Film sull'Alzheimer: 5 titoli da non perdere

Parlare di Alzheimer non è un compito facile. D'altro canto, molti film che trattano l'argomento non sempre riescono a descriverne esaustivamente il quadro. Tuttavia, i 5 film che vi proponiamo oggi riescono nell'intento rappresentando casi che potrebbero essere reali.
Film sull'Alzheimer: 5 titoli da non perdere
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 01 marzo, 2023

Proponiamo alcuni film sull’Alzheimer che ben raccontano e mostrano la realtà di questa malattia in costante crescita. Gli specialisti delle malattie neurodegenerative sottolineano l’importanza di un resoconto cinematografico onesto e realistico.

In genere, i film non rappresentano in modo accurato la malattia di Alzheimer e ciò aumenta il rischio di rafforzare gli stereotipi al riguardo. Ciò nonostante, alcune pellicole affrontano questo argomento così sensibile con il massimo rigore e rispetto possibile.

I migliori film sull’Alzheimer

Questa lista di titoli ci dà l’opportunità di conoscere meglio la malattia di Alzheimer e di apprezzare alcune grandi interpretazioni.

La maggior parte di queste pellicole, inoltre, affronta l’argomento senza alimentare inutili disinformazioni o stigmi. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che si tratta di fiction e non di documentari sulla malattia.

Lontano da lei (2007)

Il film è l’adattamento cinematografico di un romanzo della scrittrice canadese Alice Munro, vincitrice del premio Nobel. La protagonista Fiona (Julie Christie) mostra sin dalle prime scene i segni dell’Alzheimer, pertanto non sappiamo nulla di lei prima della malattia se non attraverso le sue storie e ricordi.

Per Lontano da lei,  Julie Christie è stata nominata all’Oscar come miglior attrice per la sua interpretazione, ma “si è dovuta accontentare di un Golden Globe”. La storia ruota attorno al matrimonio di Fiona e Grant, coppia che soffre per il declino cognitivo della donna, che la spingerà a ricoverarsi in un centro senza il consenso di Grant.

Dopo una separazione di 30 giorni (consigliata dal centro), Grant fa visita a Fiona e scopre che sua moglie ha sviluppato una stretta amicizia con un altro uomo ricoverato nella struttura. All’inizio Grant rifiuta la situazione, ma in seguito farà tutto il possibile per rendere felice sua moglie.

Iris – un amore vero (2001)

Interpretato da Judi Dench, Jim Broadbent e Kate Winslet, Iris racconta la vera storia della scrittrice britannica Iris Murdoch e di suo marito. Come ben sappiamo, l’Alzheimer causa gravi limitazioni comunicative in quanto l’articolazione del linguaggio e il lessico vengono gradualmente dimenticati. Questa demenza differisce dal quadro afasico-aprassico-agnosico.

In questo caso specifico, ci troviamo davanti a una donna che è stata una grande comunicatrice e che ha perso la sua abilità migliore. Vedere una persona così vibrante e intellettualmente dotata, ridotta a una pallida ombra di se stessa è doloroso e il film rappresenta magistralmente tale realtà.

La pellicola è piuttosto onesta sugli effetti della malattia, sia fisici sia psicologici. Ci invita a “sentire” la malattia, ma anche a pensare al di là della condizione di declino: i desideri, i sogni e le motivazioni del paziente.

Film sull’Alzheimer: Una separazione (2011)

Una separazione è un capolavoro cinematografico in tutti i sensi. Affronta argomenti importanti come la famiglia, la religione, il ruolo delle donne, la cultura iraniana e la giustizia. L’Alzheimer è un motivo e una spinta per l’intera trama del film. Il regista Asghar Farhadi ha dichiarato di aver costruito l’intera storia intorno all’immagine di un figlio che aiuta il padre a fare il bagno.

Nader e Simin affrontano un processo di divorzio, e devono prendere delle decisioni riguardanti la figlia e il padre di Nader, che soffre di Alzheimer. Il film è una lezione sui valori della famiglia, la dignità e l’orgoglio sui quali la società contemporanea dovrebbe riflettere. Memorabile è anche la delicatezza con cui il figlio tratta e sostiene il padre.

Poetry (2010)

Mija (Yun Jeong-Hee) è una nonna di 66 anni che si prende cura del nipote adolescente Wook (Lee David). Mija lavora part-time come badante di un uomo reduce da un ictus (Kim Hira). Un giorno, in ospedale, vede caricare un corpo su un’ambulanza. Si tratta di una ragazza trovata morta suicida in un fiume.

La scena tocca nel profondo Mija, la quale, d’impeto, si iscrive a un corso di poesia tenuto in un centro culturale, aprendosi a nuovo mondo di possibilità. Ma questa nuova attività risulta ancora più difficile per Mija dopo che un medico le comunica che i suoi recenti problemi di memoria sono i primi sintomi della malattia di Alzheimer.

Il cuore de Mija subisce un altro colpo quando apprende che il nipote insieme ad altri cinque amici ha ripetutamente violentato a scuola la ragazza suicida. Un film di grande bellezza e di bruttura morale per aprire i sensi anche se il ricordo della protagonista non potrà trattenerli per sempre.

Amour (2012), tra i migliori film sull’Alzheimer

La pellicola più sentimentale di Michael Haneke, che ha vinto la Palma d’Oro, l’Oscar per il miglior film straniero, il César e persino un Goya. Acclamata dalla critica, questa storia dura e intensa mette alla prova il sentimento più prezioso: l’amore.

Non tratta nello specifico la demenza legata all’Alzheimer, ma piuttosto causata dall’ictus. George e Anne, nei loro 80 anni, sono una coppia colta e istruita. Sono entrambi insegnanti di musica classica in pensione e hanno una figlia musicista che vive all’estero. La loro relazione affronta la sfida più grande quando Anne viene colpita da un ictus invalidante.

Sebbene anche George soffra di demenza senile, fa di tutto per accudire la moglie, determinato a mantenere la sua promessa di non tornare più in ospedale. Da qui in poi, è la vita a mettere alla prova l’amore che provano l’uno per l’altro. Il film è tanto duro quanto bello, una dolcezza visiva che merita di essere apprezzata.


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