Maturità non sempre è sommare, ma anche sottrarre
La società nella quale viviamo ha generato bisogni falsi che ci inducono a voler raggiungere determinate mete per ottenere la sicurezza ed il benessere. Questi bisogni suscitano il desiderio di sommare, che diviene sinonimo di felicità, ma in realtà questo anelato benessere risiede nell’imparare a sottrarre.
Non ci accorgiamo che questa bramosia di sommare rende la nostra vita complessa, difficile e, talvolta, insopportabile. È allora che ci stressiamo e il tempo sembra non darci nulla, anche se non è così. La verità è che lo occupiamo con cose che, invece di riempirci, ci fanno sentire più vuoti.
Imparare a sottrarre è sinonimo di maturità
In un mondo nel quale sommare è ben visto, dove l’accumulo di cose inutili è sintomo di ricchezza e nel quale più amici si hanno, migliore è l’immagine che si proietta, imparare a sottrarre diviene un atto di coraggio. Ci metterà alla prova, poiché andremo contro la visione di una grande maggioranza, cosa che implica una sfida.
Quando andiamo contro i modelli di condotta che la maggior parte della società ripete senza esserne cosciente, sorgono le critiche, i giudizi di valore e le molteplici osservazioni sul nostro modo di agire, che ci inducono a tornare al punto di partenza. A credere di nuovo che sommare sia importante.
Questo luogo è origine di molte delle nostre paure ed insicurezze, e in esso iniziamo a coprirci di strati con la pretesa di sommare. Tuttavia, forse dietro la felicità per avere un partner si celava solo una grande paura di essere abbandonati; forse dietro la gratitudine per avere tanti amici abitava un grande timore di restare soli.
Quante volte abbiamo cercato l’approvazione altrui? In quante occasioni abbiamo smesso di darci la priorità perché eravamo concentrati sulle persone attorno a noi? L’immagine che proiettiamo di conseguenza è quella di una persona matura, responsabile e con molti amici. Questo, però, ha un prezzo: l’impossibilità di imparare a sottrarre e a lasciar andare.
La liberazione di abbracciare la semplicità
Imparare a sottrarre è molto importante per smettere di sommare cose inutili nella nostra vita, molte delle quali ci arrecano solo dolore. Allontanare gli amici che ci cercano solo per interesse, lasciare il partner che in realtà non ci ama e smettere di comprare oggetti che riempiono solo uno spazio fisico aumentando il nostro vuoto emotivo.
Quando siamo capaci di vedere che la felicità apportataci dal continuo sommare nella nostra vita è un miraggio, allora saremo pronti per cambiare la prospettiva sul mondo che avevamo avuto fino a quel momento. Ci accorgeremo di quello di cui abbiamo bisogno, di quello che è superfluo, di quello che intralcia. Sapremo dirvi “addio”.
In molte occasioni vediamo che gente molto ricca si sente vuota o è infelice. Notiamo anche che chi ha molti amici nei momenti difficili resta solo e che dire di chi si vanta di avere un partner, ma che è sempre in cerca di qualcuno che gli faccia provare sentimenti veri.
Alla fine, rifugiarci nella falsa sicurezza fornitaci dal sommare ci porta ad attaccarci e a fingere di essere a nostro agio con una situazione che aumenta solo il nostro malessere. Un malessere che ci invita a lasciar andare, ad abbandonare la complessità e ad abbracciare la semplicità. Perché tutto può essere più semplice. Tuttavia, in non poche occasioni cerchiamo le situazioni contorte, complesse, che ci feriscono.
Imparare a sottrarre non vuol dire solo privarsi di tutto quello che occupa uno spazio inutile, ma anche recuperare l’equilibrio che dovrebbe imperare nella nostra vita. Un equilibrio che ci faccia stare bene e ci renda felici. Questo è possibile solo se smettiamo di afferrarci alle situazioni complesse ed iniziamo ad abbracciare quelle semplici.