Farmaci antiepilettici: azione ed effetti
I farmaci antiepilettici rappresentano il trattamento d’elezione per l’epilessia. In questo articolo diciamo tutto su questa malattia, su come si manifesta e come trattarla.
L’epilessia è una malattia cronica del sistema nervoso centrale in cui l’attività cerebrale risulta alterata. Si manifesta attraverso crisi epilettiche caratterizzate da convulsioni.
Per ricevere la diagnosi di epilessia, l’individuo deve aver avuto almeno due crisi epilettiche. Un episodio di convulsioni isolato è solo un sintomo dell’epilessia, che può essere prodotto da una anomalia dell’attività neuronale che non si ripete.
Sintomi dell’epilessia
Un attacco epilettico può mostrare diversi sintomi. Tra i più comuni ci sono:
- Movimenti a scatti.
- Confusione.
- Assenza.
- Perdita di conoscenza.
Possiamo definire l’epilessia come una disfunzione cerebrale che predispone a crisi epilettiche e ha conseguenze fisiche, psicologiche e sociali. L’incidenza di questa malattia nella popolazione è compresa tra lo 0,4 e lo 0,8%, ovvero 50 nuovi casi all’anno ogni 100000 abitanti.
Può colpire chiunque, di qualsiasi sesso e a qualsiasi età, ma secondo i dati oggi a disposizione si verifica più spesso nei neonati e negli anziani.
Le crisi epilettiche
Le crisi epilettiche possono essere classificate in due grandi gruppi, che a loro volta si dividono in più sottotipi.
Convulsioni focali o parziali
Queste convulsioni sono causate da un’attività anomala in un’area specifica del cervello. A loro volta si dividono in:
- Semplici: non provocano perdita di coscienza.
- Complesse: si perde coscienza.
Convulsioni generalizzate
In questo caso le convulsioni interessano l’intero cervello. Le crisi generalizzate di solito vengono classificate in diversi tipi:
- Assenza: lo sguardo rimane fisso per alcuni secondi e si verificano solo dei riflessi del corpo, come sbattere le palpebre o schioccare le labbra.
- Tonico: si verifica rigidità muscolare.
- Atonico: i muscoli si rilassano e si perde il controllo muscolare, per cui si corre il rischio di scivolare o cadere.
- Clonico: tremori che si verificano in diverse parti del corpo.
- Mioclonico: scatti e improvvisi che si verificano in diverse parti del corpo.
- Tonico-clonico: sono le crisi più intense. Possono verificarsi improvvisa perdita di coscienza, spasmi muscolari, rigidità, urla, ecc.
Come agiscono i farmaci antiepilettici?
I farmaci antiepilettici sono il trattamento d’elezione per i pazienti con epilessia. Hanno lo scopo di ripristinare l’equilibrio neuronale per prevenire la comparsa di crisi epilettiche o, almeno, per tenerle sotto controllo.
Questi farmaci modulano l’eccitabilità neuronale tramite diversi meccanismi d’azione. Possiamo tuttavia evidenziare due meccanismi principali:
- Attivazione del sistema inibitorio del GABA: Il GABA è il neurotrasmettitore inibitorio per eccellenza; ha il compito di inibire l’attivazione neuronale.
- Inibizione del sistema eccitatorio del glutammato: il glutammato è il principale neurotrasmettitore eccitatorio; attiva i processi neurali nel cervello.
Nello specifico, i neuroni vengono attivati o inibiti in base al diverso potenziale elettrico. In altre parole, nella membrana neuronale sono presenti dei canali ionici che modulano l’attività neuronale, permettendo o meno il passaggio degli ioni. Molti farmaci antiepilettici agiscono su questi canali ionici voltaggio-dipendenti.
Tipi di farmaci antiepilettici
I farmaci antiepilettici differiscono in quanto a efficacia a seconda del paziente ed effetti indesiderati.
Ogni caso deve essere studiato dallo specialista al fine di decidere il trattamento più adatto alle specifiche esigenze del paziente. A seconda della loro struttura, possiamo classificare i farmaci antiepilettici in:
- Idantoine, come la fenitoina.
- Barbiturici, come il fenobarbital.
- Iminostilbeni, come la carbamazepina.
- Benzodiazepine, come il diazepam.
- Acido valproico.
- Altri, come il gabapentin o il topiramato.
Un’altra classificazione divide i farmaci antiepilettici come segue.
Farmaci antiepilettici classici
- Di prima generazione, come il fenobarbital o la fenitoina.
- Di seconda generazione, come la carbamazepina, l’acido valproico e le benzodiazepine.
Nuovi farmaci antiepilettici
Come il gabapentin e la lamotrigina.
Altri farmaci epilettici
Come oxcarbamazepine e topiramato.
Meccanismo d’azione dei farmaci epilettici
Sulla base al meccanismo d’azione, possiamo fare un’ulteriore classificazione:
- Inibitori del canale Na: carbamazepina, oxcarbamazepina, fenitoina e lamotrigina.
- Farmaci che agiscono sui recettori GABA: benzodiazepine, barbiturici, acido valproico e gabapentin.
- Farmaci che agiscono sui recettori del glutammato: topiramato.
Effetti collaterali dei farmaci epilettici
Gli effetti collaterali più comuni nel trattamento con i farmaci antiepilettici sono:
- Sonnolenza e vertigini.
- Mal di testa.
- Problemi gastrointestinali.
- Difficoltà a concentrarsi.
- Umore altalenante.
- Vista sfocata.
Per prevenire la comparsa di effetti indesiderati, è essenziale seguire le linee guida stabilite dal medico. I farmaci devono essere sempre assunti insieme e la loro somministrazione non può essere interrotta bruscamente.
Infine, il trattamento con farmaci antiepilettici deve essere monitorato dal medico. Le interazioni tra i farmaci antiepilettici e gli altri medicinali e sostanze sono frequenti, quindi va sempre consultato il medico prima di assumere qualsiasi farmaco, così come integratori alimentari o composti simili.
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