Alte temperature: come influiscono sul cervello?

L'estate è un periodo desiderato; tuttavia, le giornate più calde possono diventare una tortura. Questo perché il sistema cognitivo risente del calore.
Alte temperature: come influiscono sul cervello?
Elena Sanz

Scritto e verificato la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Molte persone amano l’estate: più ore di luce, un clima che favorisce la socializzazione e stare all’aria aperta. Si tratta, inoltre, del periodo delle vacanze. Alla luce di ciò, ci aspetteremmo di essere più riposati, rilassati e felici in estate. Ma allora perché a volte ci sentiamo apatici, irritati e confusi? La risposta risiede negli effetti delle alte temperature sul cervello.

Il corpo è saggio ed è in grado di adattarsi alle diverse condizioni ambientali. Non ama, però, gli sbalzi improvvisi, e durante l’estate si possono verificare intensi sbalzi termici.

Nonostante gli sforzi, quando ci avviciniamo o superiamo i 40 °C, il cervello inizia a risentirne e ciò si riflette sull’umore e le prestazioni cognitive.

Le alte temperature si ripercuotono sul cervello

Se in estate godete di uno stato d’animo migliore, dovreste sapere che non è un caso. La maggiore quantità di luce solare tipica di questo periodo dell’anno gioca un ruolo determinante.

È risaputo che la luce aumenta la produzione di serotonina, neurotrasmettitore capace di generare stati di benessere, relax e soddisfazione.

Tuttavia, temperature troppo elevate possono contrastare questi effetti e causare irascibilità, disagio e affaticamento per diversi motivi.

Uomo che suda.
Il calore influisce negativamente sulle prestazioni cognitive.

L’ipotalamo e la sua funzione termoregolatrice

L’organismo possiede precisi meccanismi per adattarsi alle condizioni ambientali. Per quanto riguarda la temperatura corporea, l’ipotalamo coordina questo processo. Attraverso la sudorazione riesce a mantenere la temperatura corporea a 36-37 °C.

Se però ci troviamo a temperature ambientali pari a 35-40 °C, è necessario uno sforzo in più che va a scapito di altre funzioni fisiologiche.

Per esempio, la concentrazione e la velocità di reazione risultano compromesse, motivo per cui possono presentarsi nebbia mentale e difficoltà di attenzione.

Rischio di disidratazione

Un altro modo in cui le alte temperature influenzano il cervello è attraverso la disidratazione. Vale la pena ricordare che il 90% del volume del cervello è costituito da acqua, e che questa rappresenta il principale veicolo di trasmissioni elettrochimiche. La disidratazione può alterare l’attività neuronale.

Una diminuzione del 2% di acqua corporea è sufficiente per produrre effetti evidenti, come problemi di messa a fuoco, perdita di memoria a breve termine o difficoltà di concentrazione.

Allo stesso modo, è particolarmente rilevante per coloro i quali soffrono spesso di emicrania o mal di testa, poiché la disidratazione può causarli o aggravarli.

Insonnia e disturbi del riposo

Il sonno è uno dei fattori che maggiormente influenza l’attività cerebrale. Un sonno di qualità favorisce la memoria, la capacità creativa e di problem solving, inoltre riduce il carico mentale nei periodi di stress.

Per questo motivo, un riposo insufficiente influisce negativamente sulle prestazioni cognitive e sull’umore, facendo sentire stanchi, lenti, poco lucidi e lunatici.

In che modo sono correlati l’insonnia e le alte temperature? Tutti possiamo attestare quanto sia difficile addormentarsi e dormire bene quando fa troppo caldo; ciò è dovuto all’ipereccitazione cerebrale che si verifica.

La temperatura ideale per riposare è intorno ai 18-21 gradi, quando si superano i 26 gradi conciliare e mantenere il sonno risulta difficile.

Donna calda e stanca.
Le alte temperature ostacolano il sonno.

Le alte temperature influenzano il cervello e alterano le emozioni

Un ultimo modo in cui le alte temperature ci influenzano è sotto forma di disturbi emotivi. È dimostrato che temperature estreme sostenute intensificano le emozioni negative, come ansia, stress e irascibilità, nonché riducono le condotte prosociali.

Possono generare apatia e demotivazione, che ci desistono dallo svolgere attività gratificanti. Il risultato è uno stato d’animo negativo.

Conclusioni

Il caldo estivo può colpirci più di quanto pensiamo a livello cognitivo ed emotivo; pertanto, è consigliabile adottare precise misure.

Evitare di stare all’aperto nelle ore più calde, idratarsi adeguatamente e indossare abiti comodi può aiutarci a combattere le alte temperature, riducendo così l’impatto su cervello e stato d’animo.


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