Che succede quando la gelosia ci fa perdere la testa?

Che succede quando la gelosia ci fa perdere la testa?

Ultimo aggiornamento: 25 maggio, 2017

La gelosia è un’emozione che nasce come conseguenza del desiderio esagerato di possedere qualcosa in maniera esclusiva. In genere, fa riferimento al possesso della persona amata. Il dizionario definisce il termine gelosia in questo modo: “Sentimento tormentoso provocato dal timore, dal sospetto o dalla certezza di perdere la persona amata ad opera di altri”.

Come si può notare, con persona amata non si fa riferimento soltanto al partner o al coniuge. Gli atteggiamenti di gelosia possono presentarsi anche in altri tipi di amore, come quello dei genitori verso i figli, così come nei rapporti di amicizia. Talvolta si può arrivare a provare gelosia verso alcuni oggetti, non prestandoli ad altri perché convinti siano destinati al piacere esclusivo di chi li possiede, come se si trattasse di qualcosa di intimo e personale.

Quando appare per la prima volta la gelosia?

La gelosia può presentarsi già durante l’infanzia – i bambini possono presentare sentimenti di gelosia verso i loro fratelli o altri bambini. Si tratta del tentativo di indirizzare tutto l’affetto di uno o di entrambi i genitori verso di sé, in maniera esclusiva. I bambini non vogliono condividere l’affetto dei genitori perché sanno che ciò significherebbe averne meno per sé.

Qualcosa di simile può capitare anche nel genitore stesso. Il padre o la madre, infatti, possono aver paura di perdere l’affetto del proprio figlio se questi si lega troppo all’altro genitore. Altre volte capita semplicemente che desiderino, in maniera più o meno consapevole, tutto l’affetto del figlio per sé, provando gelosia all’idea che questi possa esprimere amore anche verso altre persone.

Per gelosia si intende il sentimento tormentoso provocato dal timore, dal sospetto o dalla certezza di perdere la persona amata ad opera di altri

Durante l’adolescenza può verificarsi il fenomeno della gelosia tra amici. Si tratta di una fase della vita popolata dagli amici intimi, quelli con cui condividere quasi ogni cosa. L’arrivo nel gruppo di una nuova persona può essere vissuta come un pericolo che rischia di alterare gli equilibri di quella relazione, che non si vuole ampliare né condividere.

La gelosia di coppia

La forma di gelosia più comune è quella che si verifica all’interno delle relazioni di coppia. In questi casi, all’esagerato desiderio di possessione e di esigenza egocentrica propri di qualsiasi tipo di gelosia, si aggiunge il bisogno di una fedeltà più o meno concordata e il discredito sociale che può nascere dall’infedeltà.

Tradizionalmente si è sempre portati a pensare che le donne siano più gelose degli uomini. Per questo, quando è l’uomo ad essere geloso tende ad essere visto male dalla società. La donna passa dall’essere “principessa” a “strega” agli occhi dell’amato.

In questo senso, l’uomo può sentire di avere molto più da perdere in un’ipotetica “sfida di gelosia”. È questo il motivo per cui è raro che un uomo riconosca di essere geloso. In ogni caso, questo fenomeno sta cambiando, seppur lentamente. Riteniamo fondamentale che gli stereotipi di genere spariscano una volta per tutte.

La gelosia all’interno di una coppia prevede che all’esagerato desiderio di possessione e di esigenza egocentrica propri di qualsiasi tipo di gelosia, si aggiunga il bisogno di una fedeltà più o meno concordata e il discredito sociale che può nascere dall’infedeltà.

La gelosia si supera con la comunicazione e la fiducia

L’ambito dell’amore coniugale è quello più propizio per il presentarsi di atteggiamenti di gelosia. È inoltre frequente che tali atteggiamenti sfocino in conseguenti manifestazioni di gelosia come lo stalking o il controllo della coppia. Questa situazione di continua sfiducia non fa che generare una grande tensione emotiva nella persona gelosa e nel suo partner. Quest’ultimo si sente assillato, controllato e sotto interrogatorio la maggior parte del tempo, spesso senza motivo.

