La fallacia del cecchino texano

Sapete in cosa consiste la fallacia del cecchino texano? Vi spieghiamo l'origine di questo errore nel ragionamento e il modo in cui influenza la mente nella selezione delle informazioni.
La fallacia del cecchino texano

Ultimo aggiornamento: 05 ottobre, 2020

In filosofia, nello specifico nel campo della logica, le fallacie sono ragionamenti apparentemente validi, ma che contengono un errore che ne annulla del tutto il contenuto. Vengono usate soprattutto nei dibattiti e nelle discussioni, a volte in modo consapevole e altre inconsapevole. Tra queste vi è la fallacia del cecchino texano. 

Nelle seguenti righe spieghiamo l’origine di questa fallacia, in cosa consiste e in che modo questo fenomeno può modificare l’interpretazione e la selezione delle informazioni al fine di verificare le nostre idee o convinzioni. Infine, analizzeremo alcuni esempi per capire meglio questa fallacia e alcune idee per prevenirla (e combatterla).

Uomo preoccupato con mani davanti al viso.

La fallacia del cecchino texano: di cosa si tratta?

La fallacia del cecchino texano (in inglese Texas Sharpshooter Fallacy) è piuttosto comune. Una determinata informazione (senza un significato iniziale) viene interpretata, truccata o manipolata fino ad assumere un significato o a soddisfare la nostra ipotesi iniziale.

Attraverso questo fenomeno, si opera un ragionamento nel quale viene omesso ogni indizio che possa indicare che la nostra idea sia sbagliata, ponendo enfasi sull’informazione che sembra supportare la nostra ipotesi.

Si può arrivare, pertanto, a distorcere la realtà e a interpretarla a proprio piacimento per difendere le proprie posizioni.

L’origine

Per comprendere meglio la fallacia del cecchino texano, dobbiamo partire dalle origini. Il nome deriva dalla seguente storia: un tiratore sparò a caso alcuni colpi contro la parete di un fienile; in seguito, dipinse un bersaglio in corrispondenza di ogni colpo autoproclamandosi cecchino.

In altre parole, dopo aver realizzato l’azione, il cecchino ha adottato le misure necessarie affinché la stessa assumesse un senso o una logica, con il fine di “vincere” o di sentirsi “vincitore”. Ha alterato i dati (dipingendo i bersagli) per confermare la sua ipotesi (la vittoria).

Chi ricorre alla fallacia del cecchino texano parte da dati effettivi, ma li modifica per confermare le sue ipotesi (come ha fatto il tiratore della storia).

Esempi

Vi proponiamo un esempio che si può facilmente riscontrare nella quotidianità. Immaginiamo di aver sognato il numero 7 e che quella notte abbiamo soggiornato in un hotel, nella camera 362 (numero di cui non eravamo a conoscenza).

Se applichiamo la fallacia del cecchino, potremmo dire di aver avuto un sogno premonitore, in quanto 3 + 6-2 = 7, e sette è proprio il numero che abbiamo sognato. In poche parole, abbiamo manipolato i dati per confermare la nostra ipotesi.

Un altro esempio di questa fallacia è l’interpretazione delle costellazioni; ovvero, tendiamo a tracciare una serie di linee immaginarie per collegare le stelle e formare delle figure, ma in realtà la loro posizione è determinata dal caso. Ignoriamo i corpi celesti che possono alterare la figura che stiamo “cercando”.

Come selezioniamo le informazioni?

La fallacia del cecchino texano porta a scartare le informazioni discrepanti con le proprie idee, così come a manipolare o modificare le informazioni con l’obiettivo di convincere qualcuno (o se stessi) riguardo qualcosa. D’altro canto, tendiamo a dare maggiore importanza alle posizioni che intendiamo difendere.

Un altro modo di interpretare la fallacia del cecchino, sempre in termini di selezione delle informazioni, è il seguente: ignorare le differenze presenti nei dati, sottolineando le similitudini. Una volta effettuato il ragionamento in questione, traiamo conclusioni che possono essere considerate false.

Illusione del raggruppamento e apofenia

Il fenomeno della fallacia del cecchino è legato a ciò che in psicologia cognitiva è chiamato illusione del raggruppamento. È la tendenza a considerare (o a vedere) schemi o raggruppamenti che non esistono nella realtà.

D’altro canto, questa fallacia è collegata anche a un altro concetto, l’apofenia. Questo termine indica la tendenza a vedere schemi e connessioni in eventi casuali o privi di senso, qualcosa di simile a quanto descritto nel precedente paragrafo.

Ciononostante, occorre sottolineare che questi due concetti possono acquistare sfumature diverse se interpretati dalla psicologia cognitiva o dalla statistica.

La psicologia cognitiva li ricollega alla fallacia del cecchino poiché quest’ultima porta a stabilire schemi che non esistono nella realtà al fine di giustificare o dimostrare le nostre idee o anche per convincere gli altri di (o su) qualcosa.

Bersaglio con frecce.

Come evitare la fallacia del cecchino texano?

La fallacia del cecchino texano, come molte altre, non sempre viene utilizzata consapevolmente. In ogni caso, vi proponiamo alcuni suggerimenti per evitarla:

  • Cercare le tesi contrarie: non solo è importante cercare le tesi a favore delle nostre ipotesi, ma anche quelle contrarie.

Questi semplici accorgimenti ci eviteranno di incorrere nella fallacia del cecchino texano, così da argomentare le nostre idee in modo molto più attendibile. Eppure, tutti corriamo il ​​rischio di commetterla, ragion per cui è anche importante imparare a riconoscerla negli altri!

“La logica è il ragionamento con criterio.”

-Anonimo-


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