La maternità, una nuova identità

La maternità è un evento cruciale nella vita di una donna. Sono necessari tanti sforzi per adattarsi e ottenere la massima soddisfazione possibile da questa nuova fase così ricca di emozioni.
La maternità, una nuova identità
Alicia Escaño Hidalgo

Scritto e verificato lo psicologa Alicia Escaño Hidalgo.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

La maternità è una fase della vita caratterizzata, quasi in parti uguali, da estremo entusiasmo e stress. Presuppone la rottura con la precedente identità e la nascita di un nuovo ruolo: quello di madre.

E sebbene si accolga questo nuovo ruolo con grande desiderio e speranza, dover assumere nuove responsabilità, nuovi interessi e persino sentimenti sconosciuti, può divenire angosciante.

Come in qualsiasi altro ambito, quando si intraprende qualcosa di nuovo, lo si fa sempre da principianti e con il peso delle aspettative altrui.

Essere madre, e padre, significa passare dal prendersi cura di se stessi, preoccuparsi della propria salute, del proprio fisico, del proprio benessere a doverlo fare anche per un altro essere. Un essere che per buona parte del tempo occupa la cima delle priorità.

È un atto d’amore immenso, splendido e incondizionato, ma che allo stesso tempo spezza l’identità che si era acquisita fino a quel momento. La verità è che la maternità ci costringe a rinunciare ad alcune parti di noi, o quantomeno a metterle da parte per un po’.

Questa rinuncia comporta un “non sei più così importante”, anche se non è del tutto vero. Ma non avendo così tanto tempo o risorse per prendersi cura di sé, o per realizzare gli stessi progetti di prima, inevitabilmente ci si può sentire trascurate. E ciò può sostanzialmente influire sulla propria autostima.

La maternità, una nuova identità

Bambina che stringe la mano di sua madre

Quali sono le aree più colpite?

Essere madre significa reinventarsi sotto molti aspetti. È salutare, oltre che desiderabile, continuare a mantenere i propri spazi privati e cercare di non mettere da parte o abbandonare la propria identità o interessi. Ma inevitabilmente ci saranno sempre piani, progetti o eventi che dovranno essere abbandonati perché semplicemente incompatibili.

La buona notizia è che rinunciare non significa farli scomparire del tutto dalla propria vita, ma piuttosto modificarli, creando un nuovo Io. Alcune delle aree per le quali la maternità ci obbliga a reinventarci sono:

Le relazioni sociali

Le amicizie sono una delle componenti vitali che più risentono della fase iniziale della maternità. A meno che buona parte degli amici non abbia contemporaneamente dei figli e quindi siano tutti costretti ad assumere questo nuovo ruolo, la conseguenza più frequente è che si verifichino dei cambiamenti.

I progetti difficilmente rimangono invariati. Il tempo a disposizione non è più quello di prima e, quindi, c’è meno disponibilità a dedicarsi a viaggi, feste o serate fino a tarda notte.

Anche la disponibilità e la motivazione subiscono una frenata. In genere, la madre si sente stanca per buona parte del tempo e quando ha un momento libero ne approfitta per riposare. L’ambito sociale, pertanto, subirà inevitabilmente dei cambiamenti.

Si inizia, inoltre, a interagire con altre madri, poiché si hanno più interessi in comune, più argomenti di cui parlare e i bambini possono giocare insieme. Questo, però, non significa che si debbano abbandonare le vecchie amicizie. L’ideale sarebbe mantenerle entrambi.

La sfera lavorativa

Conciliare lavoro e famiglia rimane a tutt’oggi un’utopia. L’allattamento al seno e in generale la cura del neonato rendono estremamente difficile il connubio tra professione e maternità.

In seguito a ciò, molte donne si vedono costrette a lasciare il lavoro e ad abbandonare le proprie aspettative di carriera. Altre non si arrendono affatto, ma si ritrovano immerse in uno tsunami di stress e ansia quotidiana. In ogni caso, la donna che prima della maternità era una lavoratrice ha assunto adesso un ruolo molto diverso.

Cura di sé: si può conciliare con la maternità?

Quest’area viene quasi completamente accantonata per dedicarsi alla cura del proprio bambino. Il benessere fisico o personale non è più così importante come poteva esserlo prima.

È naturale che la madre non si veda più così attraente, in quanto la mancanza di tempo mette questo aspetto in secondo piano. Gli effetti della gravidanza e del parto fanno sì che molte donne affrontino uno stravolgimento fisico.

Riposo e svago

Se prima la donna tornava a casa dal lavoro, si faceva una doccia, si metteva comoda e guardava una serie su Netflix, con la maternità tutto questo giunge al termine. C’è un altro essere da accudire, lavare, vestire, far giocare, nutrire e mettere a letto.

Anche il concetto di tempo libero, come abbiamo specificato nel primo punto, cambia radicalmente. Le attività diventano molto più rilassate, e si eseguono in genere nelle prime ore del mattino e con persone diverse che ci capiscono e con cui possiamo entrare in empatia.

La coppia e la maternità

La coppia diventa per lo più una “squadra di assistenti all’infanzia”. Ruolo che dovrebbe essere ridotto al minimo, ricordandosi di riservare del tempo per sé. La vita di coppia, inevitabilmente, non è più la stessa: è più difficile uscire a cena da soli, conversare senza interruzioni e trovare il tempo per avere rapporti sessuali.

Si viene improvvisamente catapultati in una dimensione fatta di pediatri, pannolini, giocattoli, passeggiate… che, lo ribadiamo, costringono a reinventarsi e ad assumere nuove responsabilità.

Genitori con figlio neonato

Cosa possiamo fare per preservare la nostra identità?

Deve essere chiaro che rimarremo sempre noi stessi. Ovvero, l’identità non si cancella dal nulla. Entro i nostri limiti e le nostre capacità e con una buona dose di realismo, dobbiamo fare del nostro meglio per preservarci e non lasciarci sopraffare. Indica maturità anche accettare la realtà che molte cose cambieranno e che dovremo adattarci, che ci piaccia o meno.

Sta a noi, ad esempio, chiedere aiuto. Senza abusarne, ovviamente, ma ci sono anche nonni, zii o baby sitter. È auspicabile che il bambino trascorra gran parte del tempo con i propri genitori, ma l’armonia familiare si regge sulla stabilità emotiva dei genitori.

Se così non fosse, è meglio chiedere aiuto, ritrovarsi, fare un respiro e tornare dai propri figli, senza sensi di colpa.

Un’altra opzione è quella di alternare i compiti all’interno della coppia.  Ciò andrà sempre fatto con amore, senza rinfacciare chi ha fatto cosa, chi lo ha fatto di più, ecc.

Sebbene la maternità possa essere una fase molto difficile, rimane un’importante tappa evolutiva, come il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. La differenza, in questo caso, risiede nel fatto che si tratta di una libera scelta. È importante iniziare ad affezionarsi a questa nuova condizione, ad accettare che ci sono cose del passato che non torneranno più, ma che ce ne saranno altrettante di nuove da cui trarre la massima soddisfazione se sapremo sfruttarle.


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