La leggenda Maya del colibrì, il messaggero degli dei

Si dice che quando qualcuno incontra un colibrì, sia invaso da una sensazione di gioia. Per la cultura Maya, questi splendidi uccelli erano magici e avevano una missione molto importante: agire come messaggeri tra gli umani e gli dei.
La leggenda Maya del colibrì, il messaggero degli dei
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 30 dicembre, 2022

La leggenda Maya del colibrì risale al 2000 a.C. Questa eredità culturale e antropologica rivela il fascino del popolo Maya verso un uccello che sembra avere l’arcobaleno stampato sul suo piumaggio.

Una creatura di appena 20 grammi in grado di sbattere le ali fino a 60 volte al secondo. Gli attribuirono abilità magiche, tra cui essere il messaggero degli dei.

La bellezza di questo uccello simboleggiava anche il puro amore e la fragilità del cuore. Poche creature in natura sembrano così delicate e straordinarie allo stesso tempo.

Non tutti sanno, per esempio, che è il volatile con il cervello più grande rispetto alle dimensioni del corpo. Forse, la natura, l’ha creato così con uno scopo preciso.

Secondo i Maya, tra i suoi compiti c’era quello di raccogliere ogni pensiero, desiderio e riflessione di uomini e donne per portarli a quelle divinità mesoamericane tra Guatemala, Belize e Messico, così come l’occidente delle Honduras e di El Salvador.

Secondo la leggenda maya, l’umano che osa catturare un colibrì sarà punito dagli dei.

leggenda Maya del colibrì.
La leggenda narra che se vediamo un colibrì, qualcuno che ci ama pensa a noi.

La leggenda Maya del colibrì: il messaggero degli dei

Parte della cultura mesoamericana è ancora presente in alcune tradizioni dei Maya moderni. Allo stesso modo, oggi possiamo ricordarle e scoprirle soprattutto grazie ai libri di Chilam Balam. Questi furono scritti dai discendenti dei Maya durante la colonizzazione spagnola.

La mitologia maya fa uno speciale riferimento a due divinità: Tepeu e Kukulkan (Quetzalcoatl per gli Aztechi), i creatori dell’intero mondo conosciuto. Oltre a creare la terra, le montagne, i fiumi e i mari, hanno dato vita agli esseri umani e agli animali, a ognuno dei quali veniva attribuito un compito e una funzione.

Quando gli dei terminarono il complesso compito della creazione, si accorsero di non aver creato un messaggero, una creatura che fungesse da collegamento tra divinità e mortali. La leggenda Maya del colibrì narra che presero una pietra di giada e iniziarono a scolpire una freccia con essa.

Una volta terminato, soffiarono per rimuovere la polvere prodotta durante l’intaglio. Mentre soffiarono, una piccola creatura scintillante prese vita e volò.

Volò molto in alto e velocemente, con la vividezza di una creatura straordinaria, con la magia di un essere che non sembrava appartenere a questo mondo. Aveva i colori dell’arcobaleno nel piumaggio. Chiamarono questo uccellino x ts’unu’um.

Piccoli messaggeri dalle piume magiche

Il colibrì è un uccello così piccolo e delicato che può avvicinarsi e nutrirsi di qualsiasi fiore muovendolo appena. Si dice che le divinità Maya fossero affascinate da questa creatura.

Adoravano guardarlo mentre le gocce di rugiada gli cadevano addosso, perché sembrava avere l’intero universo impresso sulle piume.

La leggenda Maya del colibrì narra che questo uccello era considerato il messaggero tra i mondi. Non comunicava solo agli dei quello che gli umani pensavano, sentivano o di cui avevano bisogno, ma anche messaggi dal mondo dei defunti. Ancora oggi, di fatto, si dice che se incontriamo questo animale, vuol dire che qualcuno che ci ama sta pensando a noi.

Nonostante la loro apparente fragilità, i colibrì si spostano dall’Alaska al Cile. Esistono più di 343 specie identificate e incontrarne una è sempre motivo di gioia.

Gioia, buona fortuna e guarigione

I paesi che hanno la fortuna di ospitare queste bellissime creature nel loro ecosistema sanno che nessuno rimane indifferente quando le incontra.

La leggenda maya del colibrì lo descrive come un animale che dona gioia e buona fortuna. Ma non solo, perché la sua sola presenza ha proprietà curative.

Con le sue ali velocissime porta speranza, gioia e guarigione. Il colibrì vola attorno alla testa della persona per eliminare le energie negative e calmare il dolore. Basta guardare il suo piumaggio per cadere sotto il suo incantesimo.

La leggenda maya del colibrì.
Catturare un colibrì porta sfortuna e non andrebbe mai fatto.

La leggenda Maya del colibrì dice che non dovremmo mai far loro del male

Un colibrì non dovrebbe essere toccato, catturato, rinchiuso in una gabbia e ancor meno ucciso. Secondo la leggenda, gli dei Maya hanno lanciato un’implacabile maledizione per i mortali che osano fare del male alla loro bella e fragile creatura. Chiunque osi far loro del male soffrirà per sempre di crepacuore, si ammalerà e morirà presto.

Il colibrì è un animale sacro. È un anello di congiunzione tra i mondi, un fedele messaggero, dona gioia e il suo corpo contiene lo straordinario riflesso dell’universo, dell’arcobaleno, di quelle sfumature che invitano ad amare il mondo, la vita e la natura stessa. Rispettiamo questi esseri delicati e affascinanti.


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