Meno pazienza ogni giorno che passa

Ci sono momenti in cui tutto ci sembra difficile. Non abbiamo abbastanza pazienza e qualsiasi cosa ci demoralizza. Perché ci sentiamo così?
Meno pazienza ogni giorno che passa
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2022

Perché ogni giorno che passa sento di avere sempre meno pazienza? Il mondo sembra avanzare con la lentezza di un bradipo e una calma che mi fa disperare.

Non mi aspetto nulla, raramente raggiungo gli obiettivi che mi ero prefissato e quel che è peggio, mi sento intrappolato in un vortice in cui tutto ruota attorno a negatività e aspettative frustrate.

Conoscete questa sensazione? Non siete i soli. Sono tante le persone che sperimentano questa realtà psicologica, che lamentano un dolore alla mascella quando cercano di reprimere la tensione, che avvertono un vuoto nello stomaco e che si sentono più nervosi e pensierosi del solito.

Tutti gli errori umani, diceva Kafka, sono il frutto dell’impazienza. Tuttavia, a volte questa realtà è motivata da fattori scatenanti tanto complessi quanto particolari.

A volte sentite di essere pazienti e rilassati, ma ecco che all’improvviso, a causa di determinate circostanze, quella calma si esaurisce. È allora che la resistenza, la speranza e persino l’ottimismo svaniscono per lasciare il posto al malessere. Perché succede? Come si spiega questa situazione?

Uomo con gli occhiali pensieroso.


Motivi per cui ogni giorno abbiamo meno pazienza

Definire l’impazienza è piuttosto facile: è uno stato che travolge chi non è in grado di affrontare gli eventi senza innervosirsi e chi non ha la capacità di svolgere un compito senza perdere la calma.

Chi più chi meno sappiamo come ci si sente in questi casi e cosa succede quando questa dimensione prende il controllo. Ciò che non sappiamo è il motivo per cui si presenta.

Perché diventiamo impazienti? Per quale motivo ci sono momenti in cui è più difficile tollerare l’attesa, accettare il modo di fare degli altri e rassegnarci al fatto che le cose non sempre vanno come desideriamo?

È vero che esistono anche le persone impazienti di natura, ovvero che mostrano sempre questo modello comportamentale. Tuttavia, a volte ci ritroviamo totalmente travolti da questa dimensione. Vediamo perché.

Lo stress e l’amigdala iperattiva

Ci sono momenti in cui le richieste esterne superano di gran lunga le risorse psicologiche a nostra disposizione. Il lavoro o la sua mancanza, la famiglia, il peso delle incertezze, gli obiettivi frustrati, ecc., ci mettono in uno stato di forte stress.

In queste circostanze, l’amigdala, area del cervello collegata all’elaborazione emotiva, inizia a essere più iperattiva del normale.

Ciò si traduce in un costante senso di minaccia che ci fa analizzare ogni evento, circostanza e stimolo con sfiducia e paura. Tutto ciò fa sì che la nostra concentrazione mentale si tinga di angoscia e di impazienza e ci fa venire fretta.

La depressione e livelli più bassi di serotonina

Perché ogni giorno ho sempre meno pazienza? Cosa mi fa sentire più irritabile? Perché a volte non riesco a finire o persino a iniziare un compito?

Dopo questo stato psicologico, molte volte può fare capolino la depressione. Una ricerca pubblicata sulla rivista Current Biology ha presentano dati interessanti al riguardo.

Il Dottor Zachary Mainen e il suo team presso il Centro Champalimaud dell’Università di Lisbona (Portogallo) hanno scoperto una relazione tra la bassa attivazione dei neuroni della serotonina e la mancanza di pazienza. Queste cellule nervose e il loro neurotrasmettitore sono legati al benessere, alla motivazione, alla capacità di realizzazione e alla felicità.

Bassi livelli di questa sostanza neurochimica sono associati ai disturbi depressivi. Se percepiamo di essere sempre meno pazienti, che l’apatia ci divora e compaiono disturbi del sonno o dell’alimentazione, è consigliabile consultare un professionista.

Ragazza stressata davanti il computer.


Perché ho sempre meno pazienza ogni giorno? Le speranze frustrate

Oggi dobbiamo essere più pazienti che mai, perché raggiungere un obiettivo richiede molta più perseveranza. La realizzazione dei nostri progetti richiede più tempo rispetto a qualche anno fa. Anche le relazioni affettive e la vita sociale in generale risultano maggiormente impegnative.

Un panorama simile spesso ci riempie di amare frustrazioni. Quindi, quando siamo di fronte a più di un fallimento, più di un obiettivo perso lungo la strada o un sogno svanito, è normale chiedersi dentro “perché ho sempre meno pazienza ogni giorno?” L’accumulo di esperienze frustrate finisce per intaccare la nostra calma, la tolleranza, in generale quell’equilibrio interno che ci rende capaci di tirare un sospiro e riflettere.

Invertire il processo, cioè passare dall’impazienza alla pazienza, non è facile, ma nemmeno impossibile. Perché la buona notizia è che l’arte della pazienza può essere appresa e migliorata. Per prima cosa dobbiamo capire che non possiamo accelerare il tempo in modo che le cose si muovano più velocemente.

Né è possibile manipolare la realtà, gli eventi o le persone in modo che tutto vada come vogliamo. Non possiamo avere il controllo di tutto. Il mondo è fallace, come lo sono coloro che ci circondano e come lo siamo noi stessi.

Imparare a essere più pazienti vuol dire nutrire la speranza che, sebbene le cose a volte non vadano come vogliamo o ci aspettiamo, questo non significa che sarà sempre così.

La pazienza non è sempre una virtù, a volte è un approccio che siamo obbligati a scegliere, nutrire e promuovere.


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  • Yuzan, Syahrial & Mat, Nik & Mulyani, Sri & Kesuma, Sambas & Risanty, Risanty & Syahputra, Fadlian. (2012). The Effects of Waiting Time, Passive and Active Impatience on Anger and Waiting Acceptability. American Journal of Economics. 2. 109-115. 10.5923/j.economics.20120001.25.

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