Geoffrey Beattie, psicologo del Grande Fratello

Geoffrey Beattie è uno degli psicologi più acclamati. La sua comparsa sul piccolo schermo ha fatto entrare il suo volto e le sue riflessioni in molte case. Tuttavia, il suo lavoro è molto più serio e supera di gran lunga quanto mostrato al Grande Fratello inglese.
Geoffrey Beattie, psicologo del Grande Fratello
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Il lavoro di questo psicologo inglese si è concentrato per anni sull’analisi della comunicazione non verbale. Geoffrey Beattie ha dimostrato che anche i movimenti che facciamo con le mani mentre parliamo comunicano qualcosa.

Ha pubblicato diversi libri e articoli accademici al riguardo e ha ricevuto diversi premi per i suoi lavori di ricerca. Beattie è, quindi, uno di quegli psicologi noti per aver reso le scoperte nel campo della psicologia accessibili al grande pubblico.

È stato il volto della psicologia nel programma televisivo Grande Fratello nel Regno Unito. Si è impegnato per dimostrare al pubblico non esperto come la psicologia può aiutare le persone nella loro quotidianità. Un esempio di ciò è il suo libro How simple changes will transform your life, tradotto in diverse lingue.

Movimento delle mani durante una conversazione

La sua biografia

Geoffrey Beattie è nato a Belfast. Si è laureato in Psicologia presso l’Università di Birmingham e ha conseguito il suo dottorato presso il Trinity College di Cambridge. È stato nominato professore di psicologia sociale presso l’università di Sheffield. Sin dal principio, ha dimostrato forte interesse per la connessione tra la comunicazione non verbale, il linguaggio e il pensiero.

Il quartiere in cui è cresciuto era continuamente coinvolto in scontri violenti e agitazioni che hanno ispirato Beattie a pubblicare diversi libri sui fatti avvenuti nell’Ulster e sulle condizioni dei manifestanti. Queste tematiche si riflettono anche in articoli scritti per riviste come The Guardian.

 

Posizione delle mani durante una conversazione

Geoffrey Beattie e il suo volto mediatico

Beattie ha realizzato diversi documentari sull’Irlanda del Nord per emittenti come la BBC. Il suo passaggio in radio ha coinciso con il suo interesse per la relazione tra sport e psicologia.

D’altra parte, la sua partecipazione a una delle stagioni della versione inglese del reality televisivo Grande Fratello gli ha causato più di un mal di testa. La sua partecipazione come opinionista del programma ha scatenato molte polemiche nell’ambito accademico.

Geoffrey è stato accusato da altri psicologi di dare credibilità a ciò che essi consideravano un rozzo sfruttamento di persone a scopi commerciali. Ciononostante, tutto è nato e si è concluso lì.

Secondo Beattie, la sua partecipazione non si è discostata particolarmente dall’analisi del significato dei gesti di un politico o di qualunque altra figura mediatica. Il suo controverso ruolo nel reality gli è valso l’ingiusto appellativo -da parte del pubblico in generale- di psicologo del Grande Fratello.

Comunicazione multimodale

I lavori di ricerca di Beattie hanno rielaborato il concetto di comunicazione non verbale e le nozioni sulla relazione tra il linguaggio e la comunicazione non verbale durante una conversazione e le sue implicazioni nell’efficacia della comunicazione.

I suoi studi si sono concentrati sui gesti simbolici nel linguaggio, sulle loro funzioni cognitive, sociali e pragmatiche. Vale a dire, su come i gesti e la comunicazione si completano per dare luogo a una complessa forma di comunicazione.

Questo risulta particolarmente interessante quando i gesti simbolici riflettono aspetti del pensiero che non sono stati articolati a parole. Geoffrey Beattie ha studiato anche come -interagendo con un’altra persona- siamo in grado di decodificare i gesti iconici e per quale motivo questi catturano immediatamente lo sguardo e l’attenzione dell’interlocutore.

Un altro aspetto interessante delle sue ricerche sul campo ci parla delle possibili applicazioni di questa prospettiva teorica nella pubblicità. Una ricerca che ha ricevuto il premio Mouton D’or come miglior lavoro di ricerca in semiotica.

Geoffrey Beattie e il bias razziale implicito

Un’altra area di studi nella quale questo eccezionale ricercatore ha esposto il suo punto di vista è il bias razziale implicito. Analizzando sempre gli aspetti più inconsci dell’essere umano, Beattie studiò in che modo gli atteggiamenti razziali impliciti influenzano le decisioni che prendiamo. Questi studi si sono concentrati in particolare sul modo in cui fissiamo lo sguardo e come questo possa riflettere l’idea che ci stiamo facendo della persona che abbiamo davanti quando ha un colore di pelle diverso dal nostro.

Negli ultimi anni Geoffrey Beattie si è interessato anche allo studio delle barriere psicologiche che frenano quando si tratta di adottare stili di vita più sostenibili. Le sue ricerca hanno portato a realizzare importanti analisi sul consumo e sul mercato per osservare possibili variazioni nel comportamento dei consumatori; variazioni che, per altro, aiutano ad agire in modo più responsabile di fronte al cambiamento climatico.


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  • Beattie, G., Webster, K., & Ross, J. (2010). The Fixation and Processing of the Iconic Gestures That Accompany Talk. Journal of Language and Social Psychology, 29(2), 194–213.

  • Beattie, Geoffrey. (2013). Our Racist Heart? An Exploration of Unconscious Prejudice in Everyday Life.. 10.4324/9780203100912.


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