Sensibilità al disgusto e disturbi mentali

Alcune persone sono più predisposte al disgusto di altre, e tale propensione individuale può dare origine a svariati disturbi d'ansia. Ecco perché.
Sensibilità al disgusto e disturbi mentali
Elena Sanz

Scritto e verificato la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

La sensibilità al disgusto è tra le emozioni primarie meno studiate e comprese. In linea di massima, sappiamo tutti in cosa consiste, qual è la sua funzione e di fronte a quali stimoli si manifesta (odori, sapori o visioni sgradevoli).

Tuttavia, c’è anche un altro aspetto che spesso non teniamo in considerazione, ovvero la sua correlazione con i disturbi mentali. Motivo per cui, oggi parliamo delle sue implicazioni in diverse patologie mentali.

Le emozioni primarie svolgono tutte funzioni legate alla sopravvivenza. Nel caso del disgusto, esso preserva l’organismo dal contatto con una qualsiasi sostanza dannosa, nociva o sgradevole che possa metterne in pericolo l’integrità.

Tuttavia, come accade con la rabbia o la tristezza, quando la sensibilità al disgusto si manifesta in modo anomalo, può causare alcuni disturbi mentali. Ne parliamo nelle righe che seguono.

Cos’è la sensibilità al disgusto?

Si può definire la sensibilità al disgusto la tendenza dell’individuo a provare ripugnanza per qualcosa. Essa è comunque molto soggettiva.

Benché esistano alcune situazioni che tendano a innescare tale emozione in tutti, alcuni soggetti sono più predisposti di altri. Non solo, ma esistono anche delle differenze nel modo di percepire il disgusto e il fastidio.

Alcuni autori tendono a separare i due concetti, ma in questo articolo terremo conto sia della definizione che della propensione a provare disgusto, che è, di fatto, la valutazione più o meno negativa di questa sensazione.

A ogni modo, pare che le persone con una maggiore sensibilità al disgusto corrano un rischio maggiore di soffrire di svariati disturbi.

Espressione di disgusto.

Sensibilità al disgusto e disturbi mentali: quale relazione?

La sensibilità al disgusto è essenzialmente legata a diversi disturbi d’ansia. Li presentiamo qui di seguito.

Fobia degli animali

La fobia degli animali è generalmente associata alla paura. Si ritiene, infatti, che il soggetto fobico provi disagio ed eviti questi animali per paura. In realtà, anche il disgusto parrebbe giocare un ruolo importante in tal senso.

Diverse ricerche hanno evidenziato che la sensibilità al disgusto è specificamente legata alla fobia di animali non pericolosi (come ragni, scarafaggi o topi) ma non alla fobia di animali pericolosi (come orsi, tigri o squali).

In tal senso, la sensibilità al disgusto facilita l’acquisizione della paura riguardo a determinati animali associati alla trasmissione di malattie o allo sporco.

Fobia del sangue, delle iniezioni e delle ferite

Alcune persone sono particolarmente sensibili a tutto ciò che riguarda il sangue, le iniezioni, le ferite o le mutilazioni. In questi casi, il disgusto sembra giocare un ruolo molto più importante che nella fobia degli animali.

È alquanto probabile, di fatto, che la fobia del sangue, delle iniezioni e delle ferite si manifesti anche in totale assenza della paura.

Un soggetto che ha la fobia del sangue può provare nausea, vertigini o svenimenti senza mostrare alcun segno legato alla paura. Pertanto, la sensibilità al disgusto sembra essere il reale fattore chiave.

Disturbo ossessivo-compulsivo

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è caratterizzato dalla presenza di pensieri intrusivi, persistenti e sgradevoli che possono essere alleviati solo con l’esecuzione di un rituale o di un comportamento compulsivo.

Si tratta di uno dei disturbi d’ansia più invalidanti e che provoca il maggior disagio. Anche in questo caso, la sua origine sembra risiedere nella sensibilità al disgusto.

Il 50% dei pazienti con una diagnosi di DOC, presenta pensieri intrusivi di contaminazione, particolarmente frequenti nei soggetti con comportamenti compulsivi legati alla pulizia e al lavaggio.

Di fatto, questi soggetti non percepiscono gli stimoli come paurosi, bensì come disgustosi. La sensibilità al disgusto non solo accresce la percezione della minaccia (timore per la contaminazione) ma spinge anche l’individuo a mettere in atto dei rituali di pulizia per rispondere alla paura.

Lavarsi le mani.

La sensibilità al disgusto preannuncia la presenza di disturbi psicologici.

Oltre alla relazione tra la sensibilità al disgusto e i precedenti disturbi psicologici, esistono alcuni aspetti altrettanto interessanti da tenere in considerazione. Per esempio:

  • La relazione tra una spiccata sensibilità al disgusto e la sintomatologia ossessivo-compulsiva è stata individuata anche negli individui sani.
  • Le persone con la fobia degli animali non pericolosi mostrano con maggiore frequenza comportamenti compulsivi legati alla pulizia più frequenti, ma non altri sintomi specifici del disturbo ossessivo-compulsivo.
  • La sensibilità al disgusto è un segno attendibile della presenza di questo tipo di disturbo psicologico nel soggetto. Al tempo stesso, l’alta sensibilità al disgusto nei genitori preannuncia la manifestazione di tali specifiche paure nei figli, in quanto vi è il riscontro di un importante fattore di trasmissione familiare.

Conclusioni

Il disgusto sembra essere un’emozione più importante di quanto ritenuto fino a oggi. Comprendere come funziona può aiutarci a prevedere, prevenire e intervenire sulla comparsa del disturbo e promuovere, così, una migliore qualità di vita in chi ne soffre.


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