L'educazione emotiva per promuovere l'uguaglianza di genere

La promozione dell'educazione emotiva fin dall'infanzia può favorire abitudini ed esperienze gratificanti in età adulta. Ci consente di affrontare meglio i cambiamenti della vita e aumenta il benessere mentale.
L'educazione emotiva per promuovere l'uguaglianza di genere
Paula Villasante

Scritto e verificato la psicologa Paula Villasante.

Ultimo aggiornamento: 30 dicembre, 2022

L’istruzione è potere, è l’arma più potente per educare una persona. Ecco perché negli ultimi dieci anni si è cominciato a parlare del bisogno di insegnare ai bambini – ma anche agli adulti – l’intelligenza emotiva. Infatti, l’educazione emotiva è cruciale per formare esseri umani liberi, coerenti e giusti.

L’acquisizione di un’educazione emotiva completa da parte dei bambini di entrambi i sessi sembra l’alternativa più indicata per promuovere il concetto di uguaglianza di genere, che rispetti le differenze e contempli l’uguaglianza dai diritti umani.

Oltre a ciò, l’inclusione educativa è un diritto universale. Abbiamo bisogno di un sistema educativo basato sull’uguaglianza e non sulla discriminazione, che supporti la massima crescita dell’individuo come soggetto competente a livello cognitivo e socio-emotivo.

La scuola inclusiva come diritto

Il sistema educativo deve adattarsi ai bisogni di tutte le persone. Questo è il motivo per cui ci si impegna a includere l’intelligenza emotiva nel percorso scolastico.

L’intelligenza emotiva è definita come un insieme di abilità, sociali ed emotive, che sviluppate in condizioni di parità di genere promuovono la costruzione di una personalità resiliente e integra.

Educare alle emozioni potrebbe aiutarci a ottenere un’istruzione più efficace. Pertanto, l’intelligenza emotiva favorisce un carattere inclusivo nella scuola finalizzato ad abbattere o, nel caso dell’infanzia, non innalzare barriere culturali che limitano lo sviluppo adattativo dell’individuo indipendentemente dal genere a cui appartiene.

Mollettine con le emoticon.


L’educazione emotiva come strumento didattico

L’intelligenza emotiva può diventare un ottimo strumento per educare ai valori. Ecco perché molti studiosi ritengono che possa fungere da intermediario tra le le abilità cognitive e il rendimento scolastico.

Alcuni autori hanno studiato in che modo l’intelligenza emotiva influisce sul comportamento. A seconda del nostro grado di intelligenza emotiva, le nostre abitudini sociali e l’impulsività cambiano:

  • Gli studenti la cui intelligenza emotiva è bassa tendono a mostrare comportamenti antisociali. Questo perché sono più impulsivi e meno socievoli.
  • Gli studenti con un’intelligenza emotiva alta tendono a sviluppare legami interpersonali più sani. Tendono anche a confrontarsi di meno con i loro amici.
  • Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva fin dall’infanzia può favorire abitudini ed esperienze gratificanti in età adulta. Questo può consentirci di affrontare meglio i cambiamenti della vita aumentando il benessere psicologico.

L’educazione emotiva nella scuola primaria

L’infanzia è il periodo più importante per quanto riguarda lo sviluppo della personalità. L’apprendimento delle competenze emotive degli studenti gioca un ruolo fondamentale nell’istruzione primaria.

Instaurando relazioni costruttive basate sull’uguaglianza di genere, è possibile evitare di acquisire un concetto di sé sotto e/o sopravvalutato, che innesca l’aggressività responsabile della violenza di genere.

Maestra con gli alunni.


Alcuni modelli che lavorano sulle abilità dell’educazione emotiva

  • Il modello delle competenze di David Goleman (1995)
  • Modello di intelligenza multifattoriale o non cognitiva di Barn-On (1997)
  • Modello a quattro mani di Salovey e Mayer (1990)

Conclusioni

La violenza di genere ha un’origine sociale e culturale. Sono le norme basate sugli stereotipi di genere patriarcali in cui le donne sono subordinate agli uomini, indipendentemente da diritti fondamentali come il “diritto ad avere diritti”, a scatenarla.

Per porre fine a questo problema, la cosa migliore da fare è andare alla radice. Pertanto, bisogna intervenire quando durante l’infanzia iniziano a manifestarsi le differenze che in seguito porteranno alla violenza di genere. È qui che l’istruzione gioca un ruolo fondamentale.

È ovvio che non deve partecipare solo l’istruzione a questo processo di cambiamento. Un intervento efficace incentrato sulla ridefinizione del processo di socializzazione globale per uomini e donne richiederà un coinvolgimento istituzionale multiplo (politico, legale, legislativo, educativo…).

Così, dall’istruzione primaria, si può ottenere un’istruzione inclusiva il cui obiettivo è eliminare i limiti personali fino a raggiungere il pieno sviluppo come individuo e senza etichette di genere. Quando l’educazione emotiva entra in gioco, è più semplice affrontare gli stereotipi.


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