La neurodermatite: cos'è e come trattarla

La neurodermatite è una malattia della pelle che colpisce diversi punti del corpo manifestandosi con una sensazione di prurito. Quali altri sintomi causa? Perché compare e come trattarla?
La neurodermatite: cos'è e come trattarla

Ultimo aggiornamento: 13 settembre, 2021

La neurodermatite è una malattia cronica comune che colpisce la pelle in diversi punti del corpo e che si manifesta con il prurito. Non è potenzialmente letale, ma può sfociare in alcune complicazioni.

Oltre a ciò, può nuocere in maniera significativa alla sfera psicosociale, oltre a provocare disturbi del sonno o disfunzioni sessuali.

Secondo uno studio di Jin-Gang et al. (2013), i pazienti con neurodermatite tendono ad avere scarse abilità sociali o risorse interpersonali, oltre a non essere flessibili.

Inoltre, la qualità della loro vita, nel complesso, può essere peggiore della media. Ma cosa sappiamo sulla neurodermatite? Quali sono i suoi sintomi, quali le cause e i trattamenti? 

Cos’è la neurodermatite?

La neurodermatite, nota anche come lichen simplex cronico, è una malattia della pelle che ha inizio da una macchia che provoca prurito.

Quando una persona soffre di dermatite, tende a grattarsi spesso e questo perché la pelle prude, anche se tutto questo non fa altro che peggiorare la situazione.

Il ciclo prurito-raschiamento fa sì che la pelle danneggiata si ispessisca e si disidrati ulteriormente. Nel caso della dermatite potrebbero anche comparire macchie della pelle; queste macchie interessano perlopiù cosce, caviglie, polsi, avambraccio e collo.

Donna con prurito.

Come interferisce sulla vita quotidiana

Questa patologia non è potenzialmente né letale né contagiosa, ma il prurito di cui soffre la persona in questione può essere davvero intenso o frequente, al punto da interferire seriamente con la sua vita quotidiana. Così, ecco che interferisce con il sonno e con la qualità della vita in generale. 

Inoltre, influisce anche sulla sfera sessuale. Secondo uno studio di Mercan et al. (2008), citato da Jin-Gang et al. (2013), il paziente con neurodermatite tende a soffrire di disfunzioni sessuali, in un’incidenza persino superiore a quella delle persone con psoriasi (un’altra malattia della pelle).

Sintomi della neurodermatite

I segni e i sintomi più comuni della neurodermatite sono i seguenti:

  • Una o più macchie che provocano prurito alla pelle.
  • Pelle dalla consistenza più spessa o squamosa nei punti interessati.
  • Una o più macchie ruvide e in rilievo, solitamente di una colorazione più scura del resto della pelle (rossa, per esempio).

D’altra parte, si tratta di una malattia che può compromettere i punti limitrofi all’area che prude al paziente: parliamo di avambraccio, polsi, testa,  collo, caviglie e persino dell’ano, della vulva e dello scroto.

Il prurito può essere di due tipi: continuo o discontinuo. Può anche essere più o meno intenso, a seconda della persona e del momento della giornata. Ci sono anche persone che si grattano mentre dormono.

Inoltre, la neurodermatite può coinvolgere anche la sfera emotiva. Secondo uno studio di Bhatia et al. (1996), il soggetto con neurodermatite ottiene il punteggio più alto nella valutazione della depressione. 

Cause della neurodermatite

Quali sono le cause della neurodermatite? In realtà, non lo sappiamo. Si sa che la frizione e il raschiamento costante tipici di questa malattia possono avere inizio con il semplice contatto di un agente irritante per la pelle, come, ad esempio una puntura di insetto o indossare abiti attillati.

Cosa succede? Succede che quando grattiamo o strofiniamo questa zona il prurito aumenta di intensità e, dunque, più una persona si gratta più avrà prurito.

Patologie cutanee

La neurodermatite si associa ad altre malattie della pelle, tra cui pelle secca o psoriasi.

Altri fattori associati

Anche l’ansia e lo stress sono fattori che possono scatenare il prurito tipico di questo disturbo.

Si può guarire dalla neurodermatite?

Interrompere questo ciclo di prurito-raschiamento proprio di questa malattia è difficile e, quindi, la stessa neurodermatite è, spesso, una malattia cronica. Eppure trattarla è possibile.

Da cosa dipende il successo del trattamento? Dalla resistenza del paziente all’esigenza di grattarsi o di strofinare le parti interessate dal problema e dall’efficacia dei farmaci somministrati.

A tal proposito, esistono determinati farmaci -prescrivibili o da banco- che aiutano ad avere sollievo dal prurito. D’altra parte è anche importante individuare ed eliminare i fattori che potrebbero aggravare il problema o favorirlo.

La neurodermatite sul collo.

Il trattamento in caso di neurodermatite

Intervenendo in caso di neurodermatite riusciremo a raggiungere diversi obiettivi. Tra questi: tenere sotto controllo il prurito, prevenire la tentazione di grattarsi e, soprattutto, affrontare le cause all’origine della malattia. Come procedere? Somministrando diversi farmaci:

  • Pomate medicinali contro il prurito.
  • Farmaci per donare sollievo dal prurito: soprattutto durante la notte, l’antistaminico può ridurre questa sensazione.
  • Iniezione di cortisone.
  • Farmaci ansiolitici per gestire gli stati d’ansia.
  • Cerotti medicati (ad esempio, cerotti con lidocaina topica o capsaicina).

D’altra parte, si ricorre anche alla fototerapia; a volte l’esposizione della pelle a determinati tipi di luce può fare bene. Infine, dal punto di vista psicologico, si lavorerà per far sì che la persona riduca l’esposizione alle fonti che le causano stress e ansia.

Si lavora anche sulla gestione delle emozioni e sui comportamenti che generano o che prevengono il prurito e la successiva tendenza a grattarsi.

Conclusioni

La neurodermatite è una malattia della pelle che spinge a grattarsi con insistenza e che può portare a complicazioni: ferite, infezioni batteriche o persino lasciare segni sotto forma di cicatrici.

Inoltre, il prurito avvertito da una persona con neurodermatite può interferire con la qualità del sonno, influire sulla sua vita sessuale e, in generale, sulla qualità della vita. Ecco perché è importante rivolgersi al medico se notate uno dei suoi sintomi.


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