Jet lag: quali sono i sintomi?

Vi siete sentiti particolarmente stanchi dopo un lungo viaggio? Dipende dal fatto che il vostro corpo si sta riadattando alle nuove condizioni ambientali e si chiama jet lgg. Scoprite perché succede.
Jet lag: quali sono i sintomi?
Francisco Roballo

Scritto e verificato lo psicologo Francisco Roballo.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Per jet lag si intende uno stato di alterazione a seguito di un lungo viaggio in aereo. Di sicuro questa definizione è veritiera. Il termine viene dalla parola inglese jet (getto) e lag (ritardo) e si riferisce a un riadattamento improvviso.

In altre parole, la parola fa riferimento al fuso orario repentino che avviene durante il viaggio in aereo, con un passaggio da un’area geografica a un’altra e con cambiamenti di orario in un arco di tempo molto breve. Questa alterazione influisce principalmente sul ritmo biologico del sonno, meglio noto come ritmo circadiano.

Viaggi lunghi e jet lag.

Il jet lag e disturbi che provoca al corpo

Interrompere la routine per il nostro corpo, in genere, ha le sue conseguenze negative. E questo perché se il nostro corpo è abituato a riposare durante la notte e ad attivarsi durante il giorno, un cambiamento di orario del sonno può rompere l’omeostasi.

Il nostro corpo tenderà a riadattarsi, ma solo dopo la manifestazione di diversi sintomi. Inoltre, sono tanti i disturbi che derivano da un cambiamento improvviso di clima durante un viaggio:

  • Cambio di orario, quando si attraversano i meridiani.
  • Condizioni climatiche, quando si attraversano i paralleli.
  • Cambio di stagione, ad esempio, quando si attraversa l’Ecuador.

Disturbi del ritmo circadiano

Gli esseri viventi coordinano le proprie esigenze e l’interazione con l’ambiente attraverso un certo ritmo biologico (solitamente della durata di 24 ore).

Questo processo coinvolge il ritmo circadiano, un sistema che ha sede nell’anatomia dell’ipotalamo e, in particolare, del nucleo soprachiasmatico.

Si tratta di un’area che ha il compito di regolare il ritmo biologico del sonno, influenzato da agenti esterni sincronizzanti, come la temperatura o la luce, principale agente regolatore della melatonina, che sintetizza la ghiandola pineale.

In che modo influisce su di noi il jet lag?

Questo fenomeno colpisce sia chi tra noi è abituato a prendere voli che chi lavora su questo mezzo di trasporto. Ecco che i sintomi del jet lag possono manifestarsi in due modi:

  • Lavoratori turnisti. Indica quelle persone che lavorano sugli aerei o chi è solito prendere voli regolarmente. L’equipaggio, in genere, rimane operativo per lunghe giornate, senza orari di lavoro prestabiliti. Queste condizioni producono un effetto tale per cui il corpo non si adatta al ciclo sonno-veglia.
  • Cambio di orario. Questo fenomeno colpisce soprattutto persone che viaggiano in aereo regolarmente. Fa riferimento al cambio di orario dovuto al rapido passaggio tra diversi fusi orari.

Diventa fondamentale mettere in chiaro che i sintomi del jet lag non descrivono una malattia, bensì un insieme di alterazioni con manifestazioni organiche e psicologiche. 

