Francisco Goya, biografia del grande pittore spagnolo

Francisco Goya è stato pittore di corte della casa reale spagnola nel XVIII secolo. Durante i primi anni, si dedicò principalmente ai ritratti, ma è noto anche per le sue Pitture nere.
Francisco Goya, biografia del grande pittore spagnolo
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 13 febbraio, 2023

Francisco Goya è stato un pittore spagnolo famoso per i suoi ritratti. Fu anche il favorito della nobiltà spagnola e per questo motivo ricevette un’immensa quantità di commissioni.

I suoi ritratti erano visioni personali e uniche che imprimeva sulla tela senza artificiosi abbellimenti. Goya adottò, pertanto, uno stile naturalistico non idealizzato.

Francisco Goya è di fatto considerato il miglior pittore spagnolo, attivo tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. In tal senso, i suoi ritratti, dipinti, incisioni e affreschi segnarono l’inizio dell’era della pittura contemporanea.

Infanzia e gioventù di Francisco de Goya

Francisco José de Goya y Lucientes nacque il 30 marzo 1746 a Fuendetodos, Aragona, in Spagna. Suo padre era un maestro doratore di origine basca, José Benito de Goya y Franque. Sua madre una contadina di nome Gracia de Lucientes y Salvador.

Quando era ancora giovane, la sua famiglia si trasferì a Saragozza. Poco tempo dopo, all’età di 14 anni, iniziò a lavorare come apprendista del pittore José Luzán. Da lui, nei primi quattro anni, apprese a dipingere imitando le opere di grandi maestri. Un metodo di insegnamento molto comune all’epoca.

“Il più grande nemico degli Aragonesi sono gli Aragonesi.”

-Francisco Goya-

Il 3 maggio

In seguito si trasferì a Madrid per studiare con il pittore tedesco Anton Raphael Mengs. Tuttavia, a quel tempo, l’arte del giovane Goya era poco accademica.

Si presentò alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando negli anni 1763 e 1766. In entrambe le occasioni gli fu negata l’ammissione. Successivamente, si trasferì a Roma nel 1771, dove fu finalista in un concorso di pittura nello stesso anno. Tornò a Saragozza per diversi progetti, ma sempre per brevi periodi.

In pochi anni Goya arrivo a studiare con Francisco Bayeu e Subias, la qual cosa gli conferì il successo e il riconoscimento iniziali.

Gli inizi della carriera

La sua amicizia con Francisco Bayeu gli valse l’ingresso nei laboratori reali nel 1774, sotto la direzione del maestro Mengs. Questo fu un anno decisivo nella vita del pittore, in quanto inaugurerà un periodo di grande solidità e originalità.

Nei laboratori reali di tappezzeria a Madrid, il suo compito era quello di preparare il disegno per gli arazzi. Questo lavoro si rivelò una benedizione per lo sviluppo artistico di Goya.

Nei successivi cinque anni, portò a termine più di 60 disegni raffiguranti scene della vita di tutti i giorni. Molti dei suoi disegni furono utilizzati per decorare le residenze reali spagnole di San Lorenzo del Escorial e di El Pardo.

Francisco Goya riuscì velocemente a salire di posizione nella corte spagnola. Nel 1779 fu nominato pittore della corte reale ed eletto membro della Real Academia de Bellas Artes nel 1780.

Nel marzo del 1785 fu nominato vicedirettore alla pittura all’Accademia di San Fernando. Infine, pur essendo giovane per gli standard del tempo, nel 1786 ottenne il titolo di pittore del re.

In quegli anni, iniziò a ottenere sempre più notorietà come ritrattista in diversi circoli reali. In breve tempo realizzò ritratti per il conte di Floridablanca, il principe ereditario Don Luis e il duca e la duchessa di Osuna. Accrebbe, così, la sua reputazione come ritrattista.

Opere e stile

Goya creò una serie di capolavori che riflettono il suo stile e talento unici. Tra le opere più famose troviamo Le Pitture nere, La Maja desnuda e La Maja vestida.

Questi ultimi due dipinti sono considerati i capolavori di Goya, anche grazie alla leggenda su di esse, oltre che alle immagini stesse. Va segnalato che la Maja desnuda è la prima figura femminile nella storia della pittura che mostra i peli pubici. Ciò fu assolutamente scandaloso per l’epoca.

Nel 1815, questo dipinto gli causò alcuni problemi con l’Inquisizione. Riuscì comunque a uscirne illeso grazie all’intercessione di potenti figure del suo circolo.

La fantasia, isolata dalla ragione, produce solo mostri impossibili. Insieme a lei, d’altra parte, è la madre dell’arte e la fonte dei suoi desideri.

-Francisco Goya-

Si ritiene che i suoi Desastres de la guerra, realizzati intorno al 1810, siano una rappresentazione della Rivolta del 2 maggio. La rivolta avvenne nel 1808 e portò alla Guerra d’indipendenza spagnola dal 1808 al 1814.

I dipinti El 3 de mayo a Madrid e La carga de los mamelucos, del 1814, furono ispirati da queste battaglie. Queste opere ritraggono gli orrori della guerra tra Spagna e Francia e le conseguenti perdite di vite umane.

Sento ardenti desideri di tramandare per mezzo del pennello le azioni e le scene più straordinarie ed eroiche della nostra gloriosa insurrezione contro il tiranno d’Europa.

-Francisco Goya-

Le sue opere influenzarono, in larga misura, la successiva generazione di artisti del XX secolo. Goya ebbe un’influenza speciale su Pablo Picasso, Paul Cézanne Edgar Degas, Francis Bacon e Edouard Manet.

La maja vestida
La maja vestida

Vita personale di Francisco de Goya

Nel giugno del 1773, sposò Doña Josefa Bayeu y Subias, la sorella del suo insegnante di pittura, Bayeu. Sebbene la coppia ebbe diversi figli, solo uno sopravvisse fino all’età adulta, Xavier. Successivamente, si sposò per la seconda volta con Leocadia Weiss, con la quale ebbe una figlia, Maria Del Rosario Weiss.

Nel 1793, all’età di 47 anni, l’artista contrasse una malattia che avrebbe influito sulla sua vita professionale e personale. Non si conosce esattamente la malattia che lo colpì, a parte il fatto che ebbe un rapido decorso. All’artista furono necessari quasi due anni per riprendersi. Ebbe inoltre gravi sequele, di cui la più importante fu la sordità.

Molti storici sono propensi a pensare che tale condizione abbia segnato l’inizio delle sue Pitture nere. Ovviamente, la malattia coincise con le opere nelle quali la sua immaginazione si è manifestata più liberamente.

Gli ultimi anni

Nel 1819 si trasferì nei pressi di Madrid, dove comprò una casa lungo il fiume Manzanarre, chiamata Quinta del Sordo (Fattoria del sordo). Pochi anni più tardi, nel 1824, si trasferì prima a Bordeaux e poi a Parigi.

Fece ritorno in Spagna nel 1826, per poi tornare a Bordeaux pochissimo tempo dopo. In Francia, ebbe un ictus nell’aprile del 1828, dove morì all’età di 82 anni.

Fu sepolto a Bordeaux, nel Pantheon degli uomini illustri al cimitero di San Isidro. I resti del maestro furono riesumati e sepolti nella Cappella Reale di San Antonio de La Florida, a Madrid, nel 1919.

Sono stati prodotti diversi film per raccontare la sua vita. È stato senz’altro un personaggio illustre dell’arte mondiale. Tra queste pellicole ricordiamo La Maya desnuda (1958), Goya (1999), L’ultimo inquisitore (2006) e il documentario Goya – Crazy Like a Genius (2012).


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