La bigamia: di cosa si tratta?
Nell’antica Roma, le donne bigame erano considerate adultere e venivano condannate a morte. Non sorprende quindi che a volte si consideri ancora la bigamia come sinonimo di infedeltà. Tuttavia, non è del tutto corretto. La bigamia è lo stato di una persona che ha due o più coniugi contemporaneamente.
Questo concetto viene dal greco “bis”, che significa ‘due volte’, e “gamos” che significa ‘matrimonio’. Etimologicamente dunque significa “doppio matrimonio“.
Un primo requisito per poter parlare di bigamia è quindi che la persona sia già sposata. In fase di corteggiamento o di divorzio, questo concetto viene meno.
Precedente matrimonio senza scioglimento
Nel diritto civile, una persona è considerata bigama quando si sposa di nuovo senza aver sciolto il precedente matrimonio. In altre parole, un doppio matrimonio, quindi due coniugi allo stesso tempo.
Tuttavia, va notato che una persona che è stata sposata due o più volte non è bigama se i precedenti legami non sono più validi. In altre parole, se sono stati sciolti attraverso i canali amministrativi pertinenti in ogni paese. Di fatto, in molti paesi non c’è limite al numero di volte che ci si può sposare. Ci si può sposare una volta, quattro volte o dieci volte.
La consapevolezza del proprio stato civile
Perché la bigamia sia un crimine agli occhi della legge, è importante tener conto di questo fatto. Un bigamo è qualcuno che si sposa mentre è già sposato, come abbiamo già detto, ma è anche pienamente consapevole del suo status di sposato.
E anche se può sembrare assurdo pensare che qualcuno non sappia di essere ancora sposato, la giurisprudenza ci permette di concludere che l’elemento della soggettività è fondamentale. Testualmente, l’articolo 556 del codice penale italiano recita come segue:
“Chiunque, essendo legato da un matrimonio avente effetti civili, ne contrae un altro, pur avente effetti civili [c.c. 82], è punito con la reclusione da uno a cinque anni.”
Persone danneggiate e coinvolte
In una situazione di bigamia, ci sono principalmente due parti lese. Da un lato, colui che ha sposato il bigamo in prima istanza e, dall’altro, il nuovo contraente. Entrambi sono stati imbrogliati, ma a livelli diversi.
Il primo coniuge è colpito sia materialmente che moralmente, poiché è stato trascurato sia finanziariamente che emotivamente. E il secondo coniuge è stato vilipeso, in quanto ha sposato una persona che considerava single, ma che in realtà non lo è. Quindi il loro matrimonio è nullo.
E se il secondo coniuge sapeva di questa bigamia prima di sposarsi?
Anche questa circostanza deve essere considerata. Se la persona che sta per sposare un’altra persona già sposata fosse a conoscenza di questa condizione, sarebbe considerata partecipante alla bigamia. In particolare, sarebbe chiamato un collaboratore necessario, più comunemente conosciuto come un complice.
Se invece non è a conoscenza della situazione in cui si trova il bigamo, non potrà essere punito. Perché non può essere considerato un complice e la sua azione sarebbe basata sulla buona fede.
In quali paesi la bigamia è illegale?
La bigamia è illegale in Europa, America e Oceania. In questi continenti è permesso solo il matrimonio monogamo, cioè con una sola persona. Tuttavia, in quasi tutti i paesi africani e mediorientali la bigamia è legale. Solo la Costa d’Avorio, la Tunisia e Israele lo proibiscono.
È certamente nel continente asiatico che la situazione è più varia. Mentre nel nord la monogamia è l’unica pratica matrimoniale permessa, nei paesi del sud la bigamia è permessa. In particolare, la bigamia è legale in Afghanistan, Brunei, India, Indonesia, Iran, Malaysia, Pakistan, Thailandia e Vietnam.
Distinzione tra i sessi
Tuttavia, in quei paesi di religione islamica dove la bigamia è permessa, c’è una distinzione non indifferente da fare tra i sessi. La bigamia è permessa solo agli uomini.
Per le donne, non è solo proibito, è un peccato. Così, un uomo può avere più di una moglie, mentre una donna deve sempre rimanere monogama.