Teoria degli usi e delle gratificazioni
La teoria degli usi e delle gratificazioni parla dei motivi per cui scegliamo determinati media. Come indica il nome stesso, i diversi usi che vengono dati alle informazioni, insieme alle gratificazioni fornite, determinano il consumo di un determinato media.
I primi abbozzi della teoria degli usi e delle gratificazioni apparvero negli anni ’30, quando i mass media iniziarono a far parte della vita quotidiana della maggior parte delle persone. Prima la radio, poi la televisione e, più di recente, i media digitali.
Ancora oggi c’è chi preferisce la radio, pur avendo altri mezzi di comunicazione a disposizione; lo stesso vale per chi sceglie la televisione o Internet.
La teoria degli usi e delle gratificazioni sostiene che non importa quanto sia potente un mezzo; se non soddisfa le esigenze di un determinato utente non avrà alcun impatto su di esso.
Un po’ di storia sulla teoria degli usi e delle gratificazioni
All’inizio della storia dei mass media si credeva che il pubblico fosse completamente passivo. In altre parole, si pensava che le persone ricevessero le informazioni o l’intrattenimento e li assorbissero senza offrire risposta o resistenza a quanto detto.
Verso gli anni ’40, quando la televisione stava acquisendo importanza, i teorici della comunicazione iniziarono a notare che gli spettatori mostravano risposte diverse alle opzioni offerte.
Negli anni ’60 iniziò a prendere forma la teoria degli usi e delle gratificazioni. I suoi pionieri furono ricercatori come Elihu Katz, Jay G. Blumler e Michael Gurevitch, che effettuarono studi empirici per confermare che “la massa” a cui erano dirette le informazioni non era così omogenea come si pensava.
Gli studiosi scoprirono che un mezzo ha successo nella misura in cui risponde ai bisogni pratici e psicologici del suo pubblico.
I principi della teoria degli usi e delle ricompense
Lundberg e Hulten svilupparono una serie di principi alla base della teoria degli usi e delle gratificazioni. Incrociarono i risultati della ricerca empirica con la piramide dei bisogni di Maslow. Si ottennero così cinque principi:
- Il pubblico è attivo, non passivo. Risponde in modo diverso a quanto offerto dai media.
- Ogni persona stabilisce la rilevanza di un mezzo di comunicazione. Ciascun “destinatario” decide se il mezzo offre gli usi e le gratificazioni da lui richiesti.
- I media competono. Non solo i media, né uno in particolare, sono fonte di soddisfazione dei bisogni umani. Alla luce di ciò, si compete per attirare l’attenzione del pubblico.
- Il pubblico cerca consapevolmente. Forse non sappiamo perché, ma sappiamo cosa vogliamo quando optiamo per un mezzo piuttosto che un altro.
- Il significato culturale dei media è determinato dal pubblico.
Le implicazioni della teoria
Sulla base degli approcci di base della teoria degli usi e delle gratificazioni, è stato successivamente riscontrato che le persone si avvicinano a un media cercando di soddisfare quattro aspetti: divertimento, relazioni interpersonali (società sostitutiva), identità personale e controllo dell’ambiente.
Questi punti sono in seguito stati raggruppati in quattro categorie: bisogni cognitivi, affettivi, di integrazione personale e di integrazione sociale. In ogni persona, ogni gruppo di bisogni ha un valore diverso.
Si finisce per cercare un mezzo di comunicazione in modo da poter soddisfare quelli che ritiene più importanti secondo la sua realtà personale.
L’arrivo di internet
L’arrivo di internet e dei social network ha generato importanti cambiamenti in questa teoria. Per la prima volta, l’interattività tra le persone e le fonti di informazione era bidirezionale e poteva avvenire in tempo reale. Allo stesso tempo, i social network hanno reso le persone creatori di informazioni, intrattenimento, ecc.
Secondo gli studi più recenti, sui social network si cerca uno o più dei seguenti aspetti: fiducia, compagnia, felicità, divertimento, vigilanza e legame. I social non possono fornire tutto ciò, ma molte volte creano l’illusione che sia così.
Conclusioni
Dopo questa breve esposizione della teoria degli usi e delle gratificazioni, potrebbe sorgerci spontanea la seguente domanda: cosa cerchiamo in ogni mezzo di comunicazione con cui entriamo in contatto?
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- Martínez, F. (2010). La teoría de los usos y gratificaciones aplicada a las redes sociales. In II Congreso Internacional Comunicación (Vol. 3).
- Severing W, Tankard J. Communication theories: origins, methods and uses in the mass media. 5.ª ed. USA: Longman; 2001.