Hugo Münsterberg, il pioniere della psicologia applicata
C’è stato un tempo in cui la psicologia faceva parte del regno della filosofia. Tuttavia, alla fine del XIX secolo le cose iniziarono a cambiare, soprattutto grazie all’opera di uno scienziato tedesco-americano che si chiamava Hugo Münsterberg. Questi fu un pioniere nell’applicazione delle prove empiriche. Inoltre, pose le basi della psicologia applicata, della psicologia forense e della psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
Con il suo lavoro di scienziato, filosofo e psicologo, Hugo Münsterberg ha lasciato un’eredità immensa. Tant’è che molte delle discipline scientifiche odierne hanno visto la luce grazie a quest’uomo dalla mentalità aperta e innovativa. Fu discepolo di Wilhelm Wundt e in seguito collega di William James.
In molti lo hanno definito un visionario, ma anche una vittima. Soprattutto perché non tutti i personaggi illustri dell’epoca volevano cedere alla visione scientifica, creativa, ma rigorosa, che proponeva Hugo Münsterberg. Ad esempio, scrisse numerose opere per insegnare alle persone a trovare la loro vocazione professionale.
Si preoccupava di dimostrare come certi comportamenti fossero effettivamente dovuti a dei disturbi neurologici. Ha anche posto le basi della psicologia legale e forense. Infine, ha contribuito a definire i primi profili psicologici e proporre la presenza di testimoni durante i processi giudiziari, ma studiò anche i meccanismi della memoria.
“I giovani sanno molto poco di loro stessi e delle loro capacità. Quando arriva il giorno in cui scoprono i loro veri punti di forza e le loro debolezze, spesso è troppo tardi. Dobbiamo aiutarli a comprendere le loro potenzialità in modo che possano creare il loro progetto di vita.”
-H. Münsterberg-
Hugo Münsterberg, biografia di uno psicologo visionario
Hugo Münsterberg nacque in Germania nel 1863. La sua famiglia amava le arti e le scienze, materie che sua madre gli fece conoscere sin dalla più tenera età insieme alla musica e alla letteratura. Durante la sua prima infanzia si dedicò quasi esclusivamente alla lettura di poesie e a suonare il violoncello.
Tutto cambiò quando perse la madre a dodici anni. In seguito, morì anche suo padre. Da quel momento in poi, il suo interesse si rivolse improvvisamente verso le materie scientifiche. Così, quando giunse il momento, decise di iscriversi alla facoltà di medicina presso l’Università di Lipsia per poi proseguire gli studi in psicologia.
Wilhelm Wundt fu il suo insegnante e il suo mentore, la figura che ispirò gran parte della sua carriera. Ricordiamo che Wundt era noto per aver aperto il primo laboratorio di psicologia sperimentale nel 1879. Fu una figura chiave per le basi scientifiche ed empiriche della psicologia.
Il Dr. Münsterberg, lo psicologo tedesco più famoso d’America
Nel 1887 Hugo Münsterberg iniziò a lavorare come professore all’Università di Friburgo. In questo periodo scrisse il suo primo libro, Die Willenshandlung. Quest’opera impressionò William James perché Münsterberg arrivò a dimostrare scientificamente molte teorie delle emozioni che lui stesso sosteneva.
Non passò molto tempo prima che i due si incontrassero. L’incontro avvenne durante un congresso di psicologia a Parigi. Da allora, instaurarono una profonda amicizia. James era affascinato dalle straordinarie conoscenze del giovane Münsterberg e dal suo desiderio di dare alla psicologia un senso pratico.
L’ammirazione e la fiducia erano tali che nel 1892 James chiese a Münsterberg di dirigere il laboratorio di psicologia sperimentale ad Harvard.
Per Hugo Münsterberg andare negli Stati Uniti non fu affatto facile. Non parlava bene l’inglese, ma nonostante ciò, psicologi del calibro di James McKeen Cattell dissero che il lavoro del giovane Münsterberg era “il più importante degli Stati Uniti d’America”.
Il suo massimo riconoscimento arrivò quando fu eletto presidente dell’American Psychological Association (APA) nel 1898. Bisogna dire, tuttavia, che non era ben visto dall’intera comunità scientifica.
Le sue origini tedesche causarono una certa ostilità nei suoi confronti, soprattutto allo scoppio della prima guerra mondiale. Fu duramente criticato e le sue idee rivoluzionarie sulla psicologia e il mondo dell’industria non furono sempre ben accolte.
Oltre a ciò, alcuni alunni di Harvard lo accusarono di essere una spia tedesca, facendogli perdere amici, colleghi e parte del prestigio che aveva ottenuto.
Hugo Münsterberg morì il 16 dicembre 1916 durante una conferenza a causa di un’emorragia cerebrale. Aveva solo 53 anni.
L’uomo che ha trasformato la psicologia in una “scienza generale del comportamento”
Le opere e le posizioni di Hugo Münsterberg lo hanno reso uno degli psicologi più eminenti, ma anche uno dei più odiati. Mise in dubbio molte teorie accettate all’epoca. Per esempio, criticò il lavoro del pedagogo e psicologo genetico G. Stanley Hall.
Disse che molti dei suoi studi non erano corretti perché condotti da insegnanti e non da psicologi specializzati.
Münsterberg rappresentava quella voce critica che metteva in discussione il lavoro di altri colleghi perché aveva un obiettivo ben preciso: rendere la psicologia una scienza del comportamento, una scienza empirica i cui risultati fossero replicabili.
I contributi di Hugo Münsterberg
Münsterberg sviluppò la psicologia applicata per creare un ramo specifico: l’orientamento professionale. Con il suo libro Vocation and Learning: A Popular Reading Course cercò di aiutare le persone a trovare la loro vocazione così da scegliere consapevolmente il proprio percorso di studio e a quale professione dedicarsi
- La teoria della vocazione di Münsterberg si basa su tre dimensioni: pensare, sentire e fare. Secondo Münsterberg, è questo il modo in cui ognuno di noi dovrebbe trovare quella vocazione che meglio si adatta al proprio talento, alle proprie passioni e alle proprie conoscenze.
- Allo stesso modo, ha anche posto le basi per lo sviluppo della selezione del personale e del settore pubblicitario.
- Il lavoro di Münsterberg è stato fondamentale per lo sviluppo della psicologia forense. In effetti, partecipò a vari processi delineando anche i profili criminali, analizzando i meccanismi di memoria e percezione e descrisse come valutare la credibilità dei testimoni.
Dopo la sua morte improvvisa, una parte di quei colleghi che si erano allontanati da lui a causa del suo atteggiamento “filotedesco” durante la guerra furono costernati. Figure come William Stern (che scrisse il suo necrologio) dissero che la psicologia aveva perso una delle sue figure più influenti.
Hugo Münsterberg diede nuove e grandi possibilità alla psicologia. I suoi progressi nel campo della psicologia sperimentale, della psicologia forense e della psicologia del lavoro e delle organizzazioni si trovano alla base di molti dei metodi che utilizziamo oggi.
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