Lamentele soggettive di memoria: cosa sono?

In generale, sappiamo come funziona la nostra memoria e quali sono le sue possibilità; per questo motivo siamo in grado di avvertire quando avviene un calo di prestazione. Ma cosa sono le lamentele del disturbo soggettivo di memoria? 
Lamentele soggettive di memoria: cosa sono?

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre, 2021

Con il passare del tempo, tendiamo a preoccuparci per le nostre funzioni cognitive, in particolare per la memoria. Chi non ha mai pensato “la mia memoria non è più quella di una volta”? Proprio quando ci lamentiamo di avere delle dimenticanze, si parla di lamentele soggettive di memoria o SMC (Subjective memory complaints).

Ogni giorno mettiamo la nostra memoria alla prova. Proprio per questo – soprattutto quando cominciamo ad avere qualche défaillance – è una delle prime facoltà che mettiamo in discussione. Il concetto alla base della sigla SMC, secondo Peña (2005), coinvolge diversi fattori:

  • Il giudizio della persona circa le proprie capacità mnemoniche o performance.
  • La soggettività di tali performance.
  • L’oggetto della lamentela, la cosiddetta “dimenticanza quotidiana”.

Questo significa che, in generale, sappiamo come funziona la nostra memoria e quali sono le sue possibilità; per questo motivo siamo in grado di avvertire quando avviene un calo di prestazione.

“Non so chi sono e non so cosa ancora perderò dopo.”

-Julienne Moore in Still Alice

Lamentele soggettive di memoria e persona anziana di spalle con le mani sulle tempie.

Lamentele soggettive di memoria e declino cognitivo lieve

Per alcuni autori, come Reid & Maclullich (2006), le SMC hanno un significato clinico. Innanzitutto, perché sono relazionati ai disturbi della memoria; inoltre perché rappresentano un rischio di declino cognitivo futuro; sono, infine, utili per una valutazione della depressione e della personalità.

Per soddisfare i criteri diagnostici, queste lamentele devono essere confermate da un familiare, un amico o essere espresse al medico di base o uno specialista. Devono, inoltre, essere motivo di preoccupazione per il soggetto.

Attualmente i disturbi della memoria soggettiva sono considerati criterio diagnostico per il declino cognitivo lieve (DCL), secondo Petersen et al. (1999), così come per il disturbo neurocognitivo minore, come indicato nel manuale DSM-V.

Criteri diagnostici del DCL (Petersen et al., 1999)

  • Perdita della memoria, riferita dal paziente o da un informatore affidabile.
  • Facoltà di memoria inferiore o inferiore alla media per l’età del paziente.
  • Generali facoltà cognitive nella norma.
  • Dimostrazione di capacità normali nello svolgere le attività quotidiane.
  • Assenza di criteri diagnostici per la demenza.

Criteri diagnostici del disturbo neurocognitivo minore, (secondo il manuale DSM-V)

  • Dimostrazione di un modesto declino cognitivo rispetto a un precedente livello di prestazioni più elevato, in uno o più domini cognitivi.
  • I deficit cognitivi non sono sufficienti a interferire con l’indipendenza del soggetto, in quanto sufficientemente compensati da maggiore sforzo, uso di strategie compensative o di compromesso.
  • I deficit cognitivi non si presentano esclusivamente associati al delirio.
  • Non sono attribuibili in modo principale alla presenza di altri disturbi mentali.

Non è la prima volta, tuttavia, che si tiene conto dell’esistenza delle lamentele soggettive di memoria. Nel 1962, Kral introdusse questo concetto facendo riferimento a “dimenticanze benigne della vecchiaia” (difficoltà a richiamare alcuni aspetti di un evento, di solito ricordati in un secondo momento).

Tornando ai giorni nostri, sono diverse le ricerche che collegano le lamentele soggettive di memoria al declino cognitivo. Alcuni autori suggeriscono una relazione tra SMC e una potenziale neuropatologia cerebrale tipica del morbo di Alzheimer; questo persino prima di sviluppare i sintomi del declino cognitivo (Kryscio et al., 2014).

Uomo anziano con demenza.

Lamentele soggettive di memoria: in sintesi

Non esiste un parere concorde sulla relazione tra lamentele soggettive di memoria e declino cognitivo lieve, sebbene le prime possano essere un primo sintomo del secondo. 

In ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi allo specialista quando notiamo, in noi o nei nostri cari, sintomi che potrebbero essere collegati a un declino cognitivo lieve. Il medico ha a disposizione diversi strumenti per formulare una diagnosi precoce:

  • Mini-Mental State Examination, o MMSE (Folstein et al., 1975)
  • GPCOG (The General Practitioner assessment of COGnition)
  • Mini test delle prestazioni cognitive SKT o Syndrom Kurztest (Erzigkeit, 1989).
  • MIS o Memory Impairment Screen.

Per evitare inutili preoccupazioni o errori, è importante ricordare che questi test devono essere somministrati da uno specialista al fine di ottenere una diagnosi affidabile.


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