Neuroni intestinali: funzioni e interazioni con il cervello

L'intestino ospita un vasto ecosistema composto non solo da importantissimi batteri. Al suo interno ci sono 100 milioni di neuroni che svolgono funzioni essenziali e stabiliscono connessioni dirette con il cervello. Ne parliamo nel dettaglio in questo articolo.
Neuroni intestinali: funzioni e interazioni con il cervello
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Alcuni studiosi definiscono affermano il corpo umano più affascinante dell’universo. Il cervello, ad esempio, cela ancora grandi e stimolanti enigmi. Così come il sistema enterico, con i suoi neuroni intestinali capaci di influire sull’umore e di preservare la salute.

Per comprendere l’importanza di questa parte dell’organismo, comunemente definita “secondo cervello”, è sufficiente segnalare un fatto: Il sistema nervoso intestinale contiene fino a 5 volte più neuroni del midollo spinale. Questa rete neurale estremamente complessa ospita quasi cento milioni di neuroni.

Inoltre, l’intestino collabora costantemente con il cervello, svolgendo importanti funzioni come la produzione di serotonina. Questa alleanza, tuttavia, non può prescindere da un terzo attore: il microbiota intestinale; essenziale in questo dialogo così denso di interrogativi e misteri.

Ciononostante, attualmente abbiamo già tante risposte alle molteplici domande in merito all’asse cervello-intestino e al ruolo dei neuroni intestinali. Vi invitiamo a scoprire questo affascinante argomento.

Intestino umano.

I neuroni intestinali e il loro ruolo chiave sul benessere e la salute

I neuroni intestinali svolgono funzioni digestive, immunitarie, ormonali e metaboliche. Sono estremamente importanti per la salute fisica e psicologica. Negli ultimi anni, di fatto, è stata scoperta la relazione tra alcuni disturbi depressivi e le alterazioni dell’ecosistema intestinale.

Lo studio condotto dall’Università di Uskudar, a Istanbul, evidenzia che sia la rete neurale intestinale sia i suoi microrganismi sono determinanti per la produzione e la distribuzione di sostanze neuroattive come la serotonina e l’acido gamma-aminobutirrico. Qualsiasi alterazione di queste funzioni può avere un’influenza sull’umore.

Così, a mano a mano che gli scienziati analizzano con i loro microscopi questi mondi occulti ai più, ci svelano dati sempre più sorprendenti. Oggi sappiamo che disponiamo di una complessa rete neuronale nell’apparato intestinale che lavora in connessione con il cervello.

Neuroni nel sistema nervoso enterico?

Il sistema nervoso enterico comprende l’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue, il colon, ecc. Oggi sappiamo che l’intero apparato digerente, e in particolare l’intestino, è dotato di una rete neurale piuttosto ampia. In tal senso, lo studio pubblicato sulla rivista Nature e condotto dall’Università di Harvard ci offre una mappatura di questi neuroni sia in modelli umani che animali. Ciò ci ha portato a scoprire quanto segue:

  • Per molto tempo si è pensato che le cellule nervose intestinali con le quali veniamo al mondo rimanessero invariate fino alla morte. Oggi sappiamo invece che ciò non è del tutto vero. Una parte delle cellule intestinali si rigenera.

Se ci domandiamo perché gli esseri umani possiedono un numero così alto di cellule nervose, la risposta è piuttosto semplice. Le cellule intestinali collaborano con il cervello per proteggerci dalle malattie, promuovere funzioni vitali come quelle digestive, ormonali e metaboliche e svolgere un importante ruolo di mediazione sulle emozioni.

Quali sono le funzioni dei neuroni intestinali?

Il fatto che l’intestino possieda oltre 100 milioni di neuroni è il motivo per cui è chiamato il secondo cervello. Tuttavia, restano ancora ulteriori dettagli da chiarire. Il sistema neuronale dell’intestino non pensa né ragiona, non risolve problemi matematici né compone poesie. Tuttavia, influisce sul nostro umore.

Tra i diversi tipi di cellule nervose presenti nell’intestino troviamo i motoneuroni e i neuroni sensoriali. Allo stesso tempo, questi si raggruppano in due gruppi: il plesso mioenterico e il plesso sottomucoso.

1. Plesso sottomucoso o di Meissner: stimolazione di enzimi e ormoni

Questa rete di cellule nervose si estende dall’esofago fino all’ano. Le sue principali funzioni sono quelle di facilitare la secrezione di ormoni, enzimi e di tutte le sostanze essenziali per la digestione. Questa prima rete svolge essenzialmente compiti di stimolazione.

2. Plesso mioenterico o di Auerbach, il laboratorio chimico del cervello

Il plesso di Auerbach è quello più importante. Il motivo? Questo gruppo di neuroni intestinali è direttamente collegato al sistema nervoso centrale. In tal senso, quest’area contiene neuroni afferenti o sensoriali, interneuroni e neuroni motori. Le sue funzioni sono le seguenti:

  • Regola i movimenti gastrointestinali.
  • Lavora insieme a colecisti, pancreas e persino i linfonodi del sistema circolatorio.
  • I neuroni intestinali agiscono come un vero e proprio laboratorio chimico. Stimolano la produzione di serotonina, dopamina, oppiacei per il dolore, ecc.
  • Detta rete nervosa è in grado di rilevare la presenza di batteri e pertanto stimolare meccanismi come la diarrea per eliminarne la presenza. Tali decisioni vengono prese senza ricevere ordini dal cervello.
  • Il 70% delle cellule del sistema immunitario si trova nell’apparato intestinale.
  • I neuroni intestinali possono reagire attivando le cellule immunitarie quando rilevano un’infiammazione del tessuto intestinale.
Cellule dell'intestino.

Collegamento tra il cervello e i neuroni intestinali

La comunicazione tra il cervello e le cellule intestinali è di tipo bidirezionale. Ovvero, inviano e ricevono dati a vicenda attraverso una rete neurale specifica e dedicata, che rende la comunicazione quasi immediata.

Un recente studio condotto dal Dr. Diego Bohórdez rivela che tale comunicazione avviene attraverso il nervo vago, collegato al tronco cerebrale. Al tempo stesso, è possibile grazie al glutammato, un neurotrasmettitore capace di ottimizzare e velocizzare la comunicazione tra l’intestino e il cervello.

D’altro canto, si è scoperto che tali messaggi vengono trasmessi in 100 millisecondi, ovvero una velocità maggiore del semplice battito di ciglia. Grazie a tale comunicazione, il cervello può intervenire sui processi digestivi, metabolici, ormonali, ecc.

Ma ecco un altro dato interessante: le cellule intestinali inviano al cervello fino al 90% di informazioni in più di quanto faccia la controparte. Ciò induce a sospettare che il sistema nervoso enterico prenda molte decisioni in autonomia. I neuroni intestinali, insieme al microbiota, svolgono un ruolo essenziale nella protezione da molte malattie e sull’umore grazie alla produzione di serotonina.

Conclusioni

Non conosciamo ancora tutto sulla connessione cervello-intestino né esistono dati conclusivi su come il microbiota intestinale riesca a condizionare un comportamento. Tuttavia, la ricerca ci offre un numero crescente di informazioni al riguardo, permettendoci di conoscerci meglio e di prenderci cura di noi.

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