Non si ha bisogno di nessuno per brillare di luce propria

Non si ha bisogno di nessuno per brillare di luce propria

Ultimo aggiornamento: 26 gennaio, 2017

Nonostante in molti siano convinti del contrario, non ne avete bisogno: non è necessario avere un partner per brillare di luce propria. Ciascuno di noi è venuto al mondo dotato di una stella interiore, la stessa che ci guida nelle notti più buie e che, se vuole e se glielo consentiamo, può uscire e brillare al fianco di un’altra stella.

Platone saggiamente diceva che “Al tocco dell’amore, tutti diventano poeti”. D’improvviso, tiriamo fuori una forza che credevamo di non possedere e il mondo si trasforma d’un tratto in un luogo incantevole e brillante. Vale senz’altro la pena vivere questa estasi emotiva.

Tuttavia, la passione non è l’unico stadio in cui l’essere umano può ritrovarsi – si può anche brillare in solitudine, in uno stato di calma e soddisfazione personale in cui nulla manca e nulla è in eccesso.

“Ci sono due modi di diffondere luce: essere la candela oppure essere lo specchio che la riflette”

-Edith Wharton-

Un partner può apportarci vitalità, felicità, sessualità, dolcezza ed intimità. Tuttavia, è bene tenere chiaro in mente che non si può utilizzare la persona amata come formula magica per curare le proprie insoddisfazioni della vita. Se non brillate dentro di voi, non potete sfruttare la luce di un’altra persona aspettandovi che la sua energia valga per entrambi. Forse potrà funzionare per un periodo di tempo limitato, ma poco a poco comincerà a spegnersi in un lento morire.

Al giorno d’oggi molti di noi vivono ancora avvinghiati ad alcuni preconcetti di un amore ideale che arriverà a salvarci dalle nostre frustrazioni. Tuttavia, le frustrazioni non si spengono né si distruggono, tanto meno si possono rinchiudere nel cassetto dei sogni infranti. Le frustrazioni vanno affrontate in prima persona.

Vi consigliamo di rifletterci su.

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Brillare di luce propria: un dono riservato a pochi

Le falene sono animali tristemente affascinanti. Una delle loro caratteristiche è la fototassi positiva, ovvero la loro forte attrazione per la luce. La Luna, ad esempio, fa loro da guida durante le migrazioni notturne e i loro rituali d’accoppiamento. A causa della loro ostinata attrazione per le fonti di luce, non è difficile vederle perdere la vita per aver svolazzato troppo vicino alle nostre lampadine. Tuttavia, a causa dell’ormai diffuso inquinamento luminoso di origine artificiale, al giorno d’oggi le falene stanno pian piano scomparendo.

Grande è colui che per brillare non ha bisogno di spegnere la luce altrui

Accade una cosa simile nelle relazioni affettive. Esistono persone che brillano di luce propria, quasi come autentiche “lampadine” nel bel mezzo della notte. Sono esseri capaci di brillare poiché godono della necessaria pienezza personal, di una buona autostima e di quel fascino quasi magico che per molti risulta ipnotico. È facile che in molti se ne sentano attratti e inizino una relazione, sperando che quella calma e quella luce guariscano le proprie paure ed insoddisfazioni, tirandoli fuori dai loro angoli privati di silenziosa penombra.

È chiaro, però, che esistono svariati tipi di coppie. Alcune persone si uniscono per soddisfare un bisogno, altre per godere di un po’ di intimità e, infine, c’è chi cerca un vincolo autentico sul quale costruire il proprio futuro. Non esiste dunque un modello corretto di relazione, bensì una distinzione tra rapporti che arricchiscono e rapporti che impoveriscono. Chi ci cerca soltanto per privarci della nostra “luce”, approfittandosene per consolare la propria tristezza o insicurezza, arriverà pian piano a sottrarci tutta la nostra forza.

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La vostra luce interiore sorgerà quando sarete pronti

Come abbiamo già detto, un compagno può renderci più felici, ma talvolta senza darci la vera e autentica felicità. Quest’ultimo aspetto dipende solo da se stessi. Al giorno d’oggi, infatti, è sempre più comune trovare coppie sposate o insieme da svariati anni che dichiarano di amare il proprio partner, ma di non essere felici. Sentono un vuoto, un malessere, una sorta di inspiegabile frustrazione.

“Scegli di essere qualunque cosa tu voglia: scegli di brillare”

Dovremmo cominciare ad accettare il fatto che la felicità, intesa come stato d’estasi assoluto, non esiste. Se esiste, si tratta di una frase molto breve, fugace come un sogno d’estate. Ciò nonostante, non significa che dobbiamo sentirci spenti o afflitti. Proprio come abbiamo specificato all’inizio, ciascuno di noi nasce per natura con una stella in sé. Essa è lì, anche se non la vediamo: bisogna soltanto imparare ad accenderla affinché ci illumini il cammino e ci faccia da guida.

Ebbene, una luce può accendersi solo se può contare sulla giusta energia. La nostra stella si nutre di quella forza interiore di cui a volte non ci prendiamo abbastanza cura: l’autostima, la sicurezza personale, l’autoefficacia, l’autonomia emotiva, un buon concetto di sé… Brillare di luce propria richiede anche una buona dose di senso dell’umorismo, di gratitudine, di creatività e della capacità di non lasciare che il buio e la paura ci circondino e ci coprano come un manto di nuvole in un giorno di tempesta.

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Non avete bisogno della luce di un’altra persona. Non pretendetela, non spegnete la luce altrui e, soprattutto, non rubatela in cambio di un po’ di amore. Ciascuno di noi ha la capacità di brillare innanzitutto nella solitudine dei propri pianeti. Soltanto così saremo degni di creare firmamenti ancor più splendenti: luoghi in cui regni quell’amore autentico che nasce dentro se stessi per poi irradiare con autenticità e pienezza anche l’essere amato.


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