Il segno di Babinski nel neonato

Il segno di Babinski è una risposta automatica. Questo riflesso protegge il neonato da possibili problematiche. In cosa consiste e come avviene la diagnosi?
Il segno di Babinski nel neonato
Angela C. Tobias

Scritto e verificato la psicologa Angela C. Tobias.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

Il segno di Babinski è primordiale nel neonato, ovvero è una risposta automatica presente sin dalla nascita. Insieme ad altri riflessi, come quello di suzione o del nuoto, ci accompagna sin dall’epoca primitiva, in quanto meccanismo di sopravvivenza.

Sapete in cosa consiste e cosa lo attiva? In questo articolo spieghiamo come valutare il segno di Babinski, oltre a quali segnali ci consentono di capire se è sintomo di salute o un possibile problema.

I riflessi ancestrali del neonato

I riflessi nel neonato sono una serie di risposte automatiche scatenate da stimoli esterni. Il nome attribuito a questo meccanismo si deve al medico francese Jean Astruc, il quale paragonava queste reazioni istintive all’impatto di un fascio di luce luminoso sullo specchio.

Questi riflessi sono oggetto di supervisione da parte dei professionisti sanitari e dei genitori. Il motivo principale risiede nel fatto che si tratta di indicatori diretti di salute neurologica, così come di possibili problemi futuri. Il test di Apgar consente di valutare questi riflessi in quanto indicatore dello stato di salute del neonato.

I riflessi primordiali del neonato si attivano alla nascita e poi vengono meno. Tra questi spiccano la pressione esercitata dalle dita sugli oggetti e il riflesso di suzione che stimola la produzione di latte materno; inoltre, l’istinto natatorio e il segno di Babinski, oggetto di questo articolo.

Riflesso della suzione.

Cos’è il segno di Babinski?

Il segno di Babinski è anche noto come riflesso plantare del neonato. Si attiva a seguito dello strofinio della pianta del piede contro una superficie piana.

In automatico, il neonato crea un riflesso estensorio fino all’hallux, conosciuto volgarmente come alluce. Le altre dita del piede si aprono contemporaneamente a forma di ventaglio.

Il segno di Babinski nel neonato e nella maggior parte dei mammiferi ha lo scopo di proteggere i piedi da eventuali lesioni. Questo movimento può estendersi agli arti inferiori, come le gambe, ed è controllato dalle cosiddette vie polisinaptiche del midollo spinale.

In presenza di anomalie nel segno di Babinski si può fare ricorso ad altri riflessi. Per esempio, la stimolazione del tallone di Achille, meglio nota come riflesso di Schaefer. Al tempo stesso, può essere sostituito dalla variante di Gordon, che prevede di esercitare una certa pressione sui polpacci del neonato.

Il segno di Babinski: sintomo di buona salute, ma anche di anomalie

Come già detto, l’essere umano alla nascita presenta diversi riflessi, tra cui il segno di Babinski. Tale riflesso tenderà a dissolversi intorno ai dodici mesi di età, anche se potrebbe prolungarsi fino ai 2 anni di vita.

I neonati non sono ancora sufficientemente maturi dal punto di vista biologico e proprio per questo motivo si attiva in loro il suddetto riflesso.

L’assenza dello stesso nei primi anni di vita è associata a un’anomalia a carico del sistema nervoso centrale o del midollo spinale: come un ritardo dello sviluppo o una lesione del midollo spinale.

Quando il neonato raggiunge la sufficiente maturità biologica, sviluppa il segno negativo di Babinski che viene mantenuto fino all’età adulta.

In questo caso, la stessa pressione plantare provoca un riflesso in cui le dita dei piedi si ritraggono e l’osso del tallone si allinea alla linea centrale della gamba. Come per il neonato, l’assenza del segno di Babinski nell’individuo adulto è correlato a disturbi del sistema nervoso.

Il segno di babinski nel neonato.

Il segno di Babinski e la forza istintiva nel neonato

I riflessi primitivi nel neonato sono risposte automatiche del corpo presenti sin dalla nascita. Questi riflessi primordiali hanno una funzione ancestrale, volta a favorire la sopravvivenza del neonato; proprio per questo la specie umana li ha mantenuti nel proprio patrimonio biologico.

Nello specifico, il segno di Babinski si attiva a seguito della pressione esercitata sulla superficie plantare del neonato. A seguito di ciò, si attiva una risposta automatica con estensione e apertura a ventaglio delle dita dei piedi. In presenza di anomalie nella segno di Babinski si può ricorrere a riflessi alternativi, come il segno di Gordon o di Schaefer.

Superati i primi due anni di vita, questo riflesso si trasforma nel cosiddetto segno di Babinski negativo. La stimolazione plantare produce quindi una flessione anziché un’estensione. Se il segno in questione, negativo o positivo, si manifesta in altre fasi della crescita è sintomo di malattie del sistema nervoso centrale o del midollo spinale).

I riflessi nei neonati e negli adulti, tra cui il segno di Babinski, ci inducono a riflettere sull’istinto di sopravvivenza dell’essere umano.

Sebbene il neonato sia ritenuto estremamente immaturo dal punto di vista biologico, i riflessi primordiali dimostrano che in qualche modo è anche pronto ad affrontare potenziali pericoli. Secondo la saggezza popolare, d’altronde, i neonati sono più forti di quanto possa sembrare.


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