La prima visita dallo psicologo

Quando si inizia il percorso di psicoterapia, è normale non sapere cosa aspettarsi. Vi invitiamo a scoprire alcuni aspetti che generalmente vengono trattati durante la prima visita dallo psicologo.
La prima visita dallo psicologo
Angela C. Tobias

Scritto e verificato la psicologa Angela C. Tobias.

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2023

Si decide di andare dallo psicologo per diversi motivi, per esempio difficoltà con il partner, ansia o disperazione, capricci dei figli o un lutto che si è incapaci di superare. Le ragioni che spingono alla prima visita dallo psicologo possono essere molte, ma c’è un elemento comune: la sofferenza e la sensazione che le proprie azioni per evitarla non sortiscono effetto.

In genere si decide di rivolgersi allo psicologo per migliorare alcuni aspetti di sé, salvo quando la richiesta è esterna, come nel caso di alcuni minori, dipendenze o procedure legali. La società accetta sempre meglio la figura dello psicologo, non solo per la cura di alcuni disturbi, ma anche per la ricerca della crescita personale.

Anche se non sembra, una parte molto difficile del percorso psicoterapeutico è già passata : decidere finalmente di andare. A testimoniarlo è un’immagine di aspettativa-realtà in merito alla propria esperienza: una linea con molti picchi sopra e sotto.

Simboleggia le molte volte in cui hanno detto che avrebbero preso un appuntamento, il tempo e varie crisi per riuscirci davvero. Altre persone ricordano l’angoscia dei minuti precedenti in sala d’attesa e altre sorridono con quella prima frase nervosa: “beh, eccoci qui”.

Psicologo con paziente.

Dopo essersi salutati, psicologo e paziente si siedono e iniziano a lavorare insieme per la prima volta. Normalmente, il paziente può parlare di ciò che ritiene conveniente, anche se il professionista può aiutarlo se necessario.

Nel caso dei bambini, si può iniziare con giochi oppure oggetti vari. La prima visita in genere ruota attorno al motivo che ha portato il paziente a rivolgersi allo psicologo.

In altri casi, viene condotto un colloquio domanda-risposta più strutturato. La strutturazione del colloquio, i tempi e altri fattori dipenderanno da quanto il paziente si sente a suo agio durante la prima visita.

È importante sapere che per quanto sia difficile, il legame tra paziente-psicologo inizia a forgiarsi, quindi la fiducia è un requisito indispensabile. Questo legame terapeutico è considerato uno dei più importanti elementi che determineranno il successo della psicoterapia.

Informazioni rilevanti

Ci sono alcuni elementi che non possono essere omessi durante la prima visita dallo psicologo per un’anamnesi completa. In primo luogo, dati personali come nome, contatti, occupazione, data di nascita o simili.

I dati vengono  raccolti per realizzare quello che è noto come genogramma, ovvero uno schema con le informazioni di base su ogni membro della famiglia e le relazioni interpersonali. Nel caso degli adulti in genere vengono eseguiti due genogrammi: quello dell’infanzia e quello attuale.

È particolarmente importante ottenere informazioni sulle relazioni sociali, lavorative e sessuale-affettive, nonché sui ruoli che il paziente deve svolgere nella vita quotidiana in diversi ambiti. D’altra parte, è anche comune raccogliere informazioni mediche e psichiatriche rilevanti, come possibili anamnesi, farmaci, malattie fisiche o psichiatriche rilevanti, ecc.

Infine, si ricordano eventi importanti nella vita del paziente, intesi come situazioni della sua storia che in qualche modo hanno segnato il suo processo vitale, la perdita di una persona cara, un trasferimento, ecc. Infine, si può aggiungere tutto ciò che il paziente ritiene necessario per questa prima visita in psicologia.

Altre forme di valutazione durante la prima visita in psicologia

Lo psicologo può ricorrere a diversi metodi per chiarire l’ipotesi diagnostica, nonché per stabilire obiettivi terapeutici. Questi due aspetti segneranno il percorso psicoterapeutico e la sua durata. .

L’uso di alcuni o altri metodi di valutazione dipenderà dai criteri adottati, dall’approccio o dal modo di lavorare dello psicologo. Tra questi vi sono i questionari, che di solito consistono in domande su alcuni aspetti già discussi nel colloquio.

Questi questionari sono generalmente costituiti da una batteria di domande su aspetti psicologici e sociali e il paziente dovrà scegliere la risposta che meglio si adatta alla sua situazione personale.

D’altra parte, possono essere utilizzate anche tecniche più attive, come la linea della vita o le sculture. Queste tecniche di valutazione ci permettono di visualizzare la propria vita soffermandosi sul presente e sul futuro, creando così connessioni tra questi momenti temporali. Sono comuni soprattutto nelle terapie umanistiche e aiutano a superare le iniziali barriere del paziente.

Prima visita dallo psicologo e contratto terapeutico

Il contratto terapeutico dà struttura alla psicoterapia. Come abbiamo accennato, un fattore chiave nel processo terapeutico è il legame e il rapporto di fiducia che si instaura tra lo psicologo e il paziente. Ebbene, questa relazione è allo stesso tempo supportata dal contratto terapeutico, ovvero le regole da seguire durante il percorso.

Alcune delle parti di questo contratto sono solitamente: la frequenza e la durata delle visite, le tariffe, cosa succede se il paziente salta una visita senza preavviso, il formato faccia a faccia o online, ecc.

Inoltre, lo psicologo deve informare il paziente su due aspetti fondamentali che lo riguardano. In primo luogo, la riservatezza delle sedute, per cui si accetta di non parlare di quanto rivelato durante il percorso terapeutico. In secondo luogo, i principali obiettivi del lavoro e alcune indicazioni sul modo di lavorare.

Il contratto terapeutico stabilisce i limiti che consentono alla psicoterapia di essere efficace. Questo contratto può essere stipulato per iscritto oppure oralmente ed è necessario esplicitarlo nelle occasioni in cui queste regole possono essere messe alla prova.

Sarà allora che il contratto terapeutico della prima visita aiuterà a tornare ai margini stabiliti, dunque a salvaguardare il buon esito della terapia.

Psicologo con paziente.

Sempre in compagnia

Una volta instaurati primi contati ed esposte alcune formalità, è allora che il percorso inizia a muoversi verso gli obiettivi fissati durante la prima visita. Non resta che iniziare a camminare.

Non sarà sempre un percorso facile o in linea retta, non si camminerà sempre in avanti, a volte bisognerà tornare indietro o fermarsi per riprendere fiato. Ci si imbatterà anche in ostacoli, ferite che forse sconosciute e si vedranno sia luci sia ombre.

A volte si varcherà lo studio dello psicologo speranzosi, altre demoralizzati o stanchi. In ogni caso, se si proseguirà oltre questa la prima visita dallo psicologo, si godrà di compagnia e protezione durante il percorso.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.