Fattori determinanti del jet lag

Alcuni fattori fisici (come i fenomeni climatici) e biologici sono determinanti. Per riassumerli, possiamo mettere in risalto tre fattori fondamentali e incisivi:

  • Sistema di orario ambientale. Questo aspetto fa riferimento all’alternarsi del giorno e della notte. Quando si vola verso Est i giorni sono, in genere, più brevi ed è quindi necessario portare avanti l’orologio. Al contrario, quando si vola verso Ovest i giorni sono più lunghi ed è necessario portare indietro l’orologio.
  • Velocità media. I viaggi che non comportano un cambio di orario superiore ai 90 minuti, in genere fanno parte della norma, visto che il corpo si adatta durante il viaggio. Ebbene, quando il viaggio è in aereo, di solito queste barriere si infrangono, il che fa sì che il ciclo circadiano si adatti prematuramente all’orario ambientale.
  • Orologio biologico. Non è possibile per il corpo adattarsi immediatamente ai cambiamenti della fase che abbiamo descritto. Di conseguenza, adattarsi nuovamente agli agenti modulatori esterni, in genere, provoca un’eccessiva stanchezza.
Donna molto stanca che si riposa.

Le conseguenze del jet lag

Le conseguenze principali di questo riadattamento del corpo riguardano lo stato di veglia e quello psicologico. Di conseguenza, le oscillazioni si esprimono sotto forma di sonnolenza e stato di veglia alterato. Inoltre, anche lo stimolo della fame subisce un’alterazione e così i moti intestinali.

Questi cambiamenti hanno una conseguenza diretta sull’umore, visto che interferiscono spesso sulle abilità comunicative del soggetto e sui suoi rapporti sociali.

Conseguenze cognitive

La desincronizzazione esterna che deriva dai cambiamenti improvvisi delle fasi, ha delle conseguenze organiche e anche alcune sul comportamento e sul rendimento. Gli effetti dello spostamento fisico e il dispendio energetico del corpo nella fase di recupero omeostatico ha delle ripercussioni a livello cognitivo, soprattutto nei giorni successivi al volo.

I soggetti, in genere, tendono ad avere livelli di concentrazione inferiore in compiti che richiedono attenzione e pianificazione, così come affrontano un peggioramento psico-motorio generale.

Dissociazione interna

L’insieme di aspetti biologici sfalsati è transitorio; il corpo si adatta alle nuove condizioni ambientali. Questo processo, però, non è omogeneo, visto che alcuni cicli tendono a riadattarsi prima di altri.

Ad esempio, l’orario previsto per il sonno in genere si aggiusta prima dell’adattamento al clima. Dunque, l’entità e la capacità di adattamento dipendono da altri fattori:

  • Età. Nei giorni successivi al volo è determinante, visto che il numero di ore di sonno necessarie oscilla nel corso della vita. Ad esempio, nelle persone più anziane la qualità del sonno è, in genere, peggiore, per cui possono aver bisogno di più tempo per ripristinare le funzionalità.
  • Durata del volo. Non è la stessa cosa viaggiare per 4 ore o viaggiare attraversando un oceano intero. Più aumenta il fuso orario e e ambientale più evidenti saranno i sintomi.

Fase REM e allucinazioni

Il processo che intercorre tra la fase REM (Rapid Eye Movement) e NREM (Non-rapid Eye Movement) è ultradiano, in quanto subordinato ciclicamente al ritmo circadiano. Nella fase REM in genere prendono forma allucinazioni più dettagliate.

Ecco perché, quando si altera il ciclo circadiano, è normale che intervengano anche allucinazioni rare e abbondanti, sebbene questo aspetto non sia stato del tutto verificato.

Conclusione: c’è una ricetta per combattere i sintomi del jet lag?

Sfortunatamente, alcune tecnologie non sono ancora alla portata della maggior parte delle persone che viaggiano. Di conseguenza si consiglia di:

  • Presentarsi per il volo dopo aver dormito e mangiato bene.
  • Provare a dormire in aereo, quando possibile.
  • Non eccedere con molte attività.
  • Mangiare un pasto sano e facile da digerire.

Ad oggi sono state ipotizzate diversi “ricette”, ma nessuna che funzioni davvero. In realtà, l’unica soluzione per avere sollievo dai sintomi sarebbe viaggiare a una velocità superiore a quella del suono, per poi tornare al punto di partenza in giornata ed evitare così he il corpo debba riadattarsi.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.