Formazione reticolare e malattie associate

Da un punto di vista fisiologico, la formazione reticolare può essere vista come una formazione postsinaptica multineuronale. Scopriamo di più.
Formazione reticolare e malattie associate
Paula Villasante

Scritto e verificato la psicologa Paula Villasante.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

La formazione reticolare è costituita da un aggregato di nuclei e fibre nervose che occupano il segmento del tronco encefalico, tra i nuclei dei nervi cranici e le vie nervose ascendenti e discendenti.

In qualche modo, tutti i nuclei del tronco appartengono alla formazione reticolare, a eccezione forse delle radici di alcuni nervi cranici; a ogni modo, sembra che la formazione reticolare sia fondamentale per l’espansione del sistema degli interneuroni spinali.

A oggi, tuttavia, non è ancora del tutto chiaro quali parti del sistema nervoso compongano la formazione reticolare. Si ritiene che la sua estensione parte più o meno da:

  • La parte alta del midollo spinale.
  • Tronco cerebrale.
  • Mesencefalo.
  • Tubercolo quadrigemino.
  • Diencefalo.
  • Ipotalamo.
  • Subtalamo.
  • Talamo.

I ruoli della formazione reticolare sono diversi. Tra di essi troviamo:

  • Coordinazione dei movimenti della testa e del corpo tramite la stimolazione e inibizione di movimenti volontari e movimenti riflessi.
  • Respirazione.
  • Pressione sanguigna.
  • Risposta sensoriale, specialmente al dolore.
  • Processi psicologici come l’eccitazione o l’attenzione.
  • Dormire e sognare.
  • Tono muscolare.

Una parte molto importante della formazione reticolare è il rafe. Il nucleo frontale del rafe si proietta su alcune parti delle cortecce frontale, parietale e occipitale, così come in aree corticali del cervelletto relazionate per le loro funzioni.

Queste proiezioni secernono serotonina, un neurotrasmettitore derivato dal triptofano. Sembra dunque che il nucleo del rafe dorsale svolga azioni generalizzate.

Ragazza ad occhi chiusi in un prato.

La formazione reticolare

Da un punto di vista fisiologico, la formazione reticolare può essere vista come una formazione postsinaptica multineuronale. Presenta assoni disposti in modo trasversale e longitudinale.

Non trasmette messaggi particolari come quelli sensitivi o motori. Riceve piuttosto segnali e li trasmette al sistema nervoso centrale sotto forma di informazione generale. A seconda della posizione dei gruppi di nuclei, la formazione reticolare è composta da:

I nuclei centrali

Occupano l’area superiore del tronco encefalico. Si suddividono in:

  • Nucleo ventrale (bulbo inferiore).
  • Nucleo gigantocellulare (bulbo superiore).
  • Nuclei pontini.
  • Nucleo mesencefalico.

Nuclei laterali e paramediani

I nuclei laterali e paramediani sono legati alle funzioni del cervelletto. Formano parte del circuito reticolo-cerebro-reticolare, dove le fibre della formazione reticolare che accompagnano il fascio spinotalamico si proiettano verso la corteccia cerebellare.

Le fibre qui composte, così come i nuclei in generali, intervengono sul coordinamento dei riflessi e del tono muscolare.

Nuclei mediali

Sono formati da:

  • Sostanza grigia che circonda il dotto mesencefalico.
  • I nuclei del rafe del bulbo.
  • Il nucleo dorsomediale.

Anatomia funzionale della formazione reticolare

La fisiologia della formazione reticolare consiste in un aggregato di neuroni e assoni incaricati di associare e combinare le informazioni provenienti dall’esterno e dall’interno del sistema nervoso. Questo sistema regola quanto segue:

  • Funzionamento dei nuclei dei nervi cranici.
  • Invio di segnali di allarme ai centri sensoriali.
  • Stimolazione dei centri superiori, i quali in risposta svolgono una funzione inibitoria o facilitatrice sui nuclei centrali della formazione.
  • Le funzioni del cervelletto. Tramite le sue proiezioni al cervelletto partecipa nel coordinamento dei riflessi e del tono muscolare.
  • Associazione tra ipotalamo e tronco encefalico.
  • Regola le informazioni relative alla percezione del dolore.
La formazione reticolare del cervello.

Cosa può succedere al rafe?

Secondo Arnold E. Eggers, alcuni effetti fisiologici dello stress danno luogo all’aumento dell’attività dei neuroni del nucleo dorsale del rafe.

Lo stress produce anche un danno eccitotossico nell’ippocampo, il quale conduce al malfunzionamento della normale attività del nucleo del rafe. Questo squilibrio può causare o contribuire alla causa di svariati disturbi, tra cui:

  • Emicrania (iperattività serotoninergica selettiva).
  • Ipertensione.
  • Danni cerebrovascolari.
  • Epilessia del lobo temporale (risuonatori neuronali difettosi).
  • Schizofrenia.
  • Disturbo da stress postraumatico.

Come abbiamo visto, la formazione reticolare sembra non avere limiti ed è associata alle aree del cervello che abbiamo menzionato. Inoltre, le ricerche realizzate finora sembrano associarla ad alcuni disturbi cerebrali anche gravi.


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