Il tempo scorre più velocemente con l'età

Quanto possono essere diversi cinque minuti in più a letto e gli ultimi minuti di una giornata di lavoro? L'orologio ci dice che è passato lo stesso arco di tempo, ma molto probabilmente la mente ci dirà che non è così. In questo articolo parliamo di come percepiamo il tempo man mano che i giorni sul calendario passano.
Il tempo scorre più velocemente con l'età
Laura Llorente

Scritto e verificato la filosofa Laura Llorente.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Un gruppo di ricercatori della Duke University di Durham (USA) ha trovato una risposta al perché il tempo scorre più velocemente con l’avanzare dell’età.

A chi non è capitato di pensare “quest’anno è volato”? Dopotutto, passata una certa età, tutti noi abbiamo la sensazione che il tempo scorra rapidamente. Sebbene non sia del tutto vero, c’è una spiegazione.

L’ipotesi alla base di questo fenomeno ha una sua logica dal punto di vista psicologico: da bambini impariamo da tutto quello che vediamo o che ci succede. Oltre a ciò, abbiamo un’esperienza più limitata e vorremmo che i nostri desideri si realizzassero subito.

Un anno di vita in età infantile consente di acquisire una percentuale di nozioni di gran lunga maggiore rispetto allo stesso arco di tempo a cinquant’anni.

Per Adrian Bejan, uno degli studiosi dedicatisi alla ricerca citata, spiega che questa sensazione è conseguenza della velocità alla quale il cervello elabora le immagini. 

La gente si meraviglia dei tanti ricordi che ha dei giorni che sembravano eterni in età giovanile. E non perché quelle esperienze siano state molto più profonde o più significative; è solo che all’epoca le rielaboravano più velocemente.

-Durham-

Un antico orologio.

Perché il tempo scorre più velocemente con l’avanzare dell’eta?

Velocità di elaborazione

La spiegazione scientifica del perché si ha la sensazione che il tempo scorra più velocemente risiede nel fatto che la nostra capacità di rielaborazione si riduce.

Qual è la conseguenza di ciò? Che un minuto (in termini di percezione soggettiva) per un giovane dura meno che per un anziano.

Secondo la rivista European review, il risultato finale si deve a un concetto: visto che gli adulti vedono molte meno immagini nuove nel medesimo arco di tempo effettivo, hanno l’impressione che il tempo scorra più velocemente.

La mente umana sente che il tempo cambia quando cambiano le immagini percepite. Il presente è diverso dal passato perché la visualizzazione mentale è cambiata, non perché rintocchi l’orologio di qualcuno. I giorni sembravano durare più a lungo in gioventù perché la mente giovane percepisce più immagini nell’arco di un giorno di quanto non faccia la mente di un anziano.

-Bejan-

La legge di Weber: il tempo scorre più velocemente

Ernst Heinrich Weber ha proposto una legge psicofisica per dare una spiegazione a questi fenomeni percettivi. Nel suo libro Element der psycophysic stabilisce un rapporto di natura quantitativa tra lo stimolo fisico e il modo in cui viene percepito.  

Immaginiamo di accedere a una stanza buia e di trovare, addentrandoci, la fiamma accesa di una candela. Questo stimolo verrà immediatamente percepito. Eppure, se la camera fosse illuminata, difficilmente noteremmo la candela.

Il tempo che scorre in una clessidra.

Mettendo a confronto due stimoli percepiti, la distinzione tra i due deriva da minime differenze. Questa stessa spiegazione può essere applicata allo scorrere del tempo.

Ogni anno che passa aggiunge, in percentuale, un numero nettamente inferiore di novità e di informazioni rispetto all’età infantile. Ecco perché abbiamo la sensazione che il tempo scorra più velocemente. La divulgatrice scientifica Hana Fry usa l’esempio dei carcerati:

Un periodo di sei mesi tra le sbarre viene percepito  molto più intensamente rispetto a un periodo di tre mesi. Ma una condanna a 20 anni e tre mesi non viene percepita come più lunga di una di 20 anni.

-Hanna Fry-

Conclusioni: il tempo scorre a velocità diverse?

Il tempo è un’invenzione umana per dare un ordine alla vita e per poter trovare punti di incontro. Si tratta di un linguaggio comune a tutti che permette, ad esempio, di fissare un appuntamento a una determinata ora.

D’altra parte, nella sua soggettività è fortemente associato alle emozioni: un istante di attesa è lungo, un istante di ozio è breve.

In altre parole, la velocità con cui si muovono le lancette dipende anche dagli eventi che pensiamo avverranno da lì a poco.


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