Il linguaggio del corpo di chi si sente inferiore

Il linguaggio del corpo di chi si sente inferiore è inconsapevole, ma provoca diversi effetti psicologici sia nella persona sia nell'ambiente circostante. Adottare gesti e posture autorevoli neutralizza la sensazione di impotenza.
Il linguaggio del corpo di chi si sente inferiore
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

Non abbiamo bisogno di ricorrere alle parole per esprimerci, comunichiamo di continuo con i nostri gesti, le nostre posture e le nostre espressioni del viso. Un buon esempio di ciò è il linguaggio del corpo di chi si sente inferiore. Anche se cerchiamo di nasconderlo, ci sono molti modi per esprimere con il corpo che non ci amiamo.

Il linguaggio del corpo di chi si sente inferiore ha un grande impatto sociale. Per natura, siamo tutti capaci di interpretare i messaggi del corpo. Questa interpretazione avviene a livello inconscio, eppure determina in larga misura il modo in cui gli altri ci vedono e si relazionano con noi.

Nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso.”

-Eleanor Roosevelt-

In altre parole, il linguaggio del corpo di chi si sente inferiore porta gli altri a percepire l’interlocutore come una persona dalla bassa autostima. In seguito a ciò, l’individuo in questione adotta precisi comportamenti che corrispondono a quell’immagine impoverita che proietta.

Ma non solo: le persone intorno lo percepiranno come inferiore e agiranno di conseguenza. Ma qual è il linguaggio di chi si sente inferiore? In questo articolo, faremo un breve elenco dei gesti più comuni.

Ragazza che si copre il viso con le mani.

5 gesti tipici del linguaggio del corpo di chi si sente inferiore

Spalle chiuse

Istintivamente tutti gli animali cercano di farsi piccoli o più grandi quando sentono di essere in svantaggio rispetto agli altri. Alcuni si raggomitolano su se stessi, in modo da non essere visti. Viceversa, il pavone allarga il suo piumaggio per sembrare più grande in presenza di una minaccia.

Gli esseri umani si comportano in modo simile. Tenere le spalle chiuse è un tentativo di diventare più piccoli e di costruire un guscio chiuso su se stesso. Questo è un tipico gesto che indica inferiorità. Si manifesta, soprattutto, curvando le spalle.

L’inclinazione è visibile, come se facessimo una reverenza; inchinarsi non è altro che un gesto consapevole di prostrarsi davanti a qualcuno che viene percepito come superiore.

Incrociare le braccia

Chi si sente inferiore cerca di creare uno scudo per isolare o proteggere il proprio corpo. È un gesto tramite cui esprime un atteggiamento difensivo di protezione e delimitazione del territorio. Trasmette una forte sensazione di inferiorità.

Incrociando le braccia all’altezza del petto, è come se la persona ergesse una barriera difensiva di fronte all’interlocutore. Anche incrociare le gambe manifesta la voglia di contrarsi e di chiudersi su se stessi. Denota chiaramente l’intenzione di proteggersi da qualcosa o qualcuno.

Movimenti piccoli e incerti nel linguaggio del corpo di chi si sente inferiore

Quando prevale una sensazione di inferiorità, la persona si intrufola per il mondo; ovvero cerca di non attirare l’attenzione, di passare inosservata e “non disturbare” nessuno con la sua presenza. Una persona che si ritiene inadeguata spesso si sente a disagio per il semplice fatto di trovarsi in un posto affollato. Vorrebbe essere trasparente perché essere vista o ascoltata le provoca un sentimento di vergogna.

Dal punto di vista del linguaggio del corpo di chi si sente inferiore, tutto ciò si manifesta come una tendenza a eseguire brevi movimenti. Camminare a piccoli passi, fare piccoli movimenti con le mani, dire brevi frasi. Tutto ciò ha lo scopo di ridurre l’effetto della propria presenza.

Ragazzo che si mangia le unghie.


I gesti di auto consapevolezza

La psicologa Amy Cuddy, autrice del libro Your body language shapes who you are, ci informa che la scienza ha rilevato un fenomeno molto interessante. La postura che adottiamo influenza notevolmente emozioni e pensieri, così come il contrario. In altre parole, più adottiamo il linguaggio del corpo di chi si sente inferiore, più ci sentiamo inferiori.

La Cuddy suggerisce di fare l’opposto: in un momento di insicurezza o mancanza di fiducia in noi stessi, dobbiamo adottare un linguaggio del corpo potente. Secondo il suo approccio, ci vogliono solo due minuti affinché le nostre inizino a cambiare.

Nei momenti di stress o paura è una buona idea cambiare postura del corpo. La Cuddy consiglia di alzarsi e di appoggiare su un tavolo le punte delle dita, mentre si tengono la testa e la schiena dritte. Ciò aumenterebbe il rilascio di testosterone e, con esso, la sensazione di autoconsapevolezza.


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  • James, J. (2003). El lenguaje corporal: proyectar una imagen positiva. Paidós.

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