Lupin: la serie più vista della storia di Netflix

"Lupin" si ispira alle peripezie del ladro Arsenio Lupin, creato nel 1905 da Maurice Leblanc, ed è diventata la serie di maggior successo di Netflix. Ma perché questa storia ha avuto un successo senza precedenti?
Lupin: la serie più vista della storia di Netflix
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Lupin -la serie francese di Netflix- inscena una fuga rapida, abile, in cui lo spettatore non ha il tempo di annoiarsi. Questa serie tv creata dal britannico George Kay si ispira al personaggio letterario francese Arsenio Lupin. La sua creazione risale al 1905, a oltre 115 anni fa, a opera dello scrittore Maurice Leblanc.

L’attore protagonista francese Omar Sy si distingue dai suoi colleghi di scena. Il personaggio che interpreta è Assane Diop, un truffatore dal cuore d’oro capace di trasformare la sua ingombrante presenza in un trucco con cui sparisce all’improvviso. Un instancabile maestro dell’inganno.

La prima stagione della serie è composta da cinque episodi di circa 43 minuti ciascuno. A una settimana dalla sua uscita, era la seconda serie più vista su Netflix e la prima serie francese più vista nella storia della piattaforma.

Attualmente è ormai la serie più vista: ha raggiunto 70 milioni di case nei primi sei mesi, superando Bridgerton e La regina degli scacchi

Per quali motivi Lupin è riuscito a valicare i confini della Francia?

Sin da subito è stato chiaro che la serie sarebbe stata un successo in Francia, dove il personaggio di Lupin è un simbolo culturale che ricorda Sherlock Holmes. Più di una serie televisiva di successo porta il suo nome tra il 1971 e il 1974 e c’è anche un film del 2004 il cui protagonista è interpretato da Romain Duris.

Stiamo parlando di un personaggio perlopiù sconosciuto negli USA e, nonostante l’usuale reticenza degli statunitensi a guardare spettacoli televisivi con sottotitoli, il successo di Lupin non ha precedenti. Ha seguito le orme di successi mondiali di lingua non inglese, come La casa di carta , vista da 65 milioni di telespettatori al momento del lancio della sua quarta stagione, nell’aprile 2020.

Ma come è riuscita a diventare la serie più vista nella storia di Netflix? In che modo ha attratto oltre 70 milioni di persone solo nel primo mese, con una storia così caratteristica? Analizziamo alcuni possibili motivi.

Omar Sy, il protagonista

Uno dei motivi principali per cui la serie ha avuto così successo è da rintracciare nell’attore protagonista Omar Sy. Il suo strabiliante successo in Quasi amici lo aveva già reso un fenomeno nel suo Paese, la Francia, e nel resto del mondo. Fino a quel momento, Omar condivideva con la fidanzata e i loro quattro figli una vita tranquilla.

Aveva preso parte a serie francesi di successo, come Service après-vente des éemissions, su Canal +, ma niente può essere paragonato al successo che gli avrebbe dato Quasi amici.

Da quel momento, ha iniziato a lavorare con produzioni francesi e internazionali e la sua fama si è affermata, ma c’era la voglia di tornare a vederlo in “un ruolo alla sua altezza”.

Il suo personaggio, Assane Diop, è in grado di fuggire furtivamente e passare inosservato in qualunque luogo. Sceglie con astuzia indumenti che distraggono i testimoni.

Ma niente a che vedere con stretti nascondigli, visto che Omar Sy è alto più di due metri. Oltretutto, può contare su un sorriso che può competere per intensità e grandezza con quello di Julia Roberts.

Lupin: una storia di vendetta e giustizia

Il carisma naturale di Sy non ha limiti e il fatto che interpreti un ladro in cerca di giustizia non fa altro che aumentare il suo fascino, travestimento dopo travestimento e trucco dopo trucco. Arsenio Lupin è un personaggio letterario che ispira Assane Diop (Sy) il quale, da adolescente, aveva ricevuto in dono dal padre il primo dei misteri di Lupin.

Ormai adulto, usa gli anagrammi di Arsenio Lupin come pseudonimi -ad esempio, Paul Serrine- mentre mette a segno un colpo dopo l’altro. Il suo obiettivo è rubare una collana un tempo di proprietà della regina Maria Antonietta.

Quella collana era stata acquistata all’asta dalla famiglia Pellegrini e il suo presunto furto provocò l’arresto del padre di Assane. Questo arresto portò l’uomo a suicidarsi poco tempo dopo.

Non si tratta della collana, bensì di scoprire la verità e fare in modo che l’uomo responsabile della morte di suo padre finisca finalmente nelle mani della giustizia.

Lupin: un senegalese che interpreta un classico della letteratura francese

Assane è un immigrato senegalese e la sua provenienza gioca un ruolo importante nella trama. Il padre era un uomo di colore “appena sbarcato”, secondo la polizia. Difficile, dunque, provare la sua innocenza quando contro di lui c’è un facoltoso uomo bianco (che si riferisce a lui chiamandolo “scimmia”).

Ciò portò a insabbiare il caso e Assane, in cerca di giustizia, fa in modo che le persone perlopiù bianche che sta ingannando potrebbero essere accusate di razzismo, qualora lo incriminassero. La serie affronta questa tematica in maniera geniale.

Il mondo -almeno quello al potere- ha sempre tolto qualcosa ad Assane. Ovviamente l’idea di essere un ladro gentiluomo lo attrae e pensa di avere validi motivi per fare ricorso a metodi non proprio legali per ottenere giustizia.

Assane Diop e Lupin.

Lupin, un ladro gentiluomo con Parigi da sfondo

La serie, creata da George Kay in collaborazione con François Uzan e con talenti del calibro di Louis Leterrie nel ruolo di regista, è molto elegante. Nel suo nascondiglio, Assane si siede su una sedia a forma di maschera gigante. Tutto è stiloso e di design.

Tutto è perfetto con lo straordinario paesaggio della Città delle Luci a fare da sfondo: è abbagliante la caffetteria dove Assane incontra le moglie Claire (Ludivine Sagnier) nel primo episodio, che in realtà si chiama L’Appartment Saint-Marin, e si affaccia su Port Saint Martin, del XVII secolo.

Affascinante è anche il mercatino in cui il miglior amico di Assan ha un negozio di antiquariato che si trova a Marché Biron, a nord di Parigi. Il quinto episodio, poi, ci porta da Parigi alle coste della Normandia, in una città che si chiama Le Havre. Qui c’è un festival annuale dedicato ad Arsenio Lupin, in cui tutti si vestono come il personaggio dal cappello a cilindro.

Un intrigo che è facile scoprire

L’ideatore della serie, George Kay, non è nuovo al genere dell’intrigo; in effetti, ha creato diverse serie del genere suspense, all’insegna dei crimini: stiamo parlando di Criminal UK, Criminal France anche della sua collaborazione alle stesura di serie come The Tunnel e Killing Eve.

Kay si ispira a un materiale classico per creare il personaggio principale, ma poi lo stravolge e lo modernizza per adattarlo al pubblico moderno. Mantiene l’istinto dei delinquenti creativi e avventurieri che si scontrano con il sistema, ma sfrutta quello che più gli piace dei libri, lo stravolge per renderlo moderno e creare una storia all’avanguardia.

Un’abilità che ha donato freschezza alla trama. C’è una storia parallela tra Assane e la squadra di detective, in particolare con Yousef Guedira (Soufiane Guerrab), e che culmina nel quinto episodio di questa prima stagione. Tutto torna e rende la serie scorrevole e piacevole da guardare.


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