Il test di Stroop basato sui colori

Il test di Stroop è uno dei più usati a livello scolastico e neuropsicologico per misurare l'attenzione, le funzioni esecutive e il controllo inibitorio del comportamento.
Il test di Stroop basato sui colori
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Il test di Stroop risale al 1935 ed è ancora in uso. Si tratta di una prova per misurare il controllo dell’attenzione delle persone che utilizzano un sistema di interferenza.

Si può chiedere di leggere i nomi di colori scritti in una tonalità diversa da quella che descrivono. Un’azione in apparenza semplice che, in realtà, comporta un certo grado di difficoltà.

Si tratta di uno dei test psicologici più comuni e popolari. Colpisce soprattutto la sua antichità e il gran numero di studi alle sue spalle. Nel 1886 J.M. Cattell scoprì che l’essere umano individua i colori prima delle parole. Il processo di lettura è più complesso e senza dubbio richiede livelli più alti di attenzione e concentrazione.

Sarebbe stato lo psicologo sperimentale John Ridley Stroop ad andare più a fondo nella relazione tra cognizione e inferenza, coniando quello che è noto come effetto Stroop. Questa idea si riassume nella difficoltà che abbiamo, per esempio, nel leggere la parola “verde” scritta in rosso.

Una cosa del genere genera un alto livello di difficoltà, al punto da poter valutare problemi neuropsicologici. Vediamo insieme altri dati al riguardo.

Occhio di donna.

Quali valori misura il test di Stroop?

Il test di Stroop, o test dei colori e delle parole, è un test attenzionale che valuta la capacità della persona di classificare le informazioni ambientali e di reagire selettivamente a esse.

  • È uno strumento molto comune nella pratica neuropsicologica, soprattutto per identificare gli studenti con deficit di attenzione con o senza iperattività. Valuta inoltre le persone con demenza o con danni cerebrali e misura come lo stress influenzi i nostri processi attenzionali.
  • D’altra parte, studi come quelli condotti da José Pardo e Patricia Jenner, dell’Università del Minnessota, mostrano che le aree cerebrali legate al test di Stroop sia la corteccia cingolata anteriore e la corteccia prefrontale dorsolaterale.
  • I processi legati alla memoria, all’attenzione, alla lettura e alla discriminazione dei colori sono concentrati in queste strutture.

In cosa consiste il test di Stroop?

Questo test è di facile somministrazione che può essere riassunta nei seguenti passaggi:

  • Viene somministrato individualmente.
  • È di breve durata, non più di 15 minuti.
  • È rivolto a soggetti che sanno già leggere, dunque tra i 7 e i 70 anni di età.
  • Consiste in tre fogli contenenti 100 articoli.
  • Lo scopo è che il soggetto sia in grado di ridurre i suoi impulsi o quella prima risposta automatica che di solito sorge quando si vedono le immagini. Il più comune, per esempio, è il classico errore di leggere “verde” se la parola è scritta in questo colore.
  • Il test di Stroop misura l’attenzione selettiva e la velocità di elaborazione.
Esempio di test di Stroop.

I tre esercizi che compongono il test dei colori e delle parole

Il test di Stroop consiste in tre fasi molto specifiche e semplici. Ci sono tre fogli molto diversi e in ognuno di essi ci sono 5 colonne con 3 elementi. Quello che il soggetto deve fare in ognuno di essi è il seguente.

Prima fase: lettura

Il primo compito è il più semplice. L’obiettivo è rompere il ghiaccio e introdurre il soggetto al test attenzionale. A tal fine, alla persona viene data una lista in cui tre parole sono ripetute in modo arbitrario: rosso, blu e verde.

La difficoltà risiede nel fatto che queste parole sono scritte in nero e lo scopo e non commettere errori e leggerle velocemente.

Seconda fase: di che colore è e che figura è?

In questa seconda fase, il soggetto riceve una seconda carta dove vedrà una serie di figure in diverse tonalità. L’obiettivo è semplice, ma può risultare alquanto difficile se non si fa attenzione.

Alla persona viene prima chiesto di identificare il colore di ogni figura e successivamente viene chiesto di identificare il simbolo o la figura stessa (un quadrato, una croce…).

Immagini geometriche e colori.

Terza fase: il compito di inferenza

Il terzo compito è senza dubbio il più noto. Viene presentata una serie di parole che appaiono in diversi colori: rosso, blu e verde. L’obiettivo è che la persona sia in grado di leggere ogni parola senza fare errori e rapidamente.

La difficoltà, naturalmente, consiste nel fatto che questi termini sono nomi di colori, dove ciascuna sfumatura con cui sono scritti non corrisponde al suo significato originale.

Come viene valutato il test di Stroop?

Vengono utilizzate due variabili per valutare il test di Stroop: il numero di risposte corrette e il tempo di risposta. Entrambi i fattori sono importanti, poiché si possono avere per esempio alcune persone che impiegano una quantità eccessiva di tempo per eseguire un singolo compito.

Il professionista deve quindi prendere in considerazione tutti i dati, compresa la difficoltà di comprensione delle istruzioni (cosa comune nei casi di demenza o di abuso di droghe).

In genere, il test di Stroop è molto utile per valutare le funzioni esecutive nei soggetti con Alzheimer, schizofrenia o corea di Huntington, dove il danno alla corteccia cingolata anteriore e alla corteccia prefrontale è solitamente progressivo ed evidente.

Si tratta dunque di uno strumento tanto semplice quanto utile e, nonostante il trascorrere del tempo, risulta tutt’oggi valido e soprattutto molto efficace.


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  • Golden, C.J. (2005). Test de colores y palabras (Stroop). Madrid: TEA Ediciones.
  • Stroop, John Ridley (1935). “Estudios de interferencia en reacciones verbales seriadas” . Revista de psicología experimental . 18 (6): 643–662. Doi : 10.1037
  • Jensen AR, Rohwer WD (1966). “La prueba de color-palabra Stroop: una revisión”. Acta Psychologica . 25 (1): 36–93. doi : 10.1016 / 0001-6918 (66) 90004-7 . PMID 5328883 .

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