Jujitsu mentale per affrontare il dialogo interiore

Il Jujitsu, conosciuto anche come l'arte marziale della flessibilità, può essere applicato anche al nostro universo mentale per aiutarci a difenderci dal dialogo interiore negativo e ad attaccare i pensieri che minano le basi dell'autostima e del benessere.
Jujitsu mentale per affrontare il dialogo interiore
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 10 dicembre, 2022

Il Jujitsu mentale è un esercizio di riflessione mirato a disattivare i pensieri negativi e inutili. Si tratta di una strategia semplice che tutti dovremmo applicare per un semplice motivo: la maggior parte di noi combatte con un dialogo interiore logorante, che cerca di limitare il nostro potenziale. Queste guerre mentali potrebbero ridursi notevolmente se ci impegnassimo a combattere con questo strumento.

Mark Twain, con il suo caratteristico umorismo, diceva che la mente doveva senz’altro essere prodigiosa, perché lui stesso aveva l’abitudine di combattere con essa durissime battaglie, affinché smettesse di esserle nemica. Esiste una grande verità in questo ragionamento. Siamo eterni prigionieri di quei castelli mentali che, per le ragioni più disparate, non sempre giocano a nostro favore.

Queste stanze segrete sono piene di ‘non posso’, ‘devo’, ‘cosa penseranno gli altri se dico o se faccio”…  Non è facile disattivare o strappare questi pensieri dal nostro terreno personale come se fossero erbacce e la ragione è molto semplice: sono lì con noi da moltissimo tempo. Il dialogo interiore negativo è come uno scomodo compagno di viaggio al quale abbiamo concesso troppo terreno. Tuttavia, è ancora possibile liberarcene. Il Jujitsu mentale ci aiuterà a raggiungere quest’obiettivo.

«Puoi essere povero; puoi avere addirittura le scarpe rotte, ma la tua mente sarà sempre un castello.»

Frank McCourt-

Profilo di donna che si trasforma in alberi

3 strategie del Jujitsu mentale per disattivare il dialogo interiore negativo

Il jujitsu è un’arte marziale giapponese che usa un’ampia varietà di strategie di attacco e di difesa, con il fine ultimo di non usare armi. Queste tecniche erano usate nel passato dai guerrieri giapponesi per combattere contro i samurai, che erano armati e indossavano armature.

Si dice che sia una delle arti marziali più efficaci. L’obiettivo è la resa dell’avversario, ma senza usare una violenza eccessiva né estrema. Per questo motivo, il jujitsu è conosciuto anche come l’arte marziale della delicatezza o della flessibilità.

L’approccio di quest’arte marziale è molto utile per affrontare il nostro dialogo interiore negativo, per questo motivo è particolarmente interessante sapere in cosa consiste il Jujitsu mentale.

1. Più tranquillità, meno auto-sabotaggio

Quando ci impegniamo in modo regolare in un’attività sportiva o pratica, come la meditazione o il jujitsu, spesso notiamo un effetto “secondario”: le emozioni negative si riducono e ci sentiamo più tranquilli ed equilibrati.

  • Questo è uno degli obiettivi del jujitsu mentale: raggiungere un equilibrio interiore in cui si riducono le aggressioni verso noi stessi, che si traducono in sabotaggi, critiche o il classico ‘non posso’ o ‘non fa per me’.
  • C’è un altro aspetto che bisogna considerare. Così come illustrato in uno studio del dottor Jason Moser, dell’Università del Michigan, quando affrontiamo e disattiviamo il dialogo interiore negativo, dobbiamo usare la terza persona singolareNegli universi mentali negativi è normale parlare a se stessi sempre in prima persona. Usando la terza persona, invece, diamo una voce autoritaria al cambiamento e, in un certo senso, riusciamo a imporci a noi stessi.

Un esempio sarebbe il seguente ‘ora devi tranquillizzarti, cerca l’equilibrio. Ti proibisco di metterti in dubbio e di criticarti. Ascoltami bene: devi iniziare a dare valore alle cose che fai”.

2. Jujitsu mentale: l’arte di immobilizzare i pensieri inutili

Talvolta, nell’arte della lotta l’obiettivo non è danneggiare né sconfiggere l’avversario. Quello di cui abbiamo bisogno è semplicemente immobilizzare e impedire che quella persona continui ad agire in modo negativo. Nel nostro esercizio quotidiano di jujitsu mentale, doveremo applicare la stessa strategia (o kata psicologica).

Innanzitutto, dobbiamo individuare i pensieri inutili in quel determinato momento. A volte, ad esempio, siamo troppo autocritici. Anche se ovviamente l’autocritica è necessaria, per esempio quando dobbiamo prendere coscienza di aver fatto male qualcosa per poter migliorare. Tuttavia, esistono momenti in cui la voce della critica è costante e quasi ossessiva.

In questi casi, è necessario applicare quest’arte marziale mentale per immobilizzare l’autocritica, afferrarla con fermezza e fermare la sua attività. Ci rivolgeremo a lei dicendo che non è il momento: ‘Stai esagerando, non puoi mettermi continuamente in dubbio e disprezzarmi. Smetti di criticarmi, fallo solo quando è necessario e utile. L’unica critica che ascolterò sarà quella costruttiva, che mi permetterà di crescere e imparare”.

Uomo che realizza il jujitsu mentale

3. Sconfiggere i pensieri dannosi per raggiungere il benessere

La terza e ultima strategia dell’arte del jujitsu mentale richiede un po’ più di fermezza da parte nostra. L’obiettivo è chiaro: sconfiggere il ragionamento inutile. Lasciar cadere le idee che ci immobilizzano è necessario, tanto quanto disfarsi di tutto quello che ci fa male e che frena la nostra capacità di essere felici, liberi ed emotivamente maturi. Ora che sappiamo questo, cosa dobbiamo fare per sconfiggere i pensieri negativi? Ecco i passaggi da seguire.

  • Individuate i pensieri negativi, che minano il vostro benessere.
  • Affrontateli a testa alta⇔ «non ti presentare a quel colloquio perché non sei all’altezza, non ti assumeranno mai, non ne vale la pena»⇒ Ho qualche prova reale del fatto che non mi assumeranno? Cosa può succedermi se ci provo? È peggio provarci o restare a casa, bloccato dalle mie paure e insicurezze?
  • Disfarsi, sconfiggere e sostituire ⇔L’idea che non vale la pena di presentarmi al colloquio non è utile, pertanto smetto di rafforzarla e le impedisco di ripresentarsi di nuovo nella mia mente. Al suo posto, la sostituisco con un’altra «andrò al colloquio, darò il meglio di me, mi sentirò a mio agio e conterò sulle mie capacità. In questo modo, sarò orgoglioso di me stesso».

Il jujitsu mentale può essere davvero utile, se lavoriamo ogni giorno su queste strategie. Investire tempo e sforzo coltivando un pensiero più sano, fiducioso e libero dalle catene dell’irrazionalità, ci permetterà di guadagnare in termini di felicità e salute.


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