Malattia e senso di colpa: che relazione hanno?

In alcuni casi, il malato inizia a sentirsi colpevole della sua condizione. Vediamo di chiarire la relazione tra senso di colpa e malattia.
Malattia e senso di colpa: che relazione hanno?
Fátima Servián Franco

Scritto e verificato la psicologa Fátima Servián Franco.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Malattia e senso di colpa formano un binomio complicato che colpisce chi, oltre a dover affrontare seri problemi di salute fisici e/o psicologici, deve anche sopportare il peso della malattia. Domande del tipo “perché proprio a me?” o “sarò abbastanza forte?” di solito occupano le menti dei malati, provocando problemi emotivi. Spesso si radica persino la frustrazione perché si pensa di essere troppo deboli.

Ciò si deve a una particolare forma di paura. Se questa viene coltivata fin dalla prima infanzia, può bloccare lo sviluppo emotivo, causando un vero e proprio caos. Auto-condanna, auto-validazione e senso di inadeguatezza sono facilmente riscontrabili nella relazione tra malattia e senso di colpa.

Questo sentimento negativo è di solito inconscio e condiziona ogni ambito della vita, portando la persona a soffrire. Favorisce comportamenti autodistruttivi, squilibri emotivi improvvisi e inspiegabili, così come la rottura di importanti relazioni e può incidere sul lavoro e sulla realizzazione personale. Se si soffre di una malattia, tutto questo può essere ulteriormente accentuato.

“Di cento malattie, cinquanta sono prodotte per colpa, cinquanta per ignoranza.”

-Paolo Mantegazza-

Malattia e senso di colpa nei disturbi mentali

Per quanto riguarda il senso di colpa, meritano particolare attenzione le patologie che rientrano nel gruppo dei disturbi mentali. Tali condizioni non godono, infatti, della medesima comprensione o sostegno delle malattie che colpiscono a livello fisico, per esempio cancro o sclerosi multipla.

Donna con mani alla testa

I disturbi mentali, come qualsiasi altra malattia, non sono voluti dalla persona. Oltre alla sofferenza e all’incomprensione di gran parte della popolazione, dobbiamo aggiungere la paura e il disprezzo di chi non è in grado di capire cosa sta succedendo.

Il dolore psicologico e la sofferenza emotiva sono meno drammatici del dolore fisico, ma sono più comuni e anche più difficili da sopportare. Le persone che soffrono di disturbi mentali non sono mostri ma, purtroppo, molti le considerano tali.

Lo stigma psichiatrico è forse il fattore più significativo che influenza negativamente il processo di ricerca terapeutica e riabilitazione. Interferisce con l’accesso alle cure e l’adesione alle prescrizioni mediche, ostacolando un efficace reinserimento sociale e il ritorno a una vita normale.

L’esclusione sociale contribuisce in modo significativo alla sofferenza individuale, che può ulteriormente peggiorare l’evoluzione e la prognosi della malattia. Da un lato, lo fa come un attributo individuale che collega la persona con disturbi mentali a determinate caratteristiche indesiderabili o stereotipi negativi. Dall’altro, come prodotto socialmente costruito, per via dei cliché che innescano continui rifiuti da parte del gruppo o della società più ampia.

“La salute mentale necessità di molte attenzioni. È un grande tabù esistenziale e deve essere affrontato e risolto.”

-Adam Ant-

Malattia e senso di colpa, perché i malati si sentono colpevoli?

Come può una persona sentirsi in colpa per essere malata? Come può un paziente oncologico sentirsi in colpa perché non è stato in grado di sopportare il trattamento? Queste sono domande difficili a cui rispondere. La spiegazione potrebbe essere che in situazioni segnate dalla sofferenza, le emozioni sono più persuasive della logica.

A volte questi sentimenti possono essere giustificati, come nel rapporto tra il tumore al polmone e il vizio del fumo. Ma in molte altre situazioni, si produce un eccessivo tentativo di controllare noi stessi e tutto quello che ci circonda. Anche in questi casi possiamo essere vittime della distorsione dell’errore di controllo, che ci fa sentire responsabili di situazioni che, al contrario, sfuggono alle nostre mani.

Le persone che vivono questa distorsione, si sentono responsabili di tutto e tutti. Di conseguenza, si stressano enormemente quando qualcosa sfugge al loro controllo, trasformando questa incapacità in colpa. Tale approccio mentale porta i malati a sentirsi responsabili e allo stesso tempo colpevoli della loro malattia o di non essere in grado di combatterla.

“I sentimenti di colpa sono molto ripetitivi, si ripetono così tanto nella mente umana che a un certo punto diventano noiosi”.

-Arthur Miller-

Persona afflitta dal senso di colpa

Malattia e senso di colpa vanno spesso di pari passo, soprattutto nel campo dei disturbi mentali. La lotta contro lo stigma sociale a essi associata deve essere una delle priorità degli esperti di salute, ma anche dei pazienti.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.