La vita è ingiusta, cosa posso fare?

Spesso sentiamo che la vita è terribilmente ingiusta. Cosa possiamo fare quando questa sensazione ci travolge? Il primo passo è accettare che l'esistenza non è sempre facile o gentile. Il secondo è mettere da parte la posizione di vittima e agire.
La vita è ingiusta, cosa posso fare?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

“Sento che la vita è ingiusta e mi ha trattato male”. Chi più e chi meno, lo abbiamo pensato tutti qualche volta. È quasi un lamento carico di frustrazione, una ferita che fa male per la delusione accumulata nel tempo.

Nutrire questa sensazione in maniera isolata, in particolare a seguito di una specifica circostanza, rientra nella norma. Sentire che l’esistenza è ingiusta quando perdiamo qualcuno che amiamo o la nostra relazione fallisce è comprensibile.

Il problema si presenta quando questa sensazione è costante. Quando si ha la ferma convinzione che il destino è contro di noi e che qualunque cosa noi facciamo andrà male.

Questo approccio è il chiaro riflesso dell’impotenza, di quella mente quasi disperata che non sa più come agire o cosa fare. La depressione può essere alla base di questo filtro con cui interpretare il mondo in modo disfattista. La mente tesse trappole e spesso ci rende prigionieri di una visione troppo grigia delle nostre giornate.

Uomo che simboleggia quando sento che la vita mi ha trattato male.

Sento che la vita è ingiusta, cosa devo fare?

L’idea che il destino è avverso è ampiamente studiata in psicologia per due motivi. Il primo perché l’essere umano si confronta spesso con realtà difficili: guerre, tragedie umanitarie, perdite, malattie, difficoltà economiche, etc. La vita non è sempre facile ed è interessante analizzare il modo in cui le persone superano questi ostacoli.

Il secondo motivo dipende dal fatto che la mente umana orchestra specifici processi che spiegano questa sensazione. In terapia è comune sentire affermazioni quali “Non posso credere che mi stia succedendo! Perché mi capita sempre il peggio?”.

Il “giusto pregiudizio del mondo”. Accettare il lato meno amichevole della vita

Può sembrare sconfortate, ma il mondo non è un posto gentile. In realtà, si tratta di uno scenario dichiarato ingiusto in determinate occasioni. Ci sono molte persone che devono fare i conti con situazioni estremamente spiacevoli.

La vita è ingiusta, ma crediamo fermamente che dovrebbe essere una promessa di felicità ed equilibrio assoluto. E questo forse definisce il pregiudizio più comune e ricorrente negli esseri umani, quello del “mondo giusto”.

Uno studio condotto presso l’Università di Londra mostra che coloro i quali si aggrappano all’idea che il mondo dovrebbe essere sempre gentile soffrono di maggiori livelli di ansia e sofferenza.

Chi invece comprende che l’esistenza a volte presenta dei chiaroscuri e che bisogna accettare i momenti più complessi della quotidianità, affronta meglio lo stress.

Rifiutarsi di essere vittime e agire

“Sento che la vita mi ha trattato male, sento che il destino è stato terribilmente crudele con me”. La percezione costante che l’esistenza è sempre avversa a se stesso distorce la realtà. Occorre abbandonare il ruolo di vittima, quella passività per cui ci si lascia trasportare da tempeste e burrasche senza reagire.

Il primo passo è accettare la realtà dei fatti, ma il secondo è andare avanti, agire, superare e trasformare la nostra realtà per posizionarla a nostro vantaggio. Prima o poi arriva la bella stagione in cui è tutto calmo. Rifiutiamoci di essere vittime delle nostre circostanze.

Distorsioni cognitive

Quando percepiamo tutte le nostre esperienze attraverso il filtro del pessimismo, è molto difficile apportare le dovute modifiche. E la causa di ciò è spesso nella nostra mente, nelle distorsioni cognitive. Vediamone alcuni esempi per sapere come rilevarli e controllarli:

  • Nessuno mi vuole in questo mondo (estrema generalizzazione).
  • Qualunque cosa io faccia va storto (generalizzazione).
  • Sono inutile (etichetta).
  • So che nessuno si fida delle mie capacità e del mio potenziale (leggere la mente).
  • Il progetto su cui sto lavorando non avrà successo (indovinare il futuro).
Donna e nuvole tra i capelli.

La vita è ingiusta: consapevoli di quello che possiamo controllare

Darsi tempo e mettere in ordine emozioni, pensieri e prospettive personali è una priorità nei momenti di difficoltà. Nei momenti difficili è più che mai decisivo decidere bene, sapere quale direzione intraprendere.

A tale scopo, oltre a individuare le distorsioni cognitive, è necessario accettare un altro fatto: bisogna essere consapevole di ciò che possiamo controllare e di quello che è semplicemente fuori dal nostro controllo. Non possiamo, ad esempio, controllare molte delle cose che ci accadono, ma possiamo controllare i nostri pensieri e le nostre emozioni.

A volte la vita è avversa, è vero. Tuttavia, possiamo adattare il nostro atteggiamento per affrontarla meglio e imboccare strade a noi più favorevoli.


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  • Furnham, Adrian. (2003). Belief in a Just World: Research Progress Over the Past Decade. Personality and Individual Differences. 34. 795-817. 10.1016/S0191-8869(02)00072-7.

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