Le 9 frasi più interessanti di Slavoj Žižek

Le 9 frasi più interessanti di Slavoj Žižek
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 20 marzo, 2023

Slavoj Žižek è un filosofo, psicoanalista e sociologo sloveno che ha conosciuto una grande fama in tutto il mondo grazie alla sua prospettiva acuta e profonda della realtà contemporanea. Utilizza un linguaggio fresco e ingegnoso per spiegare le sue idee, e grazie ad esso gli è stato riconosciuto un grande prestigio all’interno del mondo della cultura.

Gli approcci di Žižek mischiano i principi del materialismo dialettico con la psicoanalisi lacaniana. Il suo obiettivo è quello di spiegare la cultura popolare dei giorni nostri. Denuncia le trappole ideologiche del potere e le sue manifestazioni, cercando di svegliare le coscienze affinché vengano comprese nuove realtà. Inoltre, lo fa in modo semplice e senza perdere il senso dell’umorismo.

“Non sono un ingenuo, né un utopico; so che non ci sarà una grande rivoluzione. Nonostante tutto, si possono fare cose utili, come segnalare i limiti del sistema”.

– Slavoj Žižek-

Uno degli aspetti più interessanti di Žižek è che si basa sul mondo del cinema e su quello della letteratura per elaborare i suoi pensieri. In particolare, fa spesso riferimento ai film di Alfred Hitchcock e David Lynch. Cita Shakespeare, Kafka o Lenin con grande naturalezza.

Žižek è un filosofo anti-sistema. Il suo pensiero propone e promuove un atteggiamento di resistenza di fronte al consumismo e ai soprusi del mercato. È anche un dichiarato nemico dei fondamentalismi politici e religiosi. Alcuni lo considerano un anarchico, ma in realtà è più che altro un astioso critico dei tempi attuali. A seguire vi presentiamo alcune delle sue affermazioni più interessanti.

9 interessanti frasi di Slavoj Žižek

Una vita sprovvista di sostanza

Sembrerebbe che adesso si promuovano modi di vivere che “non toccano” la vita, come viene indicato da questa straordinaria riflessione: È come se vivessimo, sempre di più, una vita sprovvista di sostanza su tutti i livelli.  Si beve la birra senza alcol, il caffè senza caffeina, si mangia la carne senza grasso e, eventualmente, si fa del sesso virtuale… senza sesso”.

In questo testo Žižek descrive molto bene quell’atteggiamento attuale che rifiuta “tutto ciò che è negativo”, come se ogni realtà non comportasse benefici e svantaggi. Ogni cosa implica necessariamente una perdita e un guadagno, persino questi atteggiamenti ascetici. In questo senso, cercare di evitare tutto quello che è negativo o che fa male non è altro che una paranoia infantile.

Persone senza volto

Non cambiare le persone, ma i sistemi

Per Žižek, l’individuo viene determinato in gran parte dal suo ambiente circostante. Questa influenza è così forte che gli risulta difficile capire se le sue idee e le sue azioni nascano da se stesso o se siano il frutto del peso strutturale. Al riguardo Slavoj Žižek afferma: “Non puoi cambiare le persone, ma puoi cambiare il sistema per far sì che le persone non siano spinte a fare certe cose”.

Quest’affermazione ha lo scopo di sottolineare che molti dei comportamenti sono indotti dal sistema di relazioni, valori e convinzioni nel quale un individuo cresce. Per poter cambiare le persone, dunque, bisogna anche riuscire a trasformare il contesto.

Non agire vuol dire lasciare che gli altri agiscano

Il potere agisce in diversi modi sulle persone. Proprio il potere induce un atteggiamento passivo o indifferente in certi esseri umani. Lo spiega in questa frase: “Non agire non è privo di significato, bensì vuol dire: accettare le esistenti relazioni di dominazione”.

Foto di Žižek

Questo può verificarsi sia nelle situazioni quotidiane sia nei grandi contesti sociali. Non attuare, non intervenire attivamente, è un modo di accettare le condizioni dominanti. Tali condizioni sono imposte dal potere e il loro obiettivo è quello di perdurare nel tempo.

Si può sostenere lo stesso anche per la vita individuale privata. Chi assume un atteggiamento passivo sta obbedendo a un ordine dettato dalla famiglia o da una persona intima. Si tratta della manifestazione del sistema totalitario nella vita privata. Chi sente che non può far niente, anche se non se ne rende conto, sta obbedendo a qualcun altro.

L’amore, una disgrazia

Žižek si allontana dalla visione romantica dell’amore e gli attribuisce un ruolo doloroso: “L’amore si sperimenta come una grande disgrazia, un parassita mostruoso, uno stato di emergenza permanente che rovina i piccoli piaceri”.