La comunicazione e la fiducia sono due pilastri fondamentali nella vita di coppia. La gelosia, mettendo in questione la fiducia, finisce per guastare enormemente la relazione: la persona che dubita non cerca di risolvere i suoi dubbi con domande dirette, bensì investigando di nascosto come un detective.

Gelosia eccessiva: quando si trasforma in una malattia

Vari studi rivelano che determinati tipi di personalità sono più propensi ad essere gelosi. È questo il caso delle persone che presentano tratti di egocentrismo, sfiducia, insicurezza, narcisismo o isteria. D’altro canto, tra le persone che manifestano atteggiamenti di gelosia c’è chi la prova in maniera intensa e continuata.

La gelosia patologica si basa, dunque, su un sentimento di gelosia ossessiva (i pensieri patologici si ripetono di continuo e sono molto intrusivi) che si manifesta in maniera compulsiva (accompagnata dal bisogno di raccogliere prove attraverso il controllo del telefono o degli spostamenti del partner). Nei casi più estremi la persona può arrivare a delirare. Infine, la gelosia è una malattia in cui di rado la persona ammette di essere malata.

Esiste una gelosia compulsiva, eccessiva e patologica. Questo tipo di atteggiamento può arrivare a causare problemi psicotici.

Nei casi di gelosia patologica è facile che, a partire da una situazione o un indizio più o meno certo dell’infedeltà, il malato elabori una vera e propria trama psicologica senza fondamenti reali legata all’infedeltà del partner. Questo può durare tutta la vita.

Come superare la gelosia patologica?

Il primo passo per superare la gelosia patologica è riconoscere, come in molti altri casi, di essere malati. Senza la consapevolezza della malattia è improbabile che si vada in cerca di aiuto. Può darsi che la gelosia sia fondata, ma nei casi più estremi spesso non è così.

Una buona idea è scrivere su un foglio di carta tutte le situazioni in cui ci si sente gelosi, appuntando i propri pensieri, come si agisce e quali sono le conseguenze.

La cosa più probabile è che dietro alla gelosia si celino pensieri distorti legati alla propria relazione amorosa e al comportamento dell’essere amato. Una volta raccolte queste informazioni andranno analizzate, cercando prove del fatto che quello che si crede è reale oppure frutto della fantasia.

Nei casi di gelosia patologica il malato può elaborare una vera e propria trama psicologica senza fondamenti reali legata all’infedeltà del partner.

Cosa non devo fare se sono geloso?

Di seguito vi elenchiamo una serie di punti da prendere come riferimento:

  • Non controllate il cellulare del vostro partner. Imparate a rispettare la privacy dell’altra persona.
  • Non controllate sulla bolletta del telefono le chiamate fatte dal vostro partner. Se vi vuole tradire lo farà, che guardiate o meno le chiamate effettuate.
  • Smettete di controllare l’ultimo accesso su Whatsapp.
  • Non fate domande agli amici o ai colleghi del vostro partner alla ricerca di contraddizioni che confermino le vostre ipotesi.
  • Non sperate che l’altro arrivi a sentirsi male e triste soltanto per calmarvi. “Se soffre, vuol dire che mi ama”. Questo modo di pensare non fa che danneggiare il partner e andare contro il benessere futuro della coppia.
  • Non permettete che la vostra coppia si isoli dal resto di amici o familiari. Questo non farà che potenziare l’ossessività del geloso e non servirà a schivare la gelosia.
  • Infine, naturalmente, abbiate fiducia nel vostro partner e smettete di preoccuparvi per un possibile “tradimento”. Più soffocherete il vostro partner con l’argomento, più diventerete gelosi, e maggiori saranno le possibilità che la relazione finisca. A quel punto, sarà troppo tardi.

Se dopo aver letto e messo in pratica questi consigli continuate a provare un’eccessiva gelosia, la cosa migliore da fare è contattare un professionista che possa aiutarvi. Per quanto si tenda a non vedere di buon occhio le persone gelose, la verità è che sono persone che soffrono di un male reale. Per questo motivo, se conoscete qualcuno affetto da questo problema, non vergognatevene e chiedete aiuto.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.