Orientatore didattico: quando interviene?
La figura dell’orientatore didattico è estremamente importante. Per questo è sempre presente in tutti i centri in cui si formano gli alunni della scuola secondaria, dei licei o di altri corsi formativi (ad esempio, gli istituti tecnici).
La maggior parte delle persone, tuttavia, ignora in cosa consiste il lavoro di questo professionista. Cosa fa un orientatore didattico?
Forse, ai tempi in cui eravamo studenti, l’orientatore era una figura che non abbiamo quasi mai incontrato. E tanto meno avevamo idea di quale fosse il suo lavoro.
Purtroppo, ancora oggi in molte scuole, l’orientatore didattico è una specie di figura fantasma, che agisce nell’ombra, senza mai comparire. Nella realtà molte delle sue funzioni restano occulte, ma nell’articolo di oggi vogliamo svelarvi tutti i segreti di questa professione.
Le funzioni dell’orientatore didattico
L’orientatore didattico può essere visto come un professionista che consiglia e aiuta gli alunni a immaginare il proprio futuro professionale. Soprattutto, interviene quando l’alunno non sa cosa vuole studiare, quali materie opzionali scegliere o quale facoltà universitaria vorrebbe intraprendere. Ma questa è solo una piccola parte delle sue funzioni.
Le funzioni dell’orientatore didattico sono molto importanti nei centri educativi, perché i ragazzi stanno attraversando una tappa molto complicata: l’adolescenza.
1. Prevenire l’abbandono scolastico
L’abbandono scolastico è una situazione che preoccupa famiglie e professori. Tra i Paesi dell’area Ocse, l’Italia può vantare un primato poco invidiabile: è l’ultimo Paese per istruzione dei giovani. La media nazionale, infatti, è del 52,8% contro la media degli altri Paesi Ocse che si aggira sul 73,7% (fonte Actionaid). Un dato spaventoso.
In questi casi, il ruolo dell’orientatore didattico può essere fondamentale. Questa figura elabora programmi individuali per aiutare l’alunno, offrendogli una consulenza personalizzata.
In molti casi, il problema dell’abbandono scolastico deriva dalle condizioni familiari. Per questo, l’orientatore cercherà di riunirsi con la famiglia per spiegare cosa succede e cercare un punto d’incontro per assecondare l’opportunità di formazione dell’alunno.
2. Elaborare l’adattamento degli obiettivi curricolari
Gli adattamenti degli obiettivi curricolari sono un’altra delle competenze che corrispondono all’orientatore didattico. Quando in classe ci sono alunni che hanno difficoltà a seguire il ritmo della classe, perché ad esempio soffrono di ADHD o altre forme di disturbi o disabilità (ansia, cecità, ecc), allora interviene l’orientatore.
Per questi alunni con bisogni speciali, si possono mettere in campo diverse azioni:
- Eliminare le barriere fisiche: provvedere all’adattamento delle strutture per facilitare l’accessibilità del centro agli alunni che, ad esempio, sono sulla sedia a rotelle.
- Eliminare le barriere comunicative: nel caso di un alunno non vedente, ad esempio, saranno forniti degli appunti in Braille perché possa studiare.
- Classi di sostegno: l’alunno seguirà dei corsi di sostegno, nel quale gli verranno forniti gli strumenti educativi adeguati alle sue necessità. Questo tipo di intervento si usa sia per gli alunni con elevate capacità che per quelli con qualche tipo di disabilità cognitiva.
Esistono circostanze che impediscono a un alunno di svilupparsi adeguatamente nella sua classe. In questo caso, l’orientatore didattico deve intervenire.
3. Offrire una consulenza psicopedagogica
Un’altra funzione importantissima dell’orientatore è quella di offrire una consulenza psicopedagogica, sia ai professori che alle famiglie. Inoltre, è responsabile di fornire le risorse e i metodi adeguati e necessari affinché il PEI (Piano Educativo Individualizzato) di ogni alunno sia seguito e portato a termine con successo.
Questa parte del lavoro non è definita in modo rigido. La valutazione degli alunni è continua nel tempo ed è frequente che, in corso d’opera, si decidano di fare alcune modifiche del piano iniziale.
Allo stesso modo, la consulenza familiare può indurre l’alunno ad accettare di rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo, che ne valuti la condizione e offra una diagnosi precisa.
L’orientatore didattico: una figura fondamentale
Arrivati a questo punto, vi sarete senz’altro resi conto che l’orientatore didattico è una figura fondamentale nelle scuole secondarie. Tuttavia, passiamo in rassegna le sue funzioni principali in questo riassunto:
- È un consulente degli alunni e delle famiglie il cui obiettivo è migliorare la qualità educativa del centro.
- Studia e pianifica i bisogni educativi in modo individuale.
- Organizza riunioni con le famiglie e i professori per fornire loro gli strumenti necessari per migliorare il rendimento scolastico dell’alunno.
- Osserva il progresso dell’alunno per valutare la necessità di introdurre modifiche o migliorie del suo PEI.
Ora possiamo anche dimenticare quelle voci di corridoio che dicevano che l’orientatore non serve a niente. Come abbiamo appena scoperto, il suo lavoro è fondamentale ed è volto a migliorare la relazione fra gli alunni e il centro educativo.
Sapevate a cosa si dedica un orientatore didattico? Che idea vi eravate fatti prima di leggere l’articolo?
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