Gestire il dolore nelle relazioni tossiche

La fine di una relazione importante è sempre causa di dolore, soprattutto se il vincolo era tossico. In questi casi, la sofferenza può superare i limiti per varie ragioni. Scopriamo quali.
Gestire il dolore nelle relazioni tossiche
Elena Sanz

Scritto e verificato la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 30 dicembre, 2022

La fine di una relazione, che sia per una separazione o per la scomparsa del partner, è un’esperienza incredibilmente dolorosa. Gestire il dolore nelle relazioni tossiche risulta più difficile a causa delle caratteristiche proprie di questo tipo di vincoli.

Quando si parla di dolore nelle relazioni tossiche, si tende a pensare subito ai rapporti di coppia; in realtà, qualsiasi interazione umana può assumere una dinamica dannosa per l’individuo. Scopriamo perché è così difficile superare la fine di un’amicizia o la morte di un familiare il cui vincolo non era sano.

Uomo che non sa gestire il dolore nelle relazioni tossiche.

Perché è difficile gestire il dolore nelle relazioni tossiche?

Può sembrare illogico che sia più complicato lasciar andare persone che ci hanno ferite piuttosto che quelle che ci hanno dato solo amore.

Chi affronta la fine di una relazione tossica può trovarsi di fronte all’incomprensione o al giudizio delle persone intorno a sé. Per provare a capire meglio questa situazione, bisogna tener conto di alcuni importanti fattori.

Personalità

In genere, le persone che instaurano relazioni tossiche presentano problematiche irrisolte nella propria sfera emotiva. È comune che questi individui nutrano una forte paura verso il rifiuto e l’abbandono, che siano insicuri, indecisi e tendenti alla dipendenza emotiva.

Anche se in termini malsani, la relazione riempie o mitiga tali ferite interne. La persona dipendente concentra tutta la sua energia sul partner. Al termine della relazione, si ritrova a dover affrontare il suo mondo interiore, a restituire tutta l’attenzione verso se stessa.

Le paure e le ferite che ci accompagnano emergono più intensamente al termine di una relazione tossica, rendendo la rottura spesso insopportabile. Ricordiamo che siamo noi l’unico vero sostegno su cui possiamo contare: se ignoreremo le ferite irrisolte, non potremo aiutarci.

Autostima

Uno degli aspetti più determinanti nello sviluppo di una relazione tossica è l’autostima. Un vincolo che provoca una tale sofferenza che mina la fiducia in sé.

Il valore che un individuo attribuisce a se stesso diminuisce quanto più dura la relazione tossica. Si diventa deboli, inadatti e incapaci di andare avanti senza l’altra persona.

L’amor proprio è fondamentale per individuare gli abusi e mettervi fine. È quanto serve a ricordarci che valiamo e che bastiamo a noi stessi. È la forza che ci spinge a non tollerare nessuna forma di maltrattamento, anche quando la conseguenza è restare soli.

Le relazioni tossiche annichiliscono l’amor proprio. La persona si sminuisce, arriva a pensare di non meritare più di quello che riceve. La fiducia in sé è talmente ridotta che non ci si ritiene capaci di affrontare la rottura. Quella base solida di cui abbiamo bisogno per dire “basta” si sgretola di fronte ai continui abusi ricevuti.

Donna triste seduta sul divano con gli occhi chiusi.

Pace interiore per gestire il dolore nelle relazioni tossiche

In una relazione sana è difficile che esistano questioni in sospeso. Ciascuno dà il suo contributo, donando affetto, sicurezza e comprensione all’altro. E così, quando le strade si separano, è più facile chiudere il ciclo mettendo davanti a tutto i bei ricordi e i sentimenti provati.

Al contrario, gestire il dolore nelle relazioni tossiche significa fare i conti con ira, rimorsi, rabbia o delusione. Sono relazioni basate sull’idea che tutti gli sforzi fatti e la sofferenza sopportata debbano essere ricompensati.

Ci si aspetta che prima o poi l’altro ricambi e ridistribuisca l’energia investita. Con la fine della relazione, finisce anche la speranza che ciò accada, lasciando spazio alla rabbia.

Inoltre, possono apparire pensieri disfunzionali che ci fanno credere di non essere stati abbastanza per quella persona. Perché non siamo riusciti a farci amare? Perché non abbiamo fatto di più per far funzionare la relazione? Tali idee portano a rimuginare negativamente e non consentono di superare il lutto.

Il dolore provato durante tutta la relazione ha caratteristiche simili alla stessa. Vincoli sani e rispettosi provocano un dolore altrettanto calmo e cosciente. Eppure, gestire il dolore nelle relazioni tossiche non è impossibile.

L’elaborazione di un dolore carico di rabbia e disperazione, così simile ai sentimenti provati quando la relazione era in vita, richiede un lavoro più intenso e profondo volto a ristabilire le basi dell’amor proprio e della fiducia in sé. Questi pilastri sono necessari per guarire e non ripetere gli stessi errori.


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