
Perché ci piace ascoltare la musica triste? C’è qualcosa di magnetico e attraente nelle canzoni come Tears in Heaven di Eric Clapton o in Hallelujah di Leonard Cohen. Si tratta di un’emozione musicale che, lungi dal sopraffarci o dal causarci…
Ci sono persone che portano musica nelle nostre vite, che lo fanno senza rendersene conto, perché sono poesia, perché si appigliano al nostro cuore con correttezza ed umiltà. Altre, invece, fanno solo rumore, un suono a volte fastidioso e persistente, con il quale impariamo a convivere con equilibrio e rispetto.
Gustav Jung diceva che l’incontro tra due persone, a volte, è come il contatto di due sostanze chimiche. Se reagiscono, entrambe possono trasformarsi e trarne beneficio. Tuttavia, a volte, accade il contrario: si evitano. Questo non è né positivo né negativo, è il mero riflesso delle relazioni umane.
La vita è come la musica e la poesia: deve venire dal cuore e bisogna danzare con le persone che dipingono le nostre giornate di allegria, evitando quelle che fanno solo rumore.
Potremmo dire che le relazioni tra le persone sono, a volte, complessi universi in cui si finisce per scontrarsi. Ciò nonostante, giunge sempre un momento nel quale finiamo per percepire quella musica interiore che caratterizza ognuno di noi. Quella sintonia unica ed eccezionale che ci fa armonizzare con determinate persone affinché, insieme, creiamo la migliore versione della nostra vita…
Quando dobbiamo tracciare le linee guida che definiscono le persone che illuminano i nostri giorni, siamo soliti ricorrere alla psicologia positiva. Martin Seligman è il maggiore rappresentante di questa tendenza e ci spiega, ad esempio, le caratteristiche di queste personalità, capaci di trasformare le avversità in opportunità e di rendere la felicità un elemento sempre presente in ognuna delle loro tappe vitali.
Ebbene, è importante specificare alcune cose. Le persone che diventano veri e propri fari di luce per la nostra esistenza, non sono necessariamente “persone felici”. In realtà, sono abili architetti delle emozioni positive. Un altro aspetto di cui tener conto è che queste relazioni che arricchiscono tanto, a volte, possono essere brevi, ma non per questo meno significative.
A volte viviamo determinate relazioni d’amore o d’amicizia che finiscono ma, ciò nonostante, quando le revochiamo, suscitano in noi meravigliose colonne sonore dalle gradevoli sensazioni. Perché ci sono persone, che ci crediate o meno, che sono come falò, figure che, nonostante la distanza, continuano ad illuminarci, ad apportarci calore e pace.
Ricordarle è un piacere e averle al proprio fianco è un tesoro prezioso da custodire gelosamente.
Il rumore è un mix confuso di suoni senza ritmo né armonia. Tutti sappiamo cos’è, ma nonostante tutto, siamo abituati a questi rumori nell’eco delle nostre città. A volte, per proteggerci da tale fastidioso rumore, ci mettiamo gli auricolari, per rilassarci ed ascoltare la nostra musica preferita.
Con le persone succede praticamente la stessa cosa, senza che ce ne rendiamo conto. Conviviamo con caratteri con i quali non ci intendiamo alla perfezione, compagni che vanno e vengono, vicini che bisogna salutare ma che si preferirebbe evitare, familiari che apprezziamo, ma che andiamo a trovare troppo poco spesso. C’è rispetto, ma non sintonia e, nonostante ciò, conviviamo normalmente con queste persone.
Sappiamo che non è sempre facile raggiungere questo sottile equilibrio tra musica e rumore e, per questo, vi proponiamo di prendere in considerazione le seguenti strategie.
Forse in più di un’occasione avrete sentito parlare delle resistenze psicologiche. Sono esse, spesso, a frenare la nostra crescita personale, facendoci agire in base a ciò che gli altri si aspettano da noi o evitando che prendiamo piena coscienza di ciò che desideriamo o meno.
Non importa se quella musica dura un istante o una vita intera, si tratta solo di lasciarsi trasportare…. E godere.