Questa affermazione non è un rifiuto nei confronti dell’amore, né un invito a non sperimentarlo. Si tratta piuttosto di una denuncia. L’amore, da un lato, dà un senso di pienezza. Ma dall’altro lato, brucia e distrugge l’individuo a livello interiore. Questo non è negativo, è semplicemente intrinseco nell’essere umano.

È sempre meglio fallire

Žižek invita a non avere paura del possibile fallimento dei propri intenti. Forse il peggiore fallimento è non provarci, proprio come afferma in questa frase: “Dopo aver fallito è possibile andare avanti e fallire meglio; invece, l’indifferenza ci fa affondare sempre di più nella palude dell’essere stupido”.

Il tentativo, anche se non è andato a buon fine, permette sempre di migliorare. Si impara, si cresce; invece se si adotta una posizione passiva e indifferente, accade il contrario. Si avverte un senso di decadenza, di diminuzione, di stasi. La passività equivale alla morte della nostra coscienza.

Funambolo

I sistemi globali di pensiero

La storia è stata sempre dominata dai grandi sistemi di pensiero, che sono sempre stati considerati come universali. Adesso ci troviamo in un momento diverso, come viene affermato qui di seguito: “Nemmeno in politica non dobbiamo più aspirare a dei sistemi che spieghino tutto e a dei progetti di emancipazione mondiale; l’imposizione violenta delle grandi soluzioni deve lasciare il posto a specifici modi di intervento e resistenza”.

I sistemi di pensiero che hanno preteso di essere universali hanno tralasciato molti particolari. Infatti, spesso si sono imposti in modo violento. È giunto il momento di cercare ciò che ci differenzia e non quello che ci rende uniformi.

La competizione e il paragone

Questa meravigliosa citazione di Slavoj Žižek denuncia una realtà piuttosto attuale: Siamo intrappolati in una malsana competizione, in una assurda rete di paragoni con gli altri. Non prestiamo sufficiente attenzione a ciò che ci fa sentire bene davvero, perché siamo ossessionati dal valutare se il nostro piacere sia maggiore o minore rispetto a quello degli altri”.

Viviamo in un’epoca nella quale, mai come prima, ci siamo sottomessi all’approvazione o alla critica delle altre persone. Molti individui definiscono le proprie azioni e i propri giudizi in base al paragone che fanno con gli altri.

Di conseguenza, il punto fondamentale non è trovare quello che li gratifica a livello personale, bensì valutare se questa gratificazione sia superiore o inferiore rispetto a quello che provano gli altri. Ciò che procura la felicità è il fatto di superare gli altri, più che sperimentare un sentimento di realizzazione proprio e personale.

Persone su scale tra le nuvole

Il ruolo della filosofia

Attualmente la filosofia non è un sapere orientato a rivelare grandi verità. Agli occhi di Žižek, il suo ruolo concerne più che altro nel mettere in discussione e contestare le “verità assolute”. Come viene sottolineato in questa frase: “La filosofia non trova soluzioni, ma pone delle domande. Il suo compito principale è quello di correggere le domande“.

In un’epoca in cui predomina l’incertezza, la filosofia apporta di più chiedendendo che rispondendo. Gli interrogativi profondi e accurati ci avvicinano alle risposte più precise. In tal senso, forse non abbiamo trovato le domande adeguate. Questo è esattamente l’obiettivo che deve prefissarsi la filosofia.

No ai profeti, sì ai leader

I funzionari delle “verità rivelate” fanno molto più danno che bene. Inducono a sostenere idee assolutiste o totalitarie che conducono solamente a nuove forme di schiavitù. Per questo motivo Slavoj Žižek afferma: “Non abbiamo bisogno di profeti, bensì di leader che ci stimolino a usare la libertà”.

Intervista a Slavoj Žižek

Il ruolo del leader contemporaneo è quello di aiutare gli altri affinché possano definire liberamente il proprio percorso, per far sì che non seguano ciecamente le idee di un uomo o di un gruppo. Un autentico leader sostiene l’autonomia delle persone che guida. Il suo obiettivo dovrebbe essere quello di rendere ogni uomo leader di se stesso.

Slavoj Žižek è uno dei grandi pensatori dei nostri tempi. Le sue riflessioni contribuiscono a comprendere un mondo che è diventato troppo complesso e che a tratti ci sembra anomalo. Costituisce senz’altro una fonte utile da consultare per tutti quelli che cercano di capire la “bussola” dell’epoca in cui ci siamo ritrovati a vivere.


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