Hieronymus Bosco, un artista enigmatico

Bosco fu un artista enigmatico, che tutt'oggi la critica non riesce a interpretare. In questo articolo, scopriremo la sua biografia e passeremo in rassegna alcune delle teorie sull'opera di questo grande maestro.
Hieronymus Bosco, un artista enigmatico
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 01 marzo, 2023

Le biografie ufficiali di Hieronymus Bosco ci raccontano una vita alquanto ordinaria di questo artista straordinario. La storia dell’arte più classicista spiega le sue opere come il frutto di un’arte di natura religiosa. Ma sappiamo bene che il re Filippo II, rinomato collezionista dell’occulto, mostrò un grande interesse nei confronti del suo lavoro.

La verità è che c’è qualcosa nella vita e nelle opere di questo pittore che è difficile, molto difficile, da spiegare; di conseguenza è avvolto in un alone di mistero ed enigma.

Questa aura di mistero intorno a Hieronymus Bosco diede adito a dicerie e leggende su presunti quadri dipinti in stati alterati della coscienza, simbolismo occulto, confraternite segrete, disturbi psicologici o addirittura eresia. Queste accuse, rappresentarono all’epoca una pericolosa sfida alle norme prestabilite.

Numerosi critici hanno cercato di spiegare le sue opere, senza molto successo. Possiamo immergerci nelle letture più complesse sulla figura di Bosco, dove troveremo la descrizione dettagliata di ogni sua opera. Ma pur così, quando le si contempla, aleggia sempre quella sensazione del “c’è qualcosa che mi sfugge”.

Il mistero ha sempre affascinato l’essere umano e i dipinti e le figure del passato nutrono copiosamente la nostra immaginazione. In questo articolo, ci siamo riproposti di scoprire la vita di Hieronymus Bosco, cosa e come dipingeva, passando in rassegna alcune teorie che cercano di spiegare l’opera enigmatica e sconcertante di questo grande maestro.

Dipinto ad olio del Bosco.

Biografia di Hieronymus Bosco, detto Bosch

Si chiamava Jheronimus van Aken, ma fu conosciuto con il nome d’arte di Hieronymus Bosch, in italiano Gerolamo Bosco, detto Bosch. Questo pittore olandese nacque nel 1450 da una ricca famiglia di artisti: era figlio e nipote di pittori.

Bosch realizzò le sue opere più famose, ricche di simbolismo evocativo ed elementi fantastici, in quelli che sembrano mondi onirici popolati da mostri infernali, intorno alla metà della sua vita.

Pare che appartenesse a una specie di confraternita chiamata “I fratelli dello spirito libero”. Questa confraternita, in realtà, era una comunità dalla natura settaria che non credeva nel peccato o nella redenzione.

Hieronymus Bosco non nascose mai di essere contrario all’ordine stabilito e le sue idee furono bollate come anarchiche. Anche se questa è solo una delle tante versioni trattate nella sua biografia.

Altri fanno notare che la confraternita a cui apparteneva era quella della “Madonna” che, al contrario, credeva in valori opposti, incentrati sulla religione cristiana.

Bosco condusse una vita abbastanza agiata grazie al matrimonio con la figlia di un mercante benestante. Tuttavia, come spesso accade quando ci avviciniamo a figure emblematiche del passato, i loro dati biografici, come il loro lavoro, non sono altro che congetture che esperti di diversi settori hanno cercato di mettere insieme negli ultimi cinquecento anni.

Le opere

Le sue opere sono state interpretate all’interno della tradizione medievale delle figure esemplari sulla vita, la morte e il peccato. Negli ultimi decenni, tuttavia, le interpretazioni sul lavoro di Hieronymus Bosco si sono dirette verso teorie che contraddicono la concezione classica.

Diversi autori suggeriscono che il suo lavoro, in particolare Il giardino delle delizie, il suo dipinto più famoso, potrebbero essere state dipinte sotto l’effetti di allucinogeni.

Vale a dire stati alterati di coscienza che lo hanno immerso nel fantastico mondo delle figure semi-umane che ha catturato sulla tela e che sembrano venute fuori dagli incubi del mondo onirico.

Nel 2016, centenario della sua morte, un gruppo di ricercatori ha realizzato una nuova classificazione del suo lavoro, includendo alcune opere ed eliminandone altre. In ogni caso, sembra che ben 21 dipinti siano stati oggetto di controversia riguardo alla paternità, dal momento che Bosco non firmava i suoi quadri.

Tra questi ci sono: Il giardino delle delizie, Trittico del Giudizio, Il carro da fieno, L’estrazione della pietra della follia, Sette peccati capitali, Nave dei folli e Trittico dell’Adorazione dei Magi. Alcune di queste opere sono conservate al Museo del Prado di Madrid, grazie all’ossessione del re spagnolo Felipe II per le opere di Bosco.

Dipinto del Bosco.


Bosco dipingeva in uno stato di coscienza alterato?

Anche se tutto sembrerebbe indicare ciò, la verità è che non c’è un giudizio unanime in merito. Erich Peuckert, docente di folklore tedesco, è una delle figure più importanti che ha sostenuto questa teoria.

Dopo vari studi presso l’Università di Göttingen, Peuckert e altri ricercatori pensano che sia molto probabile che Hieronymus Bosco dipingesse sotto l’effetto di sostanze allucinogene.

Durante queste ricerche, è stato condotto un esperimento con una ricetta a base di prodotti naturali, ritrovata in antichi trattati del XV secolo. La ricetta in questione è nota come “unguento delle streghe”.

I volontari dello studio, sottoposti agli effetti dell’unguento, hanno sperimentato una lunga sonnolenza in cui si sono verificate strane allucinazioni. Durante le sessioni, sembra che abbiano visualizzato immagini con contenuti sessuali, creature infernali, figure mostruose e molti elementi che possiamo ritrovare nei dipinti di Bosch.

D’altra parte, altri studi sostengono che questo pittore olandese soffrisse di disturbi mentali che, in qualche modo, trasferì sulla tela. Che si sia trattato degli effetti dei disturbi psicotici o dell’unguento delle streghe, l’opera di Hieronymus Bosco è in grado di penetrare la nostra mente e i nostri sensi.

Probabilmente non riusciremo mai a capire se i messaggi contenuti nei suoi quadri provengono “da” o sono diretti “verso” il subconscio in modo intenzionale. Ma possiamo ammirare le sue opere, immergerci nella sua arte e sperimentare le diverse sensazioni che l’osservazione del suo lavoro suscita in noi.


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