La sindrome del nido vuoto

La sindrome del nido vuoto

Ultimo aggiornamento: 12 gennaio, 2015

Prendono coraggio e iniziano ad assaporare l’indipendenza tanto desiderata, spiccano il volo utilizzando le ali che poco a poco hanno costruito. Un giorno i figli se ne vanno e lasciano la casa di famiglia, è la legge della vita.

Che cos’è la Sindrome del Nido Vuoto?

La Sindrome del Nido Vuoto è una fase evolutiva che corrisponde a una serie di sintomi fisici ed emotivi che si produce quando i figli o le figlie se ne vanno da casa. Si tratta di una sensazione generica di solitudine che i genitori o tutori possono sentire quando uno dei loro figli decide di lasciare la casa di famiglia. Non importa che sia uomo o donna, che abbia o meno un lavoro fuori casa, o che ci siano altri motivi al di fuori dell’ambito familiare… Quando i figli decidono di spiccare il volo, molti padri e madri si sentono profondamente tristi.

I sintomi più frequenti che si presentano di solito sono, come abbiamo già detto, sensazioni di tristezza e solitudine , accompagnati da un senso di vuoto, in alcuni casi di inutilità o addirittura sensi di colpa se la relazione era piuttosto tesa. A volte questo può sfociare in difficoltà a concentrarsi, fatica o incapacità di sentirsi felici, preoccupazione eccessiva. Naturalmente bisogna tenere in considerazione che le relazioni non sono qualcosa di universale, dipendono in gran parte dalla personalità e dalla situazione in cui si trova quella determinata persona, così come dalla relazione che aveva stabilito con chi ha lasciato la casa. Per questo motivo, i sentimenti e le reazioni possono variare.

Anche se per alcuni genitori è una grande soddisfazione raggiungere l’obbiettivo che si erano proposti con i figli e vedere che questi hanno costruito la loro vita anche grazie ai loro sacrifici, la situazione implica comunque un cambiamento e un processo di adattamento che tutti devono elaborare. Questo momento, come molti altri che si producono nel ciclo della vita familiare, è molto importante per tutti coloro che ne sono interessati. Potrebbe anche produrre una crisi nell’equilibrio familiare, visto che le attività quotidiane non verranno più condivise nello stesso modo. Per questo motivo, la famiglia dovrà riorganizzarsi e trovare una nuova stabilità dopo il cambiamento.

Riuscire a lasciare andare

È importante tenere in considerazione che la relazione con i figli non sta finendo, ma che si svilupperà e verrà vissuta in un modo diverso. Non dimenticate che per riuscire a mantenere una relazione bisogna continuare ad alimentarla.

Per prevenire o smorzare i possibili sintomi, è bene cercare di prepararsi gradualmente, dando sempre più autonomia ai figli, evitando il controllo eccessivo. Bisogna essere presenti. ma senza che si noti, lasciando che affrontino la vita da soli.

Inoltre è importante accettare la situazione, e costruire un nuovo concetto di vita, considerando quest’ultima qualcosa di dinamico che attraversa diverse fasi, così come periodi di crisi. Il fatto che i figli se ne vadano è un processo naturale. La loro partenza per costruirsi una nuova vita rappresenta quindi un nuovo episodio della nostra vita, che all’inizio ci potrà sembrare strano e farci sentire vuoti e soli, ma che ci farà crescere e andare a vanti, e che costituirà un buon momento per riempire la vita di nuove aspettative per il futuro.

Tenete in considerazione che ci sono degli aspetti positivi che stanno finendo, ma anche tanti altri che stanno per iniziare, questo è un buon modo per cominciare a riempire quel vuoto interiore che possiamo sentire. Una fase finisce, e ne inizia un’altra che presenta un ventaglio di possibilità: il nostro spazio aumenta, così come il tempo per fare nuove cose, la possibilità di potenziare la vita di coppia, ecc. Bisogna essere creativi e trovare nuove sfide per la nostra vita personale e matrimoniale, rinnovando i nostri piani di vita.

Immagine per gentile concessione di Inha Parakina


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