Il mito di Callisto, la fanciulla che brilla nel cielo

Il mito di Callisto spiega la conformazione del cielo, già nota ai Greci. Una bella storia in cui, come spesso accade nella mitologia ellenica, la bellezza di una donna è all'origine di grandi fatalità e di azioni epiche.
Il mito di Callisto, la fanciulla che brilla nel cielo
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

Esistono molte versioni del mito di Callisto, sebbene tutte presentino elementi comuni. È la storia di una delle numerose conquiste di Zeus, che aveva una particolare predilezione per le avventure extraconiugali, ma in un modo o nell’altro veniva sempre scoperto dalla moglie Era.

Il mito di Callisto racconta parla di una donna molto bella. Il nome Callisto, di fatto, significa ‘il più bello’. Nella maggior parte delle versioni di questa storia, la bella donna era figlia del re Licaone. Questi era un personaggio davvero unico, che aveva avuto un totale di 50 figli, tutti da donne diverse.

Re Licaone, uomo colto e altamente religioso, aveva aiutato il suo popolo a crescere e prosperare. Aveva fondato la città chiamata Licosura e vi aveva costruito un tempio per Zeus, in cui faceva spesso sacrifici. Fece anche sacrifici umani: tolse la vita agli stranieri che venivano nel suo regno come offerta agli dei.

La bellezza perisce nella vita, ma è immortale nell’arte

-Leonardo Da Vinci-

Zeus.
Zeus

La famiglia della bellissima Callisto

A Zeus non andavano a genio le pratiche di Licaone. La sua consuetudine andava contro la sacra legge dell’ospitalità, molto apprezzata dai Greci.

Infastidito da questi sacrifici esagerati, Zeus decise di spacciarsi per un pellegrino e di visitare la casa di Licaone. Questi, che sospettava le origini divine del suo ospite, uccise uno dei suoi schiavi, lo cucì e lo servì al presunto straniero. Zeus si infuriò e trasformò il re in lupo . Poi diede fuoco al palazzo e se ne andò.

I numerosi figli di Licaone, che furono risparmiati, divennero presto famosi per il loro orgoglio e la loro mancanza di compassione. Ancora una volta la voce raggiunse le orecchie di Zeus, che questa volta si travestì da mendicante e giunse al palazzo in cui abitavano.

I principi uccisero uno dei fratelli e ne servirono le viscere a Zeus come cena, miste a quelle di alcuni animali. Rendendosi conto dell’accaduto, il re dell’Olimpo li trasformò tutti in lupi e poi distrusse il loro palazzo con un fulmine, riportando in vita anche il fratello sacrificato. In quel momento Callisto era ormai lontana.

Il mito di Callisto

Il mito di Calisto dice che la donna si consacrò al servizio di Artemide, dea della caccia e regina della natura. Questa divinità esigeva che tutte le donne che facevano parte del suo corteo fossero vergini, poiché ella stessa aveva fatto voto di castità e non tollerava la vicinanza degli uomini, fossero essi dèi o mortali.

Tuttavia, quando Zeus vide Callisto si innamorò immediatamente della sua bellezza. Come era sua abitudine, cercò di sedurla, ma senza successo. Così assunse la forma del dio Apollo, fratello gemello di Artemide, e con astuzia raggiunse il suo scopo.

Dopo quell’incontro, Callisto rimase incinta. Un giorno Artemide chiese a lei e ad altre donne della sua corte di andare a fare il bagno nel fiume.

Quando Callisto rimase nuda, la dea si accorse che il suo ventre era cresciuto e dedusse che era incinta. Per aver infranto il voto di castità, Artemide la cacciò immediatamente.

Viso di Artemide.
Sagebrush

Una costellazione nel cielo

Il mito di Callisto racconta che la giovane donna fu esiliata, ma la storia giunse alle orecchie di Era, moglie di Zeus, che per vendetta la trasformò in orso. Pur così, ebbe un figlio di nome Arcade da cui venne separata, motivo per cui vagò per anni nella foresta.

Molto tempo dopo, Callisto individuò Arcade, suo figlio, nel boschetto. Lo riconobbe subito e corse ad abbracciarlo. Era diventato un giovane forte e stava cacciando in quel luogo. Quando il ragazzo la vide avvicinarsi, prese arco e frecce e la colpì. Per lui era solo un animale.

Zeus, consapevole di tutti, impedì al giovane di uccidere la madre. Così prima che la freccia la raggiungesse, trasformò Callisto in una costellazione, in questo modo avrebbe brillato nel cielo e raggiunto l’immortalità.

Al tempo stesso, trasformò Arcade in un’altra costellazione minore, per fargli gli stessi doni e permettergli di stare sempre con la madre. Fu così che si formarono l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore, che ancora rimangono unite nel cielo.

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  • Graves, R. (2019). Los mitos griegos. RBA Libros.


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