Teoria dell'emozione di Schachter e Singer

Schachter e Singer hanno proposto una teoria che ha rappresentato una rivoluzione nel campo delle emozioni.
Teoria dell'emozione di Schachter e Singer
Juan Pablo Quintero Macias

Scritto e verificato lo psicologo Juan Pablo Quintero Macias.

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre, 2022

Nel 1962 fu pubblicato un articolo sulla rivista Psychological Review che avrebbe generato un piccolo terremoto nella psicologia dell’epoca. Presentava una nuova teoria dell’emozione che prevedeva un approccio cognitivo.

Gli autori erano Stanley Schachter (1922-1997) e Jerome Singer (1934-2010), psicologi sociali americani. I loro contributi hanno ispirato diverse correnti di pensiero. La teoria dell’emozione di Schachter e Singer presentava diversi aspetti innovativi:

  • Una nuova comprensione e una nuova spiegazione delle emozioni.
  • La natura delle stesse. Hanno origine meramente fisico-chimica? Le idee che abbiamo su una situazione possono portare a un’esperienza emotiva diversa?

Possiamo porci domande simili dopo aver letto il lavoro dei due psicologi. A seguito di un esperimento del 1962, volevano mostrare quella che hanno chiamato teoria dell’emozione a due fattori: biologico e cognitivo.

Facce disegnate sui fogli.

La teoria dell’emozione di Schachter e Singer

Secondo la teoria di Schachter e Singer, le emozioni sono il risultato di processi fisiologici e cognitivi. Per dimostrare ciò, hanno verificato se la reazione a un’iniezione di adrenalina cambia in base al contesto.

Tutti i partecipanti allo studio ricevettero un’iniezione di adrenalina, sebbene fosse stato detto loro che si trattava di una vitamina o di un placebo; questa parte dell’esperimento è stata messa in discussione da un punto di vista etico.

Mentre alcuni partecipanti furono informati sui possibili effetti collaterali, ad altri fu detto che non ve ne sarebbero stati; infine, a un terzo gruppo erano stati riferiti effetti collaterali errati, come prurito o mal di testa.

Sapevano che avrebbero facilmente attribuito la reazione all’iniezione. Tuttavia, la coppia di ricercatori si aspettava che i partecipanti che non erano stati informati sugli effetti dell’adrenalina (o che avevano ricevuto informazioni errate) avrebbero cercato una spiegazione per la loro condizione nell’ambiente.

Il primo contesto era progettato per indurre sentimenti di euforia nei partecipanti. Bisognava interagire con un complice che si comportava in maniera gioviale e allegra.

Il secondo contesto aveva lo scopo di indurre sentimenti di rabbia. In questo caso i partecipanti (complice compreso) sono stati invitati a compilare questionari contenenti domande sempre più personali.

Risultati dell’esperimento

Il comportamento del primo complice cercava di stabilire un clima di gioia. Lanciava un aeroplanino di carta, giocava con un hula hoop.

Nel caso del secondo complice, responsabile delle emozioni di rabbia, irritato dall’invasività delle domande, stracciava il modulo e usciva dalla stanza piuttosto arrabbiato.

L’idea, in termini generali, è semplice: chi non sa a cosa attribuire il suo stato di eccitazione fisiologica, cercherà la risposta nell’ambiente. In altre parole, ciò che comunemente intendiamo come emozione non ha una natura solo fisiologica o chimica.

Le emozioni possono variare nella loro intensità a seconda dell’interpretazione cognitiva che si fa della situazione che le scatena.

Non è solo lo stimolo, dunque, ma la percezione-cognizione dello stesso nel contesto o la sua rappresentazione cognitiva, che costituirebbe il primo stato nella genesi dell’emozione.

Conclusioni dell’esperimento

Chi non sapeva cosa aspettarsi dagli effetti dell’iniezione avrebbe ritenuto che fosse l’ambiente sociale a farlo sentire in quel modo.

In termini generali, l’ipotesi della teoria dell’emozione di Schachter e Singer potrebbe essere confermata. I soggetti informati degli effetti dell’iniezione non sono stati indotti a sentirsi particolarmente tristi o felici. Hanno semplicemente attribuito la loro reazione fisiologica all’iniezione.

Al contrario, le persone che non erano state informate degli effetti dell’adrenalina hanno sperimentato anche un’eccitazione fisiologica.

Tali sensazioni non sono state attribuite all’iniezione. Hanno concentrato la spiegazione delle loro emozioni sul comportamento del complice.

Palloni con facce di emozioni.

La teoria dell’emozione di Schachter e Singer

La teoria dell’emozione di Schachter e Singer ha aperto un campo per comprendere le emozioni in modo più globale. È anche vero che ci sono posizioni radicalmente opposte, mentre altre accolgono alcuni dati.

Sebbene alla fine i risultati non possano essere replicati esattamente allo stesso modo, i loro contributi hanno aperto un intero dibattito sulla capacità cognitiva degli esseri umani di interpretare quanto considerato estraneo all’ermeneutica: le emozioni.

Questa è solo una delle numerose teorie sulle emozioni esistenti . Schachter e Singer hanno aperto un intero campo di ricerca, una proposta sulla natura delle emozioni, e hanno ispirato milioni di ricercatori appassionati al tema primordiale delle emozioni: la vita umana in sé e ciò che ci accade al di là della chimica del corpo.


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  • Melamed, Andrea Florencia; Las teorías de las emociones y su relación con la cognición: Un análisis desde la filosofía de la mente; Universidad Nacional de Jujuy. Facultad de Humanidades y Ciencias Sociales; Cuadernos de la Facultad de Humanidades y Ciencias Sociales; 49; 5-2016; 13-38
  • Papanicolaou, A. C. (2004). Schachter y Singer y el enfoque cognitivo. Revista española de neuropsicología6(1), 53-73.

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