Più fai per una persona, meno lei farà per se stessa

Più fai per una persona, meno lei farà per se stessa

Ultimo aggiornamento: 07 febbraio, 2017

Più fate per gli altri, più felici vi sentite (o credete di sentirvi). Offrite loro il vostro aiuto e se siete in grado di alleviare le loro sofferenze, non esitate. Eppure, a volte la vostra predisposizione a rendere le cose più facili agli altri non vi soddisfa come credete. Il risultato spesso non è quello sperato. Più fate, più resterete delusi.

Non potete salvare nessuno. Solo gli altri possono salvare se stessi

La vita non è facile, e la prova è che si compone di molti momenti difficili da affrontare. Questi ci rendono più forti o più saggi. Ci permettono di maturare e di conoscerci meglio. Se non vivessimo simili momenti, non avremmo la possibilità di arricchirci. Eppure, questo è quello che vorreste fare per le persone che amate. Soffrire al posto loro, tendere loro sempre la mano. Sostituirvi a loro perfino. Ma non potete farlo.

Non scappate da voi stessi

Più fate per gli altri, più vi estraniate da voi stessi. I motivi spesso non sono chiari, ma sono molteplici. Non volete affrontare voi stessi, e per questo preferite concentrarvi sugli altri. Tutto l’aiuto di cui avreste bisogno voi, lo date agli altri; distribuite tutto l’affetto e il supporto che chiedete e non ricevete.

Se non ve ne siete resi conto, state proiettando una vostra necessità. Eppure, invece di affrontarla, ne fuggite. Come potete offrire aiuto se non sapete offrirlo nemmeno a voi stessi? Come potete dare amore se non siete in grado di amare voi stessi? Per poter essere generosi, dovete esserlo prima di tutto con voi. Non sarete mai in grado di offrire ad altri quello che voi non avete coltivato. Anche se siete convinti del contrario.

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Quando quello che fate per gli altri diventa più importante di quello che fate per voi stessi, forse non vi rendete conto di cadere in errore. Così facendo, finirete per danneggiare non solo voi, ma anche gli altri. Dare tutto a chi vi circonda vi impedirà di allacciare relazioni sane, dimenticandovi di voi.

  • Per sostenere gli altri, dovete prima sostenere voi stessi: cercate di supportare le persone che amate, di farle rialzare quando cadono, di essere la loro fonte di motivazione quando restano da sole. Ma come potete farlo se non siete capaci di dedicarvi prima a voi? Finirete solo per distruggervi.
  • Non dovete cadere nelle dipendenze: cercate a tutti i costi che gli altri dipendano da voi per stare bene e per risolvere i loro problemi. Forse, però, siete voi in realtà a dover dipendere da loro. Questa situazione non potrà mai dar luogo ad una relazione sana. La dipendenza ci fa molto più male di quanto pensiamo.
  • Siete voi al primo posto, gli altri arrivano dopo: non potrete essere d’aiuto a nessuno se avete voi stessi dei problemi o delle difficoltà irrisolte. Prima di tutto venite voi e dopo gli altri. Tenetelo ben in mente, perché si tratta di un concetto fondamentale. A volte diamo tutto senza avere le forze per farlo.

Gli altri hanno la facoltà di decidere per se stessi

Spesso  più fate per gli altri, più limitate la loro capacità di scelta. Così, quando ve ne renderete conto, vi accorgerete di come si stiano appoggiando totalmente a voi, smettendo di lottare per i loro sogni. La responsabilità di farli stare bene d’un tratto ricade su di voi. Non vi basta lottare per voi stessi? Volete continuare a vivere per due, tre o più persone contemporaneamente?

Anche se un vostro amico sta soffrendo, spetta solo a lui la facoltà di decidere se continuare o meno in quella situazione che tanto lo tormenta. L’unica cosa che spetta a voi è ascoltarlo, offrirgli il vostro punto di vista se ve lo chiede, e stare con lui se in qualche momento ha bisogno di qualcuno. Scegliere per lui, dirgli cosa deve fare e soffrire al suo posto, questo non va fatto mai.

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Le nostre decisioni segnano il corso della nostra vita. Non esiste un destino predeterminato, siamo noi, in base alle nostre azioni, a modellare il sentiero. Se qualcuno agisce per noi, non si tratterà più del nostro sentiero e, nella nostra fragilità umana, finiremo per abbandonarci.

Per questo motivo, non avete mai ricevuto nulla in cambio da tutte quelle persone che avete aiutato. Non si sono comportate come speravate, non vi hanno mostrato segni di riconoscenza. Non vi rendete conto di esservi infilati in una vita che non è la vostra. Nessuno vi darà una medaglia per aver combattuto battaglie che non vi riguardavano. 

Anche se vi fa male veder soffrire qualcuno, a volte per quella persona, si tratta di una sofferenza necessaria

È molto più semplice far tracciare il nostro sentiero a qualcun altro e lasciarci trascinare. Ma comportarsi così, non porta benefici di nessun tipo. Si impara dagli errori, dalle persone che ci hanno fatto del male, da tutti quei momenti che ci hanno segnato. Se non riusciamo a combatterli, come potremo dare fiducia ad un amico? Come potremo apprezzare il fatto che il cammino per il successo non è dritto, ma pieno di curve e buche? 

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Tutte le volte che siete spinti a prendere le redini della vita di qualcun altro, pensate che, nel farlo, quella persona smetterà di lottare per se stessa. Non combatterà le situazioni difficili, e da esse non imparerà. È vero, le renderete le cose più facili, ma quella non è la realtà. Invece di farle un favore, la starete spingendo verso un mondo di finzione.


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