vinta, la conoscenza è utile solo quando la mettiamo in atto.

È l’atto che conta, è la nostra capacità di rompere le vecchie abitudini che ci permetterà di fare di quell’informazione ricevuta qualcosa di buono, qualcosa che media il successo o il benessere. Tuttavia, fare quel passo non è facile ed è essenziale che sappiamo far posto a nuovi strumenti, nuovi processi che facilitino tale azione.

Prendiamo atto di quelle dimensioni che dovremmo promuovere per “vincere vere battaglie”.

  • Imparate a controllare gli impulsi.
  • Imparate come regolare lo stress.
  • Pianificate le vostre azioni.
  • Applicate una buona dose di motivazione.
  • Essere responsabili delle proprie azioni e valutare i risultati.

Sappiamo tutti che le persone portano con sé molti pregiudizi e pregiudizi, ma raramente ci fermiamo a rivedere quelli che ognuno di noi porta con sé.

Donna preoccupata che pensa all'errore di G.I Joe
A volte ci comportiamo in un certo modo anche se sappiamo che certi comportamenti hanno conseguenze dannose.

Conclusioni: l’errore di Gi Joe

Si dice che la conoscenza non occupi spazio, ma a che serve accumulare conoscenza o avere una buona quantità di informazioni che non applichiamo a nostro vantaggio? È vero che i GI Joe sono fuori moda e appartengono ad un’altra epoca, ma l’errore di GI Joe persiste ed è profondamente radicato in noi.

Rivediamo le nostre abitudini di comportamento e di pensiero. Sappiamo che molte tra queste non sono sane e non mediano la nostra felicità. La conoscenza è potere solo se la mettiamo al nostro servizio, quindi facciamolo, agiamo e promuoviamo cambiamenti più sani.


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