"Moon Knight" e disturbo dissociativo dell'Identità
La salute mentale è un tema ricorrente nell’universo Marvel. L’abbiamo visto in Iron Man 3 con un Tony Stark che soffriva di disturbo da stress post-traumatico e anche in WandaVision, che esplora in modo originale l’universo del trauma. Con Moon Knight scopriamo uno dei personaggi più affascinanti e caotici dell’intera famiglia di supereroi.
La miniserie Moon Knight mette in scena un chiaro disturbo dissociativo dell’identità (DID). Per tutta la serie vediamo come tale condizione psicologica sia l’asse centrale della trama e della suggestiva caratterizzazione del personaggio.
Non appaiono grandi elementi soprannaturali, il protagonista non viene da Krypton, non è stato morso da un ragno né ha un gene mutante. Proprio ciò, forse, aggiunge valore alla serie.
Allo stesso modo, per la prima volta si cerca di correggere alcuni vecchi tropi legati a questo disturbo nella storia del cinema. Ricordiamo, per esempio, il film Split di M. Night Shyamalan in cui uno straordinario, ma sadico, James McAvoy interpretava un giovane con ventitré personalità.
Non dimentichiamo neanche Norman Bates, simpatico albergatore trasformatosi in un violento assassino. La cosiddetta “personalità multipla” è sempre stata presentata come una condizione pericolosa e violenta. In questa produzione Marvel, assistiamo a un lieve cambiamento.
Moon Knight e le sue quattro personalità
Cinema, televisione, letteratura e fumetti ci hanno mostrato famosi cattivi affetti da disturbo dissociativo dell’identità (DID). Stevenson ci ha regalato il suo famoso romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde.
Alla DC Comics si deve Harvey Dent, meglio noto come Due facce, il pericoloso antagonista di Batman. Ora, Moon Knight incarna un personaggio caotico che è al tempo stesso eroe e antieroe. Un’opportunità unica per avere una visione più completa di questo disturbo di personalità.
Il disturbo dissociativo dell’identità (DID) è una condizione rara, con un’incidenza dello 0,01-1% nella popolazione. Uno studio di ricerca pubblicato sulla Harvard Review of Psychiatry sottolinea un aspetto molto importante al riguardo.
Si tratta di una realtà clinica spesso accompagnata da numerosi luoghi comuni. Rappresenta ancora una delle alterazioni mentali più sorprendenti che esistano, e ciò la rende perfetta per qualsiasi sceneggiatura cinematografica.
Tuttavia, la “personalità multipla” è una diretta conseguenza del trauma psicologico infantile. E Moon Knight riflette egregiamente questo aspetto.
Chi è il Cavaliere della luna?
La storia originale del fumetto differisce notevolmente da quella adattata al piccolo schermo. Nella miniserie scopriamo Steven Grant, uomo appassionato di cultura egizia, che cerca di condurre una vita tranquilla mentre lavora in un museo come venditore di souvenir. Ma ha un problema: soffre di episodi di amnesia e si sveglia in posti strani.
Queste alterazioni si devono al suo disturbo dissociativo di personalità. Perché Steven Grant è originariamente Marc Spector; Steven è un alter ego creato con l’intenzione di avere una personalità che non fosse consapevole degli abusi e dell’abbandono subiti durante l’infanzia.
Nei fumetti sappiamo che da bambino fuggì negli Stati Uniti con i suoi genitori dalla Cecoslovacchia per sfuggire ai nazisti. A seguito di un episodio traumatico, finisce in un ospedale psichiatrico.
È qui che sviluppa una nuova personalità che gli permette di lasciare l’istituto psichiatrico e iniziare una serie di professioni rischiose. Da marine, a pugile e persino mercenario.
A seguito della profanazione di una tomba reale in Egitto, Marc incontra Konshu, dio della Luna, con cui fa un patto: gli risparmierà la vita in cambio della sua incarnazione sulla Terra. Moon Kinght evidenzia una gamma di personalità che vediamo a seguire.
