Mangiamo quando siamo sotto stress, perché?

Mangiamo di più quando siamo sotto stress. Questo appetito, a differenza di quello organico, non è stimolato dallo stomaco, bensì dal cervello. Ma perché succede?
Mangiamo quando siamo sotto stress, perché?
Marián Carrero Puerto

Scritto e verificato la psicologa Marián Carrero Puerto.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Perché mangiamo quando siamo sotto stress? Il rapporto tra stress e cibo è oggetto di studio da diverso tempo. Lo stress influisce attualmente su buona parte della popolazione mondiale, la quale si trova immersa in una società globalizzata che pretende persone sempre più specializzate e piene di qualità per affrontare e risolvere problemi lavorativi, sociali o emotivi.

Fu Hans Selye, nel 1926, a dare per la prima volta una definizione di stress: “si tratta di una risposta non specifica del corpo a qualunque tipo di stimolo”. Il corpo reagisce in modi simili a ogni evento che considera stressante e questa reazione viene detta non specifica, a prescindere dal motivo che la provoca”.

Di fronte a un accumulo di tensione fisica o psicologica, il corpo subisce una serie di cambiamenti a livello fisico, biologico e ormonale. A questo processo partecipano quasi tutti i nostri organi, tra cui il cervello, i nervi, il cuore, la digestione, la funzionalità muscolare.

Lo stress è caratterizzato da un’eccessiva attività delle funzioni del sistema nervoso centrale, simpatico e parasimpatico, endocrino e immunitario. Tra i cambiamenti fisiologici più importanti possiamo osservare la secrezione di ormoni, come l’adrenalina, la noradrenalina e il cortisolo.

Uomo che mangia un panino al volo

Cosa scatena in noi lo stress?

Lo stress può insorgere a causa di due fattori: stimoli esterni (quali problemi economici, familiari, lavorativi, ecc) e stimoli interni (come un dolore, una malattia, senso di inferiorità o alcuni disturbi psicologici).

A lungo termine, questo stato emotivo interferisce in modo diretto sulla nostra salute, a tal punto da favorire la comparsa di determinate patologie o da aumentare le possibilità di comparsa di comportamenti alimentari anomali. Questi ultimi possono alterare i pattern alimentari, motivo per cui  spesso mangiamo quando siamo sotto stress, aspetto di cui ci stiamo per occupare in questo articolo.

L’ansia genera il bisogno di ingerire sostanze che aumentino la serotonina o altri neurotrasmettitori, al fine di ottenere sensazioni compensatrici dello stress; e queste sostanze sono tendenzialmente dolci e alimenti grassi. A questo si unisce il fatto che lo stress provoca un aumento di cortisolo, ormone che favorisce l’accumulo di grassi.

-Javier Aranceta-

Perché mangiamo quando siamo stressati?

L’appetito e la fame possono essere alterati dallo stress. A volte si produce una dissociazione tra l’appetito (sensazione principalmente psicologica) e la fame (sensazione essenzialmente organica).

Il desiderio di mangiare può variare sulla base di diverse situazioni emotive, a causa delle oscillazioni chimiche, vascolari e degli impulsi trasmessi dal mesencefalo e da altri organi del nostro corpo.

L’atto di alimentarsi, se guidato dalle emozioni, porta a consumare cibo in risposta a queste ultime, soprattutto se negative. I segnali più facilmente riscontrabili sono:

  • Ossessione per il cibo.
  • Consumo di alimenti-premio.
  • Mangiare in modo compulsivo.
  • Continuare a mangiare nonostante ci si senta sazi.
  • Oscillazioni di peso.
  • Non riuscire a individuare il motivo per cui si sta mangiando.
  • Mancanza di connessione tra i segnali psicologici di fame e quelli di sazietà.
  • Ingestione più veloce del normale, senza rendersene conto. 

Come si ripercuote su di noi il fatto che mangiamo quando siamo sotto stress?

In caso di stress, alcune persone tendono a consumare alimenti a più alto indice glicemico, più grassi, più calorici, più ricchi di sale; tendono inoltre a consumarli in eccesso: vale a dire che quando siamo stressati mangiamo di più e peggio.

Persistere in abitudini alimentari scorrette può nuocere alla nostra salute e può provocare non solo sovrappeso e obesità, ma anche un rischio maggiore di sviluppare diverse malattie come:

  • Ipercolesterolomia.
  • Ipertensione.
  • Ipertrigliceridemia.
  • Incidenti cerebrovascolari.
  • Malattie cardiovascolari.
  • Infarto acuto del miocardio.
  • Problemi muscolari.
  • Disfunzioni respiratorie.
  • Maggiore rischio di soffrire di alcune forme tumorali.
  • Diabete.
  • Difficoltà ad addormentarsi.

Lo stress condiziona non solo le abitudini alimentari, ma anche tutto quello che si cela dietro di esse: il processo metabolico nutrizionale, la sensazione di aver soddisfatto le esigenze nutrizionali. Le conseguenze possono essere di diversa natura: un rallentamento della digestione, un metabolismo degli alimenti non adeguato e disfunzionale, il che può innescare disturbi che possono diventare cronici e incidere sulla salute del paziente.

-Juan José Díaz Franco-

Ragazza che mangia ciambelle

Alcuni studi di ricerca sul perché mangiamo quando siamo sotto stress

Lattimore, P. e Caswell, in uno studio condotto dall’Università di Liverpool, espongono i motivi per cui le persone mangiano di più dinnanzi a situazioni stressanti. Gli autori sostengono che:

“Queste persone investono così tante energie nel tentativo di controllare i propri segnali biologici che restano con poche risorse per affrontare i problemi quotidiani. Per questo motivo, in situazioni stressanti, perdono il controllo e se hanno del cibo a portata di mano, lo consumano. Inoltre, sono talmente abituate a non avere consapevolezza del proprio corpo, da ignorare o interpretare male i segnali associati alla lotta o alla fuga”.

Un’altra ricerca condotta da Laitinen J. e Sovio presso l’Università di Leeds, nel Regno Unito, indica che la tensione nervosa è responsabile di pericolosi cambiamenti nell’alimentazione e che scatena condotte alimentari poco sane. Stando alle parole degli autori dello studio:

“Le persone più a rischio di mangiare in caso di stress sono i cosiddetti mangiatori emotivi, più vulnerabili e più inclini a ricorrere al cibo per sfuggire alla consapevolezza di sé. Quando si sentono in ansia o emotivamente attivi o quando stanno male con se stessi, provano a evitare questi sentimenti negativi, dirigendo le proprie attenzioni sul cibo”.


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  • Baratucci, Y. (2011). Estrés y alimentación.

  • Greeno CG &Wing RR (1994) Stress-induced eating. Psychological Bulletin 115: 444-464.

  • Laitinen J & Sovio U (2002) Stress-related eating and drinking behaviour and body mass index and predictors of this behaviour. Preventive Medicine 34: 29-39.

  • Lattimore P & Caswell N (2004) Differential effects of active and passive stress on food intake in restrained and unrestrained eaters. Appetite 42: 167-173.


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