Il viaggio della donna eroina

Il viaggio della donna eroina è una discesa, oscura e colma di difficoltà, nella profondità della psiche. Un viaggio che non sempre si è disposte ad affrontare e per il quale non si sarà mai abbastanza pronte.
Il viaggio della donna eroina
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 11 febbraio, 2023

Il viaggio della donna eroina, come ogni viaggio archetipico, è un cammino di individuazione. La viaggiatrice intraprende un’avventura fuori dal suo mondo ordinario per affrontare nemici e draghi. L’eroina supera le prove con l’aiuto di un mentore, reale o soprannaturale, che lo prepara ad affrontare le sfide.

Lungo la strada dovrà affrontare prove decisive, alcune di vita o di morte. Ci saranno delle ricompense e una via del ritorno, anch’essa non priva di difficoltà. Si imbatterà nelle sue stesse sirene che tenteranno con ogni mezzo di farle abbandonare la strada. È un viaggio nella psiche umana, fuori dal comune, fatto di tappe, reali e simboliche, che passa attraverso la separazione dalla madre e l’accettazione del padre.

Questo viaggio archetipico consente di diventare chi si è davvero, trasformando la propria visione del mondo e di se stesse. Il viaggio della donna eroina è la ricerca di un senso più profondo della vita; il desiderio di manifestare la propria natura. Fu il mitologo e storico Joseph Campbell, a metà del XX secolo, a rendere popolare questo termine attraverso la sua opera L’eroe dai mille volti.

Il viaggio della donna eroina: le differenze

Il viaggio dell’eroe, noto anche come monomito, contiene modelli validi sia per gli uomini che per le donne. È un percorso sempre difficile, che per le donne contiene un extra: doverlo intraprendere in un mondo di uomini. Le donne vengono spinte alla ricerca della propria identità in un ambiente in cui il femminile viene spesso definito/trattato come un costrutto dipendente, inferiore e oggetto di tentazione.

Questi sono alcuni dei draghi che devono affrontare quando intraprendono questo viaggio. In molti casi, la donna eroina commette inconsciamente l’errore di affrontare questa avventura prendendo come riferimento il modello maschile. Ed è così che hanno iniziato quasi tutte.

Donna eroina guarda la città dall'alto

La prima rottura con il mondo ordinario avviene nel momento in cui la donna cerca la sua identità nel successo professionale, nel potere e nella “perfezione” fisica. Questi valori sono fondamentalmente maschili, archetipicamente legati al viaggio ascendente al mondo del sole, dell’intelletto e del potere. In breve, al mondo del padre.

Si tratta di una tappa fortemente distruttiva per le donne ed è spesso il preludio a un evento drammatico nella loro vita, come una malattia, una perdita importante o la fine di una relazione. Tale aspetto presuppone la discesa nell’insondabile psiche femminile. È una fase critica nella quale l’eroina si sente perduta e priva di controllo. Non trova punti di riferimento che la possano guidare; una sensazione che le causa confusione e talvolta grandi sofferenze.

Integrare il femminile

La tappa successiva è il ricongiungimento con la sua natura femminile e il rafforzamento delle relazioni con le altre donne. Questa fase di solito è costellata da incontri con donne sagge, per le quali l’eroina proverà grande ammirazione. Nuovi punti di riferimento; nuove strade, fino ad allora nascoste.

Non sarà più la razionalità a spiegare gli eventi e le circostanze in cui si trova coinvolta la nostra donna eroina. Così, inizia la fase di incontro con il mondo irrazionale e con il mondo soggettivo. La viaggiatrice comprende l’importanza dei cicli della natura e del proprio corpo. Integra profondamente l’interconnessione intuitiva con gli elementi circostanti.

Felicità e amore sono concetti che inizia a vedere da prospettive molto diverse. È un periodo tremendamente creativo, dotato di fertile immaginazione. Può verificarsi un ricongiungimento e un rafforzamento del rapporto con la madre o con altre donne che la rappresentano. Quando la guarigione del rapporto con la madre non è possibile, si verifica una riunione armoniosa con la propria madre interiore, con la sua stessa natura materna.

Integrare il maschile

L’obiettivo di questa tappa del viaggio è l’integrazione dell’elemento maschile. L’integrazione di tutto ciò che è stato appreso nella prima dolorosa fase dell’avventura. A volte si manifesta attraverso un cambiamento nella difficile relazione con il padre o con chi lo simboleggia.

Si apre una fase di relazioni emotive nella quale l’eroina non rinuncia alla propria libertà e nella sua vita compaiono figure maschili per le quali sviluppa una profonda ammirazione. In definitiva, si tratta dell’integrazione armonica degli aspetti femminili e maschili che, quando si verifica, dà luogo a una particolare produzione artistica.

Mitologia dei nativi americani

Il viaggio della donna eroina: il ritorno

Per le donne, il ritorno da questa discesa comporta anche la riconciliazione con il proprio corpo e la propria sessualità. Vi è il riconoscimento della sacralità della parte femminile di tutti gli esseri umani. La donna eroina porta con sé tutta la saggezza al ritorno dalla sua odissea. Si è lasciata alle spalle la sua voce interiore giudicante. Valori importanti come il successo o l’amore romantico vengono trasformati. L’eroina torna con una visione simbiotica del mondo e con un’intuizione rafforzata.

È un viaggio in discesa, oscuro e colmo di difficoltà, nella profondità della propria psiche. Un viaggio che non sempre si è disposte ad affrontare e per il quale non si è mai abbastanza pronte. E voi? Avete già sentito il richiamo?


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