Il pericolo di amare senza amare se stessi

Il pericolo di amare senza amare se stessi

Ultimo aggiornamento: 16 maggio, 2017

Il curioso mondo dell’amore, dell’amare, del benessere e della felicità definitiva. Che segreto nasconde? Che pericoli comporta? Uno dei rischi maggiori è quello di consentirci di amare gli altri senza prima amare noi stessi.    

Una buona relazione di armonia, conoscenza e appagamento verso se stessi è uno dei pilastri fondamentali della propria relazione con gli altri. Non solo con il partner, ma anche con tutte le persone che ci circondano quotidianamente.

Se abbiamo dei dubbi o dei conflitti interni e li proiettiamo sugli altri, probabilmente non saremo capaci di vederli. Questo potrebbe farci pensare che sono le nostre relazioni sentimentali ad essere sbagliate, quando in realtà l’errore lo commettiamo nella relazione con noi stessi.

Cosa possiamo offrire agli altri se non sappiamo neppure ciò che abbiamo dentro? Come possono renderci felici gli altri se noi non vogliamo? La prima cosa e la più importante è creare una buona relazione con se stessi, basata sulla sincerità e sulla pienezza, per poi renderla parte delle relazioni che stabiliamo con gli altri.

L’idea è quella di incorporare questa energia positiva nelle nostre relazioni con gli altri. Socializzando e stabilendo amicizie o legami affettivi, scopriamo parti di noi che prima non conoscevamo. Le relazioni sociali ci mostrano una parte di noi che riflettiamo negli altri, come specchi, e che ci fanno scoprire nuove condotte o emozioni che proiettiamo.

Imparare a stare soli

Saper stare soli ci apre le porte dell’intimità. Conoscersi e sapere quali sono i propri gusti, i propri desideri, difetti ed errori ci rende più sinceri e più forti.

L’obbiettivo di questo cammino sarà imparare ad amare, tramite la profondità e la conoscenza, e non con gli occhi bendati. Amare se stessi, rispettarsi, concedersi del tempo e sentirsi saranno i pilastri fondamentali per una buona relazione con ogni aspetto della propria mente.

Se impariamo a stare soli, potremo prendere decisioni e stabilire relazioni sentimentali che ci apportano qualcosa e ci fanno crescere; non si tratterà mai di una necessità, perché l’amore è già dentro ognuno di noi.

Un buon passo per imparare a stare soli consiste nel saper differenziare lo stare soli dal sentirsi soli. Il sentimento di sentirsi soli può acquisire una connotazione negativa che non è richiesta quando cerchiamo di imparare a “stare soli”.

Sentirsi soli comporta isolamento, lontananza dal mondo sociale, solitudine. Stare da soli è una decisione individuale e comporta una ricerca realizzata con piacere ed entusiasmo dentro ognuno di noi, che, però, non comporta un significato di isolamento o dolore.

Siamo esseri completi

“Sto bene con me stesso e ti scelgo per condividere un cammino, un cammino intrapreso da due persone complete che si amano e non da due metà che hanno bisogno di qualcuno per completarsi”. L’amore verso gli altri sarà sempre una decisione e non la risposta ad una necessità.    

Potrebbe comportare un rischio credere che ci manca qualcosa e cercarlo al di fuori di noi, quando in realtà ciò che ci manca è ascoltarci e comprenderci, sapere cosa vogliamo e conoscerci meglio per capire come ottenerlo. Non cadiamo nella trappola di pensare che il problema sia al di fuori, guardiamo prima dentro di noi, risolviamo quel problema interno e poi guardiamoci intorno.

Non cercate qualcuno che vi completi, ma che vi accetti. Come voi dovrete accettare l’altro in quanto essere completo. Vivete una storia completa, con la persona più importante che vi accompagna: voi stessi.

Gli altri non verranno a darvi ciò che vi manca, ma a condividere. Grazie a loro, approfitterete dell’opportunità di conoscervi, perché l’amore e la storia di ognuno di noi non finisce: si continuano a scrivere capitoli, man mano che il tempo scorre.


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