Essere troppo esigenti e mania di controllo

Lungi dal farci bene, essere troppo esigenti con noi stessi e la mania di controllo ci causano solo malessere.
Essere troppo esigenti e mania di controllo
Esther Rodriguez

Scritto e verificato la psicologa Esther Rodriguez.

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre, 2022

Viviamo in una società piena di esigenze lavorative, sociali e familiari, inoltre è difficile, se non impossibile, non avere le proprie esigenze personali. In questo articolo vediamo perché è controproducente essere troppo esigenti con se stessi e avere la mania del controllo.

A volte è estremamente complicato fare una pausa quando la società va così veloce, abbiamo infiniti compiti in sospeso, varie agende che ci “aiutano” a organizzare e ottimizzare il tempo, impegni da adempiere e compiti a casa o con la famiglia che dobbiamo portare a termine.

“Sono una brava madre?”, “Se rimango fino a tardi, il mio lavoro verrà valorizzato di più”, “Non posso sbagliare”, “I miei amici mi stimano?”… Sono solo alcune delle tante domande che si pone chi non riesce a smettere di essere troppo esigente con se stesso.

Donna che riflette sugli impegni.

Essere troppo esigenti con se stessi

I parametri che ci imponiamo di rispettare possono portarci all’errata convinzione di dover raggiungere la perfezione, se non in tutti, nella maggior parte degli ambiti della nostra vita.

Stabilire degli obiettivi dà senso alla nostra vita. Tuttavia, spesso ci poniamo obiettivi irraggiungibili, idealizzati o poco realistici, come quello di non fare mai tardi al lavoro.

Devo vs Voglio: l’eterno dilemma

Gli obiettivi che ci proponiamo dipendono solo ed esclusivamente da noi? In altre parole, sono raggiungibili in base alle nostre qualità o risorse personali oppure dipendono anche dalle circostanze, dall’ambiente e dalle relazioni?

Quindi, chiediamoci se vogliamo davvero intraprendere il percorso verso il raggiungimento di un determinato scopo o se lo sentiamo piuttosto come un obbligo imposto dalla società, dall’ambiente o dalle nostre convinzioni.

A questo proposito, potremmo svolgere il seguente compito di riflessione: separiamo le attività da svolgere durante la giornata in “obblighi” e “scelte”. Nella prima scriveremo “Devo” e nella seconda “Voglio o vorrei”. Vediamo un esempio molto semplice:

“Devo restare a casa questo fine settimana perché devo pulire, mettere su un paio di lavatrici e stirare. Però voglio andare in spiaggia perché vorrei staccare la spina da tutta la settimana lavorativa e sdraiarmi a riposare”.

La necessità di distinguere tra obbligo e scelta

Essere troppo esigenti con se stessi significa che la mente inizia a pensare ai pro e ai contro per ciascuna delle opzioni “svolgere lavori domestici” o “riposare in spiaggia”. Ed è qui che emerge il bisogno di controllo, di strutturare la nostra vita secondo ciò che è desiderabile, ciò che ci si aspetta da noi o l’ideale che abbiamo costruito nella nostra testa.

Nella maggior parte dei casi boicotteremo il nostro desiderio di andare al mare con la scusa che se andiamo, lunedì avremo accumulato troppe faccende domestiche, che si uniranno ai compiti scolastici, ad altri impegni, ecc.

Ed è questa anticipazione ansiosa e negativa che provoca ci fa sentire incatenati, che provoca in noi l’ossessione di non aver sfruttato al massimo il tempo a disposizione e la paura di non essere produttivi. Il semplice fatto di pensare così ci incoraggia a restare a casa e ci fa dire: “sarà per un’altra volta.”

Donna che pensa seduta sul divano.


Scegliere e scartare

La vita è in continua evoluzione e non possiamo, anche se lo desideriamo, avere tutto sotto controllo. Essere troppo esigenti con noi stessi ci porterà a prendere decisioni basate sulle nostre preoccupazioni e bisogni, e non sui nostri piaceri o desideri personali di salute e benessere.

Scegliere di non mantenere l’assoluto e costante controllo delle nostre vite ci libererà dallo stress, dalla pressione, dalla frustrazione o dall’impotenza generati dagli obblighi autoimposti e da un ideale di eccellenza o perfezione. Liberandoci da questo peso, potremo finalmente:

  • Essere noi stessi, senza giudici interiori che criticano quanto bene o male facciamo le cose.
  • Amare noi stessi così come siamo, sbagliando e valorizzando le nostre qualità personali.
  • Essere assertivi, dire “no” di tanto in tanto senza sentirci in colpa.
  • Prenderci cura della nostra salute fisica e mentale.
  • Riconoscere i nostri risultati, valorizzando gli sforzi fatti per raggiungerli.
  • Essere la nostra priorità, ascoltare i nostri bisogni senza per questo sentirci egoisti.

Imparare ad adattarsi per non essere troppo esigenti

“Ci sforziamo ogni giorno di raggiungere l’impossibile”, dice Tal Ben-Shahar, docente ad Harvard, nel suo libro La felicità in tasca, constatando che circa l’86% delle persone tendono a essere troppo esigenti con se stesse. Eppure, la causa principale della loro infelicità è la costante ricerca di perfezione.

Imparare ad “alzare il piede dall’acceleratore” o “mettere il freno a mano” non è un compito facile, ma è molto gratificante quando ci riusciamo. Nel frattempo, potremmo scoprire quanto segue:

  • Intraprendere la strada verso la conoscenza di sé.
  • Lavorare sulla gestione emotiva, rimuovendo dalla nostra vita ciò che ci causa malessere.
  • Scegliere liberamente, bilanciando l’equilibrio tra “devo” e “voglio”.
  • Cambiare il fulcro della nostra vita perseguendo la felicità in base alla nostra salute e al nostro benessere.

Vale la pena provarci. In fondo, non costa niente.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.