Gestire l'alunno che mette alla prova

È importante non perdere il controllo con un alunno che ci mette alla prova e, soprattutto, non metterci al suo livello. Peggiorerebbe solo la situazione.
Gestire l'alunno che mette alla prova
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

In quanto insegnanti, quando un alunno mette alla prova, possiamo provare una certa confusione sul modo di reagire. Tendiamo a perdere i nervi e a gestire in modo inadeguato la situazione. Si possono scatenare risate e scherzi da parte di altri alunni, oppure l’incapacità di risolvere la situazione. Per questo motivo, forniremo alcuni consigli per affrontare questi eventi che si verificano più spesso di quanto vogliamo.

Alcuni studi, come The students as opponents in the power relations within the classroom. Teachers’ testimoniesdefiniscono l’alunno come un avversario. Tuttavia, non è così. In questo modo, si incoraggiano soltanto i professori a comportarsi in maniera inappropriata: punendo l’alunno che mette alla prova con silenzio, indifferenza o avvalendosi della posizione di potere in cui si trovano.

Tuttavia, per trattare questo argomento, utilizzeremo degli aspetti interessanti dello studio citato. Sono le testimonianze dei diversi professori, grazie ai quali potremo notare le buone e le cattive strategie adottate in aula e come riuscire a gestire la situazione.

Strategie per gestire l’alunno che mette alla prova

La forza del gruppo

Quando ci troviamo di fronte un alunno che ci mette alla prova, dobbiamo definire bene se questo atteggiamento si verifica in un contesto preciso. Ad esempio, quando è circondato dagli amici. La forza del gruppo incoraggia e porta i ragazzi (succede anche con gli adulti nella vita di tutti i giorni) a commettere determinate azioni che non farebbero stando soli.

Una strategia per gestire l’alunno che ci mette alla prova che solitamente funziona è scoprire chi sono i leader del gruppo e “farseli amici” o stabilire un rapporto di fiducia con loro. Per questo, è necessario parlare individualmente con ogni membro del gruppo. Come ha fatto una professoressa:

“Era un gruppo molto violento, ma se ti avvicinavi ad alcuni di loro, ti accorgevi che separati erano tutt’altra cosa. Riuscii a diventare amica dei leader e questo bastò per calmare tutto il gruppo.”

Professore che discute con alunno

Lotta di poteri

Un alunno ci mette alla prova anche per scoprire i nostri punti deboli. Questo comportamento può essere particolarmente forte nelle prime ore di lezione. Con il suo atteggiamento, cerca di capire se può farci scherzi, farci innervosire o, al contrario, mettersi al suo posto di alunno e rispettarci.

A questo punto, è di essenziale importanza gestire bene le emozioni. Non dobbiamo, per nessuna ragione, discutere con l’alunno o metterci al suo livello. È importante stare al nostro posto, farci rispettare dalla nostra posizione di adulti e non stare al suo gioco. Pertanto, anche se ci infastidisce, dobbiamo capire quando ignorare e come rispondere in maniera adeguata e astuta. Vediamo qualche situazione specifica.

L’alunno che contraddice il professore

Pensa di aver ragione anche se ha torto. Si rifiuta di accettare la spiegazione e la risoluzione di un problema come dice il professore. In questi casi, non bisogna perdere la calma. Continueremo a discutere e a mostrare prove che la risoluzione dell’esercizio dimostrato è corretta, accompagnandola con molti esempi.

Se la situazione diventa insostenibile, spiegheremo che se vuole risolverlo come crede, la responsabilità sarà sua. Inoltre, possiamo chiedere all’alunno (al quale abbiamo precedentemente corretto l’esercizio) di svolgerlo alla lavagna. Vedendo che i compagni hanno svolto l’esercizio in modo corretto e uguale, la pressione del gruppo porterà l’alunno a rinunciare alla forma sbagliata.

L’alunno che non tollera gli errori del docente

Non sopporta che il docente possa sbagliare, impieghi del tempo ad aiutare nella risoluzione di un esercizio o pensi troppo a trovare una soluzione autonomamente. Questi alunni di solito cambiano esercizio, mentre il docente cerca di risolvere quello precedente. Pensano: perché investire energie in una battaglia contro un problema che risolverà qualcun altro per me?

Alunna arrabbiata

In queste situazioni è importante lavorare sulla risoluzione dei problemi da parte dell’alunno. Come insegnanti, faremo da supporto, aiutando gli alunni a risolvere le difficoltà che incontrano. Noi non abbiamo le risposte, ma le troviamo con loro.

Questi sono alcuni degli scenari in cui possiamo trovarci. A tal proposito, molti comportamenti descritti non sono altro che il riflesso di problemi che ogni alunno può avere in casa propria. Tuttavia, di fronte a ogni sfida che ci pongono è importante mantenere il controllo della situazione, privilegiando a volte il rispetto delle regole di comunicazione e apprendimento al posto della propria conoscenza. Se la comunicazione viene compromessa, sarà molto più difficile.


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