Steve Grant
Il personaggio principale della serie e mostra tutti i tipi di conflitti. È umano, semplice, non ha quasi amici e lotta nel continuo tentativo di scoprire cosa gli sta succedendo.
Nei fumetti, però, presenta alcune somiglianze con Batman: è un milionario che costruisce ogni sorta di tecnologia affinché il suo alter ego, Marc Spector, possa vendicarsi e dedicarsi alle sue pattuglie notturne.
Marc Spector
È la personalità ospite di Moon Knight. Era un pugile, marine e un potente mercenario. È abile, forte e anche un eroe violento che spesso si muove tra il bene e il male.
Jake Lockley
Forse uno degli alter ego più interessanti. Jake è un tassista e pattuglia le strade raccogliendo informazioni, addentrandosi nelle scene più raccapriccianti e oscure di New York.
Il cavaliere della luna
Il cavaliere della luna appare come un’entità apparentemente estranea al disturbo dissociativo della personalità del protagonista. È il dio Khonshu, indossa un’armatura bianca e rappresenta l’antieroe.
Miti e verità nella serie sul disturbo dissociativo dell’identità (DID)?
Alcuni aspetti del disturbo dissociativo dell’identità presenti in Moon Knight potrebbero essere migliorati. È vero che per creare un prodotto di fantasia attraente è necessario esaltare alcuni tratti.
Tuttavia, è sempre opportuno chiarire quali dettagli non sono del tutto conformi alla realtà. Li analizziamo.
Aspetti positivi della serie Moon Knight
Se c’è qualcosa per cui ringraziamo Moon Knight, è la rappresentazione della sofferenza di coloro i quali soffrono di questa condizione.
Oscar Isaac interpreta perfettamente l’universo psicologico caratterizzato da imbarazzo tipico di questo disturbo di personalità:
- La persona con disturbo dissociativo dell’identità non capisce il suo problema finché non riceve una diagnosi. Il protagonista della serie, per esempio, pensava di soffrire di un disturbo del sonno.
- L’aspetto più preoccupante per la persona sono gli episodi di amnesia per cui dimentica lassi di tempo molto lunghi che non riesce a spiegare. L’amnesia è un fenomeno ricorrente in questa condizione.
- Chi mostra questa condizione mentale non sa quando apparirà una personalità o un’altra.
- Il disturbo dissociativo dell’identità è causato da traumi psicologici infantili.
Un problema di salute mentale non equivale necessariamente a essere violenti. Sebbene il cavaliere della luna mostri personalità che tendono all’aggressività, ha anche alter ego pacifici e nobili. Evitiamo di stigmatizzare ulteriormente queste realtà.
Errori o aspetti di Moon Knight che dovrebbero essere rivisti
Le persone con disturbo dissociativo dell’identità non hanno sempre il controllo cosciente sulle loro identità fratturate o alter ego. Nella serie, vediamo che nel momento in cui Steven è consapevole del suo problema, esorta Marc a fare la sua comparsa quando si sente in pericolo.
Marc e Steven riescono a lavorare insieme, a unirsi per affrontare la giornata. Teniamo presente che ci vogliono anni di terapia per convincere la personalità ospitante a integrare i propri alter ego. È, pertanto, un percorso molto difficile.
D’altra parte, molte persone che mostrano questo disturbo non sono consapevoli della loro storia di abusi. Il protagonista della serie, invece, sa la verità.
Infine, ma non meno importante, è necessario evidenziare un aspetto fondamentale: nel terzo episodio di Moon Knight, Marc si confronta con una serie di uomini apparentemente pericolosi. A un certo punto, perde conoscenza e quando si sveglia quelle persone sono morte. A quanto sembra una terza personalità ha compiuto un atto così drastico.
Ancora una volta, va chiarito un aspetto: un problema di salute mentale non è sinonimo di condotta violenta. In qualche modo, si cade nuovamente negli stereotipi da sfatare.
Moon Knight è ancora un programma fittizio, ma non aggiungiamo altri stigma a realtà che sono già di per sé condannate.
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