Gli estrogeni: caratteristiche e funzioni

Tra i vari tipi di estrogeni ci sono quelli coniugati, una combinazione di sali di sodio degli eteri solfati di estrone ed equilina. Sono simili agli estrogeni che vengono eliminati dalle fattrici durante la gravidanza e possono essere somministrati per via orale.
Gli estrogeni: caratteristiche e funzioni
Paula Villasante

Scritto e verificato la psicologa Paula Villasante.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio, 2023

Gli estrogeni sono ormoni sessuali associati generalmente alle donne. Sapevate che questi ormoni sono coinvolti nella riproduzione femminile e maschile? Inoltre, hanno un ruolo in altri sistemi biologici come il sistema neuroendocrino, vascolare, scheletrico e immunitario.

Sono dunque importanti per gli esseri umani, soprattutto per quanto riguarda la differenziazione sessuale e gonadica delle persone. L’esistenza di ormoni gonadici in un individuo e la loro concentrazione costituiscono un quadro di riferimento che, in base alle condizioni fisiologiche, è stabilito da meccanismi di differenziazione sessuale (1).

Il precursore degli ormoni estrogeni è il colesterolo, che si forma all’interno delle cellule a partire dai radicali acetati. Le cellule possono anche assorbire il colesterolo e utilizzarlo nei mitocondri.

La sintesi degli estrogeni

Il precursore degli estrogeni è il colesterolo. Da esso si forma il pregnenolone, che permette a sua volta la formazione di altri ormoni come il testosterone. Il testosterone subisce un processo di aromatasi per diventare estradiolo.

Formula chimica estrogeni.

Le caratteristiche chimiche degli estrogeni

Gli estrogeni possono avere due tipi di strutture:

  • Steroidea.
  • Non steroidea.

Con struttura steroidea

Gli estrogeni con struttura steroidea producono principalmente l’estradiolo. Questo ormone sessuale, a sua volta, ha due metaboliti: estrone ed estriolo. Le cavalle gravide producono anche altri tipi di steroidi naturali: l’equilina e l’equilenina. Inoltre, esistono altri tipi di estradiolo. Le somministrazioni orali sono le seguenti:

  • Valerato.
  • Succinato.

Inoltre, ci sono gli estrogeni coniugati. Sono una combinazione di sali di sodio degli eteri solfati di estrone ed equilina. Sono simili agli estrogeni che vengono eliminati dalle fattrici durante la gravidanza e possono essere somministrati per via orale.

Con struttura non steroidea

I principali sono:

  • Dietilstilbestrolo.
  • Clorotrianisene. Da questo derivano farmaci come clomifene e tamoxifene.

Come agiscono gli estrogeni da un punto di vista fisiologico?

Sul sistema riproduttivo

Nel sistema riproduttivo, gli estrogeni stimolano lo sviluppo delle caratteristiche sessuali nelle donne e influenzano in modo decisivo il loro ciclo riproduttivo (1). Raggiunta la pubertà, intervengono nello sviluppo della vagina, della vulva, delle tube di Falloppio e dell’utero. Le altre funzioni degli estrogeni sul sistema riproduttivo sono:

  • Favoriscono lo sviluppo del seno e la crescita delle ossa.
  • Durante il ciclo mestruale, le loro variazioni cicliche provocano dei cambiamenti nei genitali. Ad esempio, lo scarico della mucosa vaginale.
  • Agiscono sul sistema nervoso centrale. Ad esempio, l’ipotalamo contiene un gran numero di recettori degli estrogeni.
  • Quando diminuiscono, gli estrogeni aumentano la secrezione di ormoni come l’ormone follicolo-stimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH). Quando aumentano, influenzano direttamente le cellule gonadotrope dell’ipofisi.
  • Stimolano anche la sintesi dei recettori del progesterone nell’ipotalamo che preparano la successiva azione del progesterone (1).
Sistema riproduttivo femminile.

Effetti degli estrogeni sul metabolismo e sul sistema cardiovascolare

Questi ormoni provocano la ritenzione di azoto, sale e acqua che, a sua volta, può causare la formazione di edemi. Hanno anche un ruolo nella fase di premenopausa quando si comincia a perdere la massa ossea.

Gli estrogeni contenuti nei contraccettivi riducono la tolleranza al glucosio e aumentano i trigliceridi plasmatici, sebbene possano ridurre i livelli di colesterolo cattivo. Quando si utilizzano gli estrogeni in trattamenti contro l’ipogonadismo o la menopausa, hanno un effetto benefico sul sistema cardiovascolare perché:

  • Aumentano i livelli di colesterolo buono e dei trigliceridi.
  • Abbassano i livelli di colesterolo cattivo e delle lipoproteine alfa.

Inoltre, hanno altri effetti come proteggere il sistema cardiovascolare e agire come antiossidanti.

Caratteristiche farmocinetiche degli estrogeni

Questi ormoni si assorbono sia attraverso la pelle che attraverso la vagina. Per via orale, la loro biodisponibilità è molto bassa. Quindi, di solito, questo tipo di somministrazione non è molto efficace. Per via transcutanea o vaginale, i livelli di estradiolo si raggiungono nell’intervallo della fase follicolare, con minori aumenti dell’estrone. Il loro metabolismo è stimolato da induttori come i barbiturici o la rifampicina.

Reazioni avverse

Alte dosi di estrogeni, come quelle usate per trattare alcuni tumori al seno, possono causare una nausea costante e ipercalcemia se sono presenti metastasi ossee.

Applicazioni terapeutiche

  • Ipogonadismo maschile.
  • Bambini con micro-pene.
  • Anemia.
  • Edema angioneurotico ereditario.
  • Carcinoma mammario.
  • Funzione anabolica.
  • Lichen sclerosus.

Questi ormoni, pertanto, sono ormoni sessuali che sono presenti sia negli uomini che negli animali. La loro funzione principale è quella di determinare alcune caratteristiche sessuali. Quando necessario, si usano anche come farmaci e, come abbiamo visto, hanno diverse applicazioni terapeutiche.


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  • Señarís, J. A. A., & Flórez, J. (2014). Hormonas sexuales: estrógenos, gestágenos, andrógenos y anticonceptivos hormonales. In Farmacología humana (pp. 803-823). Elsevier.
  • Wierman, M. E., Arlt, W., Basson, R., Davis, S. R., Miller, K. K., Murad, M. H., … & Santoro, N. (2014). Androgen therapy in women: a reappraisal: an Endocrine Society clinical practice guideline. The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 99(10), 3489-3510.
  • Jordan, V. C., & Ford, L. G. (2011). Paradoxical clinical effect of estrogen on breast cancer risk: a “new” biology of estrogen-induced apoptosis. Cancer prevention research, 4(5), 633-637